Episodio 3.21

Episodio 3.21

Tornando al capitolo sulla “colonizzazione del soggetto sistemico”, nel paragrafo dedicato alla seconda cibernetica è comparso Henri Atlan che, in continuità diretta con lo strutturalismo, nella raccolta Tra il cristallo e il fumo ribadisce l’orientamento anti-umanista della cibernetica. Le sue teorie prendono ampiamente spunto dalla biologia molecolare, in particolare dalla visione scientista di Monod, e non a caso anni dopo Atlan diverrà uno dei principali promotori dell’utero artificiale.

In “Sul rumore come principio di auto-organizzazione” (1972), per spiegare il ruolo primordiale del genoma nell’organizzazione del vivente sostituisce alla metafora del programma tanto cara alla biologia molecolare, quella di memoria. Concependo la memoria cellulare come un magazzino informatico dei processi auto-organizzatori, l’autonomia del soggetto umano si limiterebbe alla capacità – in gran parte inconscia – di complessificarsi integrando il “rumore”. Atlan dirà altrove: «il vero volere, quello che è efficace perché si realizza – lo pseudo-“programma”, come ci appare a posteriori –, è incosciente. Le cose si fanno attraverso noi. Il volere si situa in tutte le nostre cellule, precisamente a livello delle loro interazioni con tutti i fattori aleatori dell’ambiente. Là si costruisce il futuro.» (“Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, Tra il cristallo e il fumo, p. 173) Difficile spingersi oltre nel percorso di dissoluzione “inconscia” del soggetto.

L’uomo “sistema auto-organizzatore” non ha più nulla a che vedere con il soggetto autonomo della modernità politica. Dopo aver celebrato Foucault sia per il suo annuncio finale della scomparsa dell’uomo e del ritorno al linguaggio, sia per il suo richiamo ad un’epoca in cui le parole parlavano il linguaggio delle cose, Atlan puntualizza: «Quest’uomo sta per essere sostituito dalla cose, certo, ma in cui noi possiamo riconoscerci, perché esse possono parlarci. Al posto di un uomo che si considera l’origine assoluta del discorso e dell’azione sulle cose, ma in realtà escluso da esse – e ciò conduce inevitabilmente a un universo schizofrenico – sono delle cose che parlano e agiscono in noi come attraverso altri sistemi, anche se in modo diverso, e forse più perfezionato». (Ibid.)

Queste parole non hanno qualcosa di familiare? Assegnando ai meccanismi inconsci un ruolo di primo piano nel processo di auto-organizzazione, nei fatti Atlan trasferisce alla biologia il primato strutturalista dell’inconscio sul conscio. Non stupisce che egli trovi nel “Seminario sulla lettera rubata” di Lacan l’esempio di una «realtà simbolica auto-generata». Per un curioso rimbalzo teorico, l’autonomia accordata ai sistemi auto-organizzatori si ispira al recupero lacaniano dei principi informatici scaturiti dalla prima cibernetica. È quel che si dice una logica autoreferenziale. In tal modo l’idea di una memoria auto-organizzata, inconscia, comune all’insieme del vivente, accorda all’essere umano soltanto una distinzione gerarchica basata sulla potenza e complessità delle sue memorie (genetiche e corticali), condizioni essenziali alla manifestazione di una «coscienza volontaria».

Ritroviamo qui, né più né meno la gerarchia informatica teorizzata da Wiener. Riprendendo il tema cibernetico della macchina, Atlan vorrebbe l’instaurazione di un dialogo tra l’uomo e l’insieme dei sistemi auto-organizzatori che lo circondano: «Dopotutto, se possono smontarci come delle macchine e sostituirci gli organi con pezzi di ricambio, ciò non significa anche che possiamo vedere nelle macchine, vale a dire nel mondo che ci circonda, qualcosa con cui possiamo, al limite, dialogare?». (“L’homme: système ouvert”, in L’Unité de l’homme, tomo 3 – atti del convegno di Royaumont, 1972)

 

 

Sommario 3.21

  • Introduzione
  • VACCINATE THE WORLD
  • Sforzo Comunitario e Feedback NOTAV
  • Resilienza in salsa OGM – Antipasto. Ingredienti: On. Raffaele Nevi e Ministro Politiche Agricole Stefano Patuanelli, Interrogazione Camera Deputati, 6/10/2021; Deborah Piovan, dirigente Confagricoltura.
  • InfoWars – Sui laboratori di armi biologiche USA attorno alla Russia
  • Resilienza in salsa OGM – Digestivo. Ingredienti: Maria Latella e Stefano Patuanelli, Il Caffè della Domenica (Radio 24, 13/3/2022)
  • BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Tredicesima e Ultima parte: “La guerra che viene”

 

Riferimenti 3.21

  • Magma, Troller Tanz (Udu Wudu, 1976)
  • Magma, Terrien si je t’ai convoqué (Inédits, 1976)
  • Dr. J & Randa, Vax the Nation (2021)
  • Pif, E noi come stronzi rimanemmo a guardare (2021)
  • Coline Serreau, Il pianeta verde (1996)
  • Quartetto Cetra, Nella vecchia fattoria (1945)
  • SPOT MONSANTO: Food Is Love (2014)
  • Gang Gang Dance, Untitled (Piano) / God’s Money V / Egowar (God’s Money, 2005)
  • SPOT MONSANTO: RoundUp (anni ’60 circa)
  • Gang Gang Dance, God’s Money VII / God’s Money IX (God’s Money, 2005)
  • DJ Spooky, Dj Soulslinger Prologue + Abducted (U.F.O. Mix) (Necropolis: The Dialogic Project, 2004)
  • La canzone dei no vax e no pass di Trento

Episodio 3.20

Episodio 3.20

Jacques Ellul critica la teoria di Edgar Morin perché «si inserisce nella prospettiva della totalizzazione tecnica, inevitabile»: raccogliendo i fattori ancora separati, «concentra il fascio di tutte le possibilità tecniche sull’uomo. Perché la spiegazione precede l’azione. A partire dal momento in cui lo si sa con certezza, l’innovazione tecnica è immancabile. L’apparizione teorica rischia di tradursi nel modo più contrario all’intenzione di Morin. La sua Scienza dell’Uomo non può rimanere, proprio perché totalizzante, a livello concettuale. Non solo aiuta il sistema a chiudersi, ma si colloca in una società tecnica, e non altrove.»

«In altre parole l’inserimento di tale scienza in questa società si traduce nell’elaborazione di un’organizzazione socio-politica totalitaria. Morin rischia lo stesso destino di Marx: la sua teoria, ideata per la liberazione dell’uomo, per permettergli di assumere il controllo della propria storia, è coincisa con gli esordi dell’elaborazione del sistema tecnico (con la strutturazione dello Stato e dell’industrializzazione) ed è stata per questo motivo capovolta: ha prodotto il sistema dittatoriale che non è un errore, un’eresia, ma la semplice e inevitabile combinazione tra sistema tecnico e teoria totale – questa necessariamente si mette a servizio della totalizzazione tecnica – o si condanna a entrare nel limbo dell’idealismo: a un sistema totale corrisponde una teoria totale – questo è quanto avviene.»

E ciò avviene quando si propone «una teoria non solo totale, ma anche chiusa, cioè che pretende di rendere conto di tutto ciò che è intellettualmente compreso, spiegato ma anche comprensibile e spiegabile – quando questa teoria non è solo il riflesso del reale, ma la soluzione del reale.»

Secondo Ellul, che invece si è sempre rifiutato di considerare il suo pensiero sotto forma di teoria e in modo sistematico, questa teoria può soltanto provocare una sistematizzazione socio-politica che «si esprimerà in un modo o nell’altro in una dittatura tecnica». Questa, all’epoca del computer e della sintesi delle scienze dell’uomo, non si presenta come il potere di una tecnocrazia e nemmeno di una dittatura politica tipo Hitler o Stalin, ma astratta e benefattrice, dunque ancor più totalitaria, perché per elaborarla «basterà un’equipe di uomini in grado di procedere all’unione tra Teoria e Prassi. Tra la Totalizzazione in sé del sistema e la costituzione della Scienza dell’Uomo ugualmente totalizzante.»

«In seguito al libro di Morin è stato proclamato che si potrebbe essere forse giunti all’anno I della Scienza dell’Uomo, ma questa meravigliosa invenzione rischia fortemente di segnare il trionfo della totalità tecnica. Non è per un retrogrado pregiudizio antiscientifico, né per un’irragionevole reazione, ma in seguito all’analisi sociologica del sistema tecnico e dell’esperienza storica del XX secolo che posso dichiarare: la Scienza totale dell’Uomo è la fine dell’uomo.» (Jacques Ellul, Il sistema tecnico, pp. 245-246)

 

 

Sommario 3.20

  • Introduzione
  • Dimenticare Fukushima (con materiale di repertorio, tra cui la triste sorte dei robot che lavorano nella centrale Fukushima Daiichi)
  • Ervin Laszlo – Svolta sostenibile o autodistruzione (2011)
  • Volpe bianca sorvola la Via Lattea – TESTO
  • Laszlo dà il benvenuto a bordo della navetta spaziale naturale
  • L’avevano detto chiaramente: Ernest Renan, 1871 (Citazioni tratte dall’opuscolo Charbonneau/Ellul, IL PROGRESSO CONTRO L’UOMO, istrixistrix 2022)

 

Riferimenti 3.20

  • Il Balletto Di Bronzo, Missione Sirio 2222 (Sirio 2222, 1970)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)
  • Dirt, Hiroshima (A Sides / Crass Records, Pt. 1 – 1979/1982) – TESTO
  • Leonardo Fornabaio, Il nucelare (ai tempi della mobilitazione antinucelare a Stigliano, 1980)
  • Zikali, Lama bada Yatathana (H0 Ho, 2016?)
  • NigNigNig, Nostradomus (Bardasessions, 2006)
  • Thomas Köner, Grohuk (Night) (Aubrite, 1995)
  • Eléonore Weber, Il n’y aura plus de nuit / There Will Be No More Night (2020, Documentario)
  • Transglobal Underground, Radio Unfree Europe (Impossible Broadcasting, 2004)
  • Domenico Bini, Il vaccino dobbiamo farlo tutti (2021)
  • Faust, Läuft… Heist das Es Läuft Oder Es Kommt Bald… Läuft + Just a Second (Starts Like That) (Faust IV, 1973)

Episodio 3.19 – Puntata Doppia

Episodio 3.19 – PUNTATA DOPPIA

Il convegno sull’Unità dell’Uomo del 1972, una Conferenza Macy in versione francese, può essere considerato il vernissage della seconda cibernetica dove si sono riuniti rappresentanti delle diverse discipline per confrontarsi sulle novità apportate dai principi di auto-organizzazione, autopoiesi e complessità. Di questa fase di slancio verso la Totalità – o meglio, come vedremo, Totalizzazione – ce ne offre una «potente sintesi» il libro di uno di loro, Edgar Morin, pubblicato l’anno successivo (Il paradigma perduto: la natura umana) di cui ce ne offre una potente critica Jacques Ellul.

Abbandonando ancora una volta il flusso del discorso di Lafontaine e inoltrandoci nel versante critico dell’Impero cibernetico, diamo la parola a Ellul, che in quegli stessi anni approfondiva una riflessione critica nata già negli anni ’30 insieme all’amico Bernard Charbonneau e che di lì a breve culminerà nella pubblicazione de Il sistema tecnico (1977), in cui definisce il libro di Morin «uno dei più pericolosi mai scritti», dal momento che «ci troviamo in presenza di una volontaria presa in considerazione di tutti i risultati delle scienze umane per ricondurli a un insieme sintetico, all’unità».

Tralasciando il resto delle sue riflessioni, che comunque riprenderemo qua e là nel corso dell’avventura perché parte del nostro arsenale di critica radicale, in questo caso specifico Ellul coglie il passaggio da un prima in cui, essendo i sistemi considerati come aperti, c’era sempre una frattura teorica e il processo di totalizzazione non poteva compiersi definitivamente; a un nuovo «percorso da seguire», quello indicato da Morin, «per chiudere il sistema e riuscire a prendere l’uomo in trappola e spodestarlo».

Ellul ammette che, come nel caso di Einstein e la bomba atomica, questa possa non essere stata la sua intenzione, non essendosi reso conto di cosa sia il sistema tecnico totalizzante. Morin, infatti, «non può conoscere le conseguenze della teoria perché non ha preso coscienza della realtà del sistema nel quale si inserisce. Apporta il “solenne complemento” che permette l’accelerazione della Totalizzazione». Eppure, in fin dei conti la sua teoria, «pur rifiutando egli esplicitamente totalizzazione e chiusura, è chiusura e totalizzazione, perché non si limita a utilizzare tutti i dati delle scienze umane e legarli attraverso una spiegazione profonda, ma è una teoria che trova posto in una totalità tecnica che si sostituisce alla totalità naturale e abbandona l’uomo alla propria necessità di sviluppo. Morin vuole fornire una spiegazione totale, nella misura in cui oggi la scienza permette tale spiegazione, ed è in ciò che risiede il complemento mortale del sistema tecnico.» (Jacques Ellul, Il sistema tecnico, pp. 243-244).

 

1a DOSE

 

2a DOSE

 

Sommario 3.19 /1a DOSE

 

Sommario 3.19 /2a DOSE

  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 3° Episodio – Controllo alimentare e lotte contadine – TESTO

Con estratti da: Interviste a Vandana Shiva: Grandangolo di Pangea, 35a puntata Byoblu 18/2/2022 / – Ribelliamoci a Bill Gates e al filantro-imperialismo, 16/3/2021
Frasi qua è là e ispirazione da Vandana Shiva: Monoculture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura “scientifica” (Bollati Boringhieri, 1995) / Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo (Utet,  2004) / Storia dei semi (Feltrinelli, 2013) / The Violence of the Green Revolution. Third World Agriculture, Ecology, and Politics (The Un. Press of Kentucky, 2016)
Frasi qua è là da Klaus Schwab:  La quarta rivoluzione industriale / Plasmare il futuro della quarta rivoluzione industriale / Covid 19, Il Grande Reset

 

Riferimenti 3.19 /1a DOSE

  • Amon Düül, Tik Tok (Fool Moon, 1989)
  • Circus Contraption, Klezmerde (Gallimaufry, 2004)
  • Some More Crime, Satellite Heaven (Another Domestic Drama In A Suburban Hell, 1993)
  • Julian Cope and the Teardrop Explodes, Sunspots (Fried, 1984)
  • Biosphere, Baby Satellite (Microgravity, 1992)
  • ASTRONAVE: Russian Rammstein, Du Riechst So Gut / Есть у революции начало, нет у революции конца! (La rivoluzione ha un inizio, la rivoluzione non ha fine) / Türkiye Komünist Gençliği Ekim Devrimi’ni selamladı, Genç Ekimler şarkısı / RichaadEB, Red Alert 3 – Marcia sovietica versione metal / Dustyesky, L’Armata Rossa è la più forte / Radio Kamerger, E la battaglia continua (musica di A. Pakhmutova, testi di N. Dobronravov) / Silenzium, E la battaglia continua / Clara Rockmore e Nadia Reisenberg, The Swan (AaVv, Gravikords, Whirlies & Pyrophones – Experimental Musical Instruments, 1998)
  • I Vianella, Cybernella (1981) – Versione italiana del cartone animato Limit
  • Kumiko Ohsugi / Shunsuke Kikuchi, Senchi na Limit-chan (Sigla finale del cartone animato giapponese Limit, 1973-1974)

 

Riferimenti 3.19 /2a DOSE

  • Dhiraj Kapadia, Meditative Mind (Tantra Flute – Indian Flute Meditation Music, 2017)
  • Adige in piena, suona la sirena evacuate alcune zone della città, 2020
  • F.A.R., Von Kinder an Guazz (Consumarsi con Grazia, 1985)
  • Ravi Shankar, Gayatri Mantra (Mantram: Chant of India, 1997)
  • Sheila Chandra, Bhajan + Nana the Dreaming + Speaking in Tongues (I) (Weaving my ancestors’ voices, 1985)
  • F.A.R., Tane (Presto i topi verranno a prenderci, 1987)
  • Peia, Machi (Four Great Winds, 2013)
  • Nessi Gomes, Falling Birds (Diamonds & Demons, 2016)
  • SPOT: Coronavirus, Barilla celebra l’Italia che resiste
  • Uma Mohan, Dakshinaamoorthy Sthothram (Amruthavarsha Vol. 1 – Shlokas on ganesha, guru and navagraha, 2007)
  • Alec Empire VS Merzbow, Alliance (Live @ CBGB NYC, 1998)
  • SPOT: Scatola Simmenthal che Muggisce, 1989
  • Ronu Majumdar, Bhramari Pranayam Raag Megh (Music for Pranayam, 2008)
  • La Parsifónica, Niña Salvaje + Sacarnos brillo + Los guardianes del monte (Niña Salvaje, 2018)
  • Yakoob Gill, Sher Punjab De (Farmers Protest, Latest Punjabi Folk Star Songs, 2020)
  • Kanwar Grewal, Ailaan (Official Video) (Rubai Music, Latest Punjabi Songs, 2020)

Episodio 3.18

Episodio 3.18

La seconda cibernetica, pur superandone i limiti, assomiglia punto per punto alla prima. Lo dimostrano gli atti del convegno L’unità dell’Uomo, svoltosi nel 1972 a Royaumont, dove ricercatori di ogni orizzonte e disciplina si sono riuniti per discutere la questione del momento, l’auto-organizzazione, con l’obiettivo esplicito di costruire un modello bio-antropologico inglobante tutti gli aspetti (genetici, cognitivi, sociali e culturali) della vita umana. Fondato sulla nozione di complessità, l’approccio dei sistemi aperti elaborato durante gli anni ’60 si presenta infatti come la sintesi teorica del paradigma informatico. Edgar Morin lo esprime nel modo più chiaro: «sistemismo e cibernetica sono come il primo stadio di un missile che consente la partenza del secondo stadio, la teoria dell’auto-organizzazione, la quale a sua volta dà fuoco a un terzo stadio, epistemologico, quello delle relazioni tra il soggetto e l’oggetto.» (“Tracciato e disegno”, 1976, in Introduzione al pensiero complesso, p. 37). Quel che si dice essere ostinati nel perseguire uno scopo.

A tal proposito, una delle opere recenti del sociologo francese (L’identità umana, tomo 5° de Il Metodo) ci offre un nuovo esempio dell’inflazione concettuale associata al modello della complessità. Dal cosmo alla politica, dal linguaggio ai geni, passando per l’auto-organizzazione e l’autonomia soggettiva, la totalità della conoscenza umana avviene all’interno di un intreccio gerarchico circolare. Questo tipo di approccio non soltanto non offre alcun sostegno alla critica, ma diluisce in un amalgama falsamente scientifico l’orizzonte socio-storico in cui evolve realmente l’essere umano.

Nella volontà di cogliere la complessità creatrice dei sistemi aperti, le teorie dell’auto-organizzazione sono la realizzazione ultima del nuovo paradigma scientifico. Ma l’idea di autonomia che sottende questo approccio del vivente si colloca nel prolungamento dell’anti-umanesimo del dopoguerra. A guardarle più da vicino, sulla questione del soggetto le teorie dell’auto-organizzazione sono in continuità diretta con lo strutturalismo, come ben esemplificato da una delle figure di punta di questo movimento, Henri Atlan, nella sua raccolta di saggi sull’organizzazione del vivente Tra il cristallo e il fumo.

Pubblicato nel 1979, contiene saggi anche di anni precedenti tra cui il suo intervento al convegno di Royaumont, “Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, che inizia così: «Da molti anni si annuncia la morte dell’uomo. (…) In effetti è l’Uomo, sistema chiuso, che è scomparso; i sistemi cibernetici aperti, auto-organizzatori, sono candidati alla sua successione. L’uomo, di cui Michel Foucault ha annunciato la scomparsa, è l’immagine di un sistema chiuso che ha dominato il XIX secolo e la prima parte del XX, unico detentore della ragione onnipotente a rendere conto di tutto il resto del mondo.» (“Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, Tra il cristallo e il fumo, p. 165)

 

 

Sommario 3.18

 

Riferimenti 3.18

  • Bobby Beausoleil, Return of Punjab + Punjab (Dreamways of the Mystic, 2007)
  • Alvin Oon, Fight the Virus (29/1/2020)
  • Altavoz, La Valse Ou L’ivresse (Bal de crepidules, 2019)
  • Santa Macairo Orkestar, New Speed On The Block (Novo bal, 2006)
  • Infernal Noise Brigade, Uskudar (Insurgent Selections For Battery And Voice, 2001)
  • Badawi, Dstry<All>Prfts – Shackleton Remix feat. Vengeance Tenfold (Index1-1, 2010)
  • Muslimgauze, Delicate Prey Descend (Observe With Sadiq Bey, 1999)
  • Elliot Smith, Let’s Get Lost (Late Night Tales – Air, 2006)
  • Smegma, Rock it Harder (Ism, 1993)
  • Family International, S.O.S. / Signal of distress (video S.O.S., 1994) TESTO
  • Klemen Slakonja, Putin, Putout (The Unofficial 2018 FIFA World Cup Russia Song)

Episodio 3.17

Episodio 3.17

La teoria dell’autopoiesi sarà ripresentata anni dopo da Francisco Varela in una versione più specificamente biologica, ponendo attenzione su alcuni organi così come sul sistema nervoso. In Principles of Biological Autonomy (1979) ritorna sui suoi primi esperimenti compiuti sull’“automata” cellulare, usato come modello di un sistema autopoietico semplice, in grado di riparare da sé la propria membrana esterna. L’importanza del lavoro di Varela verrà definitivamente alla luce quando nel 1991 sarà tra gli organizzatori della prima conferenza europea sulla ALife, la vita artificiale.

Se la prima cibernetica è nata tra le braccia di ingegneria e fisica, la seconda è innegabilmente figlia della biologia molecolare. Senza la scoperta della struttura a doppia elica del DNA nel 1953 con ogni probabilità le teorie sull’auto-organizzazione non avrebbero visto la luce. Adoperando i concetti di informazione, comunicazione, codice, messaggio e programma per descrivere i principi fisico-chimici di organizzazione cellulare, la nuova biologia ha aperto la strada a una concezione unificata dei sistemi organizzati, come sottolineò Edgar Morin. Impregnata a fondo di concetti cibernetici, la biologia molecolare concepisce la vita come un sistema informatico di interazioni molecolari che organizza i processi cellulari. Secondo Morin, questo modo di rappresentare i principi cibernetici come se fossero alle radici del vivente è un passo in avanti essenziale nello sviluppo di una antropologia globalizzante. Principale promotore della cibernetica in Francia, vede in questa estensione dei principi informatici la base di una nuova unificazione delle conoscenze – il solito sogno di un Nuovo Rinascimento cibernetico.

Le teorie dell’auto-organizzazione si sono sviluppate sulla base di una biocibernetica resa possibile dalla biologia molecolare. Assieme al “principio di organizzazione a partire dal rumore”, il modello fisico-chimico di organizzazione del vivente concorre alla costruzione di una visione del mondo la cui parola d’ordine è complessità. Secondo la definizione di Dupuy, «la capacità di auto-organizzarsi degli esseri viventi risulta dalla loro capacità di affrontare aggressioni aleatorie, tramite una disorganizzazione seguita da una riorganizzazione a un livello di complessità più elevato». Ovvero, a differenza delle semplici macchine cibernetiche, i sistemi auto-organizzati integrano il “rumore” sotto forma di aumento della complessità a livello organizzativo: più un sistema è capace di trasformare questo “rumore” in “informazione”, o questo disordine in ordine, più occupa un rango elevato nel processo gerarchico della complessità.

Facendo di questo modello una teoria generale, in Il paradigma perduto. Che cos’è la natura umana? (1973) Edgar Morin sviluppa l’idea secondo cui il percorso dell’ominazione è un «processo di complessificazione multidimensionale», sfociato nell’apparire della iper-complessità, cioè l’umanità. Dotato di una maggiore autonomia organizzativa, il sistema iper-complesso si annida formando un intreccio circolare in cui «il sistema genetico produce e controlla il cervello, il quale condiziona la società» che a sua volta agisce sul cervello ed eventualmente sul sistema genetico. Questa escalation concettuale non riesce a nascondere quanto sia, punto per punto, la ripresa del progetto della prima cibernetica.

 

Sommario 3.17

  • Introduzione con Sottomarini
  • Turchia, Occhiali a Realtà Virtuale per mucche
  • ZERO TOLERANCE – Ottawa, la polizia sgombera i manifestanti (17-18/2/2022)
  • Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993) Terza parte: IL FANTASMA DI PINOCCHIO (La marionetta animata / L’oggetto vivente)
  • Lettera a Madre Natura (Max More, 1999)

Riferimenti 3.17

  • Dunkelbunt (feat. Amsterdam Kletzmer Band), Dunkelbunt Dub (Gypsy Gypsy Beats And Balkan Bangers Too vol. 2, 2007)
  • Voicians, Cybernetics (Vault, 2019)
  • Yamantaka Sonic Titan, Seasickness Pt. 2 (Uzu, 2013)
  • Guess Who, Share The Land (Share The Land, 1970) TESTO
  • Jablkoň, Smuteční Tanec + Baba aga + Chmury + V Bludišti (Devátá Vlna, 1988)
  • Peter Weatherall, Virus Song (2018)
  • Bello Figo, Lockdown (Spaghetti allo scoglio, 2021)
  • Cristina D’Avena, Yui – Ragazza virtuale (cartone animato 1999-2000)
  • Roland Kayn, Cybernetics III (1969-1977)

Episodio 3.16

Episodio 3.16

Altro importante contributo di Heinz von Foerster all’edificazione della Seconda cibernetica è di aver dimostrato la necessità di includere l’osservatore nel sistema osservato – posizione che, oltre a porre le basi del costruttivismo, è stata anche uno dei fulcri dei lavori di Bateson e del gruppo di Palo Alto. Rispetto a una prima cibernetica che si basava sui “sistemi osservati”, durante il corso tenuto nel 1973 all’Università dell’Illinois Foerster propone il passaggio ai “sistemi osservanti”.

«Che c’è di nuovo negli sforzi dei cibernetisti di oggi? La novità è che ci siamo resi conto che per enunciare una teoria sul cervello, ci vuole un cervello. Ne consegue che se una teoria sul cervello pretende di essere completa, deve spiegare la sua stessa scrittura… Trasposto nel campo della cibernetica: i cibernetisti devono rendere conto della loro attività, la cibernetica diventa la cibernetica della cibernetica o cibernetica di secondo ordine.» (Ethics and Second-Order Cybernetics)

Prendendo spunto dai biologi cileni Humberto Maturana e Francisco Varela che, ispirati a loro volta dai precedenti lavori del fisico austriaco, da poco hanno sviluppato la teoria dei sistemi autopoietici (Autopoiesis: The Organization of the Living), secondo Foerster «Nel mio linguaggio da computer, direi che l’autopoiesi è quell’organizzazione che computa la sua stessa organizzazione. (…) I sistemi autopoietici sono termodinamicamente aperti, ma organizzativamente chiusi.» (Disorder/Order: Discovery or Invention?)

Per Maturana e Varela ogni sistema vivente è come una macchina che continuamente produce, rigenera e mantiene sé stessa, in ogni sua parte e in tutti i suoi processi, in base a un’organizzazione auto-diretta. Questo punto di vista controbilanciava la tendenza della biologia molecolare di allora ad assegnare massima centralità al processo informatico operante nel DNA e nella riproduzione cellulare, anche se in fin dei conti condivideva lo stesso approccio concettuale: i sistemi viventi sono delle macchine.

Questa autonomia interna dei sistemi, però, non ha più nulla a che vedere con l’autonomia soggettiva, nel senso che le attività cerebrali non rappresentano che una frazione dei processi autopoietici, di cui la coscienza è a sua volta soltanto un’infima parte. E malgrado le riserve espresse da Varela circa l’ampliamento di questo modello biologico al sociale, come vedremo alcuni pensatori non esiteranno a estenderlo all’insieme della vita umana.

 

 

Sommario 3.16

  • Introduzione
  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 2° Episodio – Interfacce neurali per la fusione uomo-macchina, con estratti da: Klaus Schwab, da La quarta rivoluzione industriale e Plasmare il futuro della quarta rivoluzione industriale / conferenze di Marco Antonio Attisani e Roberto Cingolani / Andrea Grieco, Il futuro è già iniettabile (Tg Sole TV, 8/11/2021) / Intervista a Colao / Minacce di Draghi / Giulietto Chiesa, conferenza per UNOEDITORI (2020) /Il biologo Franco Trinca, a Dritto e Rovescio parla del grafene / REPORT, Essere Umani (2/4/2018) / Intervista a Elon Musk
  • Psicocibernetica: un assaggio

 

Riferimenti 3.16

  • Tuxedomoon, A Piano Solo / Music for Piano + Guitar / An Afternoon with N (Ship of Fools, 1986)
  • Vieni avanti cretino (Luciano Salce, 1982)
  • Domenico Bini, Il vaccino (dicembre 2020)
  • Alamaailman Vasarat, Vasaraasialainen (Käärmelautakunta, 2003)
  • Machina Amniotica, The End (dal vivo, 1996)
  • Omicron (Ugo Gregoretti, 1963)
  • F.A.R., Dopo (Presto i topi verranno a cercarci, 1987)
  • MGZ, It’s dangerous (King of Love, 1990)
  • MGZ, Love to love (Wounded, 1988)
  • Puissance, Control (War On, 1999)
  • Posthuman Tantra, The Brain-Silicon Connections’ Hypothesis (Asylum Of Slaves, 2007)
  • Bear McCreary, DARPA (colonna sonora di Happy Death Day 2U, 2019)
  • Posthuman Tantra, The Minucious Transplant Of A Dolphin Neocortex To A Squizoid Man (Asylum Of Slaves, 2007)
  • Melek-Tha, Irreversible Brain Damage (Asylum Of Slaves 2007)
  • Fabrizio De Andrè, Girotondo (Partecipazione televisiva con coro di bambini, 1969)
  • F.A.R., Ophnoe (Presto i topi verranno a cercarci, 1987)
  • Tony Moze, Psycho-Cybernetics – recensione Hip Hop (2018)
  • NEURA LINK TRUPPEN, Sieg Heil Elon! (Stultifera Navis vol. I, 2021)
  • The Family, Watch Out For 666 (Songs From 20 Minutes To Go, 1990) TESTO

Episodio 3.15

Episodio 3.15

Le fondamenta della 2a cibernetica sono state poste da Ross Ashby quando, invitato nel marzo 1952 alla 9a conferenza Macy, gettò scompiglio nella comunità scientifica presentando il prototipo di una macchina autoregolata, il suo celebre Homeostat, in grado di calibrare le proprie fluttuazioni interne per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante. Dirà nel 1962: «Fino ad un’epoca recente non avevamo esperienza dei sistemi di media complessità; o si trattava di sistemi come l’orologio e il pendolo, e trovavamo le loro proprietà limitate ed evidenti, oppure come il cane e l’essere umano, e trovavamo le loro proprietà così ricche e notevoli che le pensavamo soprannaturali. Solo negli ultimi anni siamo stati gratificati, con i calcolatori universali, di sistemi abbastanza ricchi per essere interessanti, e tuttavia sufficientemente semplici da essere comprensibili (…) Il calcolatore è un dono del cielo (…) poiché permette di gettare un ponte sull’enorme abisso concettuale che separa il semplice e il comprensibile dal complesso e dall’interessante.» (Principi del sistema auto-organizzatore)

Eppure, anche se indubbiamente pioniere dell’auto-organizzazione, paradossalmente Ashby aveva enunciato anche l’impossibilità logica di raggiungere una perfetta autonomia organizzativa da parte di un organismo. È nel tentativo di aggirare l’ostacolo rappresentato da questo suo “teorema” che si muovono ricercatori quali Heinz von Foerster, che sarà il primo a formulare i postulati epistemologici della Seconda cibernetica. Fisico austriaco emigrato negli Stati Uniti nel 1949, si fa rapidamente conoscere nei circoli cibernetici per una monografia sulla memoria basata sulla meccanica quantistica; invitato alle conferenze Macy (di cui è nominato segretario per facilitargli l’apprendimento dell’inglese), entra in contatto in particolare con McCulloch, che all’epoca lavorava al Massachusetts Institute of Technology, e con Arturo Rosenbluth, professore di neuropsichiatria.

Foerster, dopo aver fondato il Biological Computer Laboratory nel 1958, enuncia nel 1960 il “principio di organizzazione a partire dal rumore”: in quanto sistemi auto-organizzatori, gli organismi viventi si adattano in funzione dei disordini nell’informazione, cioè del “rumore”. «Per rumore si intendono tutti i fenomeni aleatori parassiti che perturbano la corretta trasmissione dei messaggi e che abitualmente si cerca di eliminare al massimo. Ma ci sono casi in cui malgrado un paradosso che è solo apparente, gli si può riconoscere un ruolo “benefico”», spiegherà Henri Atlan. (Tra il cristallo e il fumo)

Rispetto alla Prima cibernetica, tale principio inaugura un vero e proprio rovesciamento teorico assegnando al disordine un valore neghentropico: dal portare inesorabilmente i sistemi chiusi verso l’entropia, con Foerster il disordine diventa la fonte stessa dell’evoluzione dei sistemi viventi.

 

Sommario 3.15

Riferimenti 3.15

  • Alamaailman Vasarat, Vasaraasialainen (Käärmelautakunta, 2003)
  • 2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, 1973)
  • Domenico Modugno, Un calcio alla città (Festival Sanremo 1972)
  • Tessa Makes Love, So Meta, Big Data (The World in a Nutshell) + Golden Carriage + House of Stupid (The Social Network Song) (Tessa Fights Robots 2017)
  • Tessa Makes Love, Duduk Imitation + When We Die, Who Cares About the Love (Tessa Makes Love, 201)
  • Biagio Accardi, L’albero che cammina (U munnu un’ave padrune, 2011)
  • Woima Colective, Marz (Tezeta, 2010)
  • Dj Spooky, Le Segue + Joe Nation Prologue + Zvona (Voda Mix) + Sub Dub Prologue (Necropolis, 2004)
  • Banda Piazzolla, La danza del vaccino (2021)

Episodio 3.14

Episodio 3.14

Approdato all’ultimo lido del sistemismo, questo viaggio alla scoperta dell’impero cibernetico impone una sosta, che l’itinerario diventa sempre più intricato e si rischia di perdere la bussola. La comparsa sulla scena della Teoria dei Sistemi che assimila e fa evolvere quelle precedenti – dalla fondamenta gettate da Wiener fino a strutturalismo e biologia molecolare, passando per Bateson e il gruppo di Palo Alto – avviene quasi in contemporanea al disvelamento del cibernantropo da parte di Lefebvre, che lo criticava scorgendone i primi segni sul fronte francese negli anni in cui un tale Foucault lanciava la provocazione della fine dell’uomo.

A ben guardare, sebbene il percorso di Ervin Laszlo provenga da tutt’altre direzioni, investa ambiti lontani e all’apparenza perfino opposti, il risultato è indubbiamente lo stesso. Inoltre, è utile ricordare che non stiamo parlando di idee campate per aria, elucubrazioni filosofiche di strani pensatori, voli pindarici… Volendo sì, ma non è questo il punto: ciò che conta in questa esplorazione del continente del Pensiero Macchina e della Macchina Pensante, è scoprire le origini profonde di questa cosa chiamata Cibernetica che si sta rivelando il substrato teorico/materiale delle società odierne.

In quegli anni avviene la fagocitazione del discorso critico da parte del potere criticato, come testimonia l’aumento di peso istituzionale ed economico, la presenza in università e mass media di figuri, molti ancora all’attivo, plasmati in quei primi anni di postmodernità. E sotto questo aspetto il ruolo del filosofo delle scienze Laszlo è cardinale nel dilagare della mentalità cibernetica tra sviluppo sostenibile, cooperazione internazionale o nella cosiddetta new age.

Rileggendo i suoi testi, soprattutto quelli scritti quando lavorava all’applicazione della teoria dei sistemi in progetti delle Nazioni Unite e del Club di Roma, si trova lo spartito per le variazioni sulla stessa solfa: favorire lo scambio d’informazioni/relazioni tra gli stati in vista di un Sistema che sappia affrontare e vincere le sfide della globalizzazione; risolvere con nuove tecnologie la questione energetica e risanare i danni creati dalle fonti precedenti; favorire comunque e sempre la scienza per trovare soluzioni, anche in campo agricolo e ambientale… I soliti ritornelli che risuonano oggi nei mantra delle varie grete, draghi e ursule, e spesso anche tra chi dice di opporsi loro.

 

 

Sommario 3.14

  • Introduzione
  • La Nave dei Folli presenta: “DELLA MISERIA DELL’AMBIENTE ARTISTICO ovvero impara l’arte e mettila da parte”, di e da Caterpillar – (Testo / Scarica il brano)
  • Per la rubrica Cyber New Age – Ervin Laszlo: Teoria dei sistemi complessi nel vivente (2012)
  • RASSEGNAZIONE STAMPA – Coronavirus in pillole (II)
  • Bill Gates e l’Alleanza per i vaccini nel mondo GAVI
  • PESTE SUINA – Sardegna

Riferimenti 3.14

  • Raccomandata Ricevuta Ritorno, Un Palco Di Marionette (Per… Un Mondo di Cristallo, 1972)
  • Antonio Manganiello, Ce vo’ o Green Pass (2021)
  • Fracchia la belva umana (Neri Parenti, 1981)
  • Federico Salvatore, ‘O Green Pass (luglio 2021)
  • The Residents, dall’album Freak Show (Special Edition) (1992)
  • Ervin Laszlo, Chopin – Notturno Op. 27 N° 2 in LA bemolle maggiore
  • Shasta & The Kinky Kitten, Furia No Vax (2022)
  • The Residents, Song Of The Wild + Smokebeams + Smack Your Lips (Clap Your Teeth) (The Tunes Of Two Cities, 1982)
  • The Knife, We Share Our Mothers Health (Silent shout, 2006)
  • David Riondino, La tessera del fascio (TG Suite – La Cronaca Cantata, luglio 2021)
  • Troublemakers, Noces Africaines + Too Old To Die (Doubts & Convictions, 2001)

Episodio 3.13

Episodio 3.13

Nella logica sistemica, ispirata dal biologo Bertalannfy e riassunta nell’opera di Ervin Laszlo Introduction to Systems Philosophy (uscita nel 1972 ma iniziata già nel ’67) l’umanità non appare più come una finalità in sé quanto un livello complesso di strutturazione: «può darsi che l’evoluzione sia stata ordinata semplicemente per ottenere la strutturazione della biosfera attraverso livelli crescenti di comunicazione tra un sistema situato sullo stesso piano, cosa che avrebbe come risultato una maggiore integrazione dei super-sistemi al piano successivo».

Se da un punto di vista filogenetico l’umano rappresenta un’istanza mediatrice di primo piano, da quello ontogenetico l’importanza dell’uomo si limita a una «increspatura sulla superficie di un’onda più grande». E anche se Laszlo insiste sul fatto che «l’insieme di tutte le increspature definisce il colore dell’onda», il suo approccio alla soggettività resta profondamente anti-umanista. Ridotta alla «attitudine di un sistema a registrare forze interne ed esterne (…) sotto forma di sensazioni», la soggettività non è più concepita come attributo esclusivo dell’essere umano, e nemmeno dell’animale, ma come un dato universale proprio dei sistemi complessi: «alla fine dobbiamo riconoscere che tutti i sistemi naturali, di qualunque tipo, possiedono una soggettività che ha un grado diverso a seconda del livello o della specie.»

La filosofia sistemica si dimostra assai lontana dall’essere rivoluzionaria come pretenderebbe; rispetto al paradigma informatico si presenta piuttosto come un prolungamento di quel rovesciamento epistemologico operato una ventina d’anni prima da Wiener e colleghi. L’assoluta importanza data ai sistemi naturali ha aperto la strada a una ridefinizione del vivente e della sua autonomia, e di conseguenza al dilagare dell’influenza del modello cibernetico.

 

 

Sommario 3.13

  • Introduzione (con microchip sottopelle)
  • PESTE SUINA – I consigli dei Carabinieri
  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 1° Episodio, con estratti da: Klaus Schwab, intervista con la rete televisiva svizzera RTS (10/1/2016); Marco Antonio Attisani, conferenze; Joseph Tritto, “La guerra senza combattere”, intervista di Franco Fracassi da Narrative#12; Roberto Cingolani, conferenza “Nanotecnologie per l’essere umano” (2014) – TESTO
  • MINISTERO DELLA SALUTE – Misure di controllo e prevenzione della diffusione della Peste suina africana (18/1/2022) Documento ufficiale
  • PESTE MAIALA – I consigli della Nave dei Folli
  • Primo trapianto di cuore di maiale: Bartley Griffith,  School of Medicine dell’università del Maryland, Baltimora,  a tre giorni dall’operazione (11 gennaio 2022)

Riferimenti 3.13

Episodio 3.12

Episodio 3.12

Nato da una sintesi intellettuale tra cibernetica, teoria dei sistemi e strutturalismo, il sistemismo si presenta innanzitutto come una radicale rimessa in discussione delle concezioni atomistiche prodotte dalla scienza newtoniana. In The Systems View of the World: The Natural Philosophy of the New Developments in the Sciences (pubblicato nel 1972, traduzione italiana La Visione Sistemica Del Mondo) è Ervin László a delineare i contorni filosofici di questo approccio a suo dire «rivoluzionario».

Orientandosi verso l’analisi del comportamento dei sistemi complessi sulla scia della cibernetica, il sistemismo abbandona l’analisi dei fenomeni in sé per interessarsi unicamente alle interazioni tra totalità strutturate. Dall’organismo più semplice fino alle galassie, l’intero universo è così concepito come un intreccio gerarchico di sistemi organizzati. Per adoperare l’esempio di Laszlo, dal punto di vista del sistemismo «la differenza tra Cesare e lo scimpanzé non è di sostanza ma di strutturazione relazionale della sostanza.»

Prolungamento diretto della teoria di Bertalanffy, il sistemismo si interessa in primo luogo ai sistemi naturali, vale a dire a quei sistemi aperti agli scambi di informazioni con il loro ambiente. Secondo László l’essere umano è un sistema naturale allo stesso modo di «atomi, molecole, cellule, organi, famiglie, comunità, istituzioni, organizzazioni, Stati e nazioni»; e, seguendo un lungo processo evolutivo, la specie umana sarebbe diventata «un sistema mediatore tra la gerarchia altamente stratificata della natura».

 

 

Sommario 3.12

Riferimenti 3.12

  • Ervin László, Romanian Dances Op 8a (Bartók)
  • Regole per il ritorno a scuola (“Un giorno da pecora”, Radio1, 10/1/2022)
  • The Residents, Serenade for Missy + Mousetrap + God of Darkness (The Tunes Of Two Cities, 1982)
  • Rambo Amadeus, Corona Party (spot Unicef Montenegro, aprile 2021)
  • Sabres of Paradise, Wilmot (Haunted Dancehall, 1994)
  • Minor Threat, Stand Up (First Demo Tape, 1981)
  • Roland Kayn, Cybernetics III (1969-1977)
  • Can, Unfinished (Landed, 1975)