Episodio 2.39

Episodio 2.39 – PUNTATA DOPPIA
PRIMA PARTE
IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA – 7° episodio

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SECONDA PARTE

Oggi martedì 20 luglio, con la morte di Carlo nel cuore, DOBBIAMO SCHIERARCI:

CONTRO LA SOCIAL-TECNOCRAZIA.
(E ora, in questo Panopticon digitale, ecco il GREEN PASS… La frontiera è DENTRO DI TE)

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PUNTATA SPECIALE – 2.39 – IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VII)

Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.

Personaggi e interpreti: Sbirri e cittadini zenesi, Deputati di A.N., Fausto Bertinotti, Francesca Ruocco per i Dosobba, Francesco Caruso, Gianfranco Fini, Marina Spaccini, Claudio “Sciaboletta” Scajola, Bruno Vespa, Mario Placanica – nel ruolo dei buoni.

Detour, la Canaglia a Genova, Anonimi black bloc, Carlo Giuliani, Claudio Albertani, nel ruolo dei cattivi.

Riferimenti:

  • Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
  • Lynched, Carlo Giuliani (Where Did We Go Wrong?!, 2003)
  • Stefano Giaccone, Nessuno Chieda (Tras os montes, 2006)
  • Tabula Rasa, Carlo Giuliani (Vecchia scuola, s.d.)
  • Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Fine (2021)
  • Ludd, Come la notte (A colpi di mazza, 2003)
  • Officine Schwartz, Il Dio Macchina Ha Voluto Il Caos + De Bellica Terra (Stoccaggio Armonia E Meccanica, 1983 / 1994)

Sommario Ep. 2.39

  • Introduzione
  • Riflessione Critica circa i cosiddetti pride “critici” LGBTQA+
  • DADAUMPA – Varietà di intrattenimento politico groucho-marxista, a cura della sezione italiana dell’Internazionale DadaUmpista (Deuxième épisode – con la star italiota del post-umano, Rosy Braidotti.

Riferimenti Ep. 2.38

  • Sin Dios, Banderas negras (live a El Paso, inedito, 2001)
  • Throbbing Gristle, Subhuman (1980)
  • Throbbing Gristle, Adrenalin (Throbbing Gristle’s Greatest Hits, 1981)
  • Kessler Sisters, Da-da-un-pa (1961)
  • Kessler Sisters, Pollo & champagne (1961)
  • Casadidadi Ens., Dadaumpa BigBeat RMX (2004)
  • Hans Reichel, Le bal (Gravikords, Whirlies & Pyrophones, 2002)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.38

Episodio 2.38 – PUNTATA DOPPIA

PRIMA PARTE

Speciale di 50 minuti de IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA – Sesto episodio

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SECONDA PARTE

Normalità, normalità… Un bicchiere di vino dopo il vaccino la normalità… Bentornati tornate tornatu alla unica inimitabile irresistibile normalità! Ma… che cos’è poi, la normalità? Come può esserci normalità dopo che ci siamo sorbiti covid e lockdowns, mascheramenti e vaccinazioni?

Provate a immaginare. Hiroshima e Nagasaki. Per tornare alla normalità, le autorità giapponesi organizzano delle feste, al ritmo di… (Enola Gay)

Normalità. Norma. Proprio gli autoproclamatisi antagonisti, soggettività in lotta, autonomi anarchici e chi meno ne ha meno ne metta, che cos’hanno fatto invece per ricordare a lorsignori che, purtroppo, la normalità NON può esistere? Oppure si sono gettati anch’essi, “popolo di incoscienti” li definiva il principe De Curtis, nella spirale vorticosa di gioia, consumo e autocelebrazione compiaciuta?

Elenchiamo ora, in breve, le tappe di questo calvario per riguadagnare il Golgota della sopravvivenza, assistita e assistenziale, nelle zone della ridente metropoli taurinense. Torino è la mia città? Bah……

24 aprile, LA FREGNA LIBERATA, «lascia a casa machismo e prepotenza, porta con te glitter e resistenza! porta mascherina o vieni mascherat!»

25 aprile: in molti luoghi, altro che liberazione dal Covid: di nuovo, ampie dosi di retorica partigiana, antifascista, democratico-statalista in fin dei conti. Di liberarsi è sempre l’ora, diceva qualcuno. Ma gli si è fermato l’orologio.

30 aprile, La Mostruositrans incontra Postporno: «Quali sono i corpi degni di provare e provocare piacere? Quali sono i corpi desiderabili e quelli che hanno dignità sessuale? Quali corpi vengono rappresentati e quali sono esclusi dalla rappresentazione sessuale o trattati come soggetti passivi della rappresentazione? Siamo le creature mostre, non vogliamo dirvi che è tutto a posto, né tranquillizzarvi, non abbiamo intenzione di guarire, normalizzarci, redimerci; non siamo innocue e non vi garantiamo da avvelenamenti, contagio, contaminazione; non vi chiediamo perdono, pietà, indennità, incolumità.»

Maggio: ecco cosa propongono gli anarchici, i presunti “libertari” di città, una bella confusione non c’è che dire. Memoria storica, vatti a fare un giro! E benvenuta… NARRAZIONE! E soprattutto, viva Lenin!

Guerriglia e Rivoluzione / Le brigate rosse a Milano. La colonna Walter Alasia / Il lavoro della talpa

Maggio: una settimana di mobilitazioni contro ENI organizzata da Rise Up 4 Climate Justice: «La transizione ecologica non può essere un greenwashing, ma un processo giusto ed equo che conduca non solo all’azzeramento di emissioni climalteranti, ma soprattutto a un modello di sviluppo realmente eco-sostenibile, a una vera giustizia climatica.»

14 MAGGIO Micheal Foucault e Il Gruppo Di(S)Informazione Sulle Prigioni: della serie MISTIFICAZIONI… laddove ectoplasmi che insistono a definirsi anarchici dialogano (rigorosamente a distanza, non sia mai) sulla figura più oscena che il dopoguerra europeo abbia prodotto, Michael Foucault, il grande baro. Vagli a spiegare che la primavera è silenziosa, a ‘sti imbecilli.

Giugno / Luglio – ciclo di presentazioni a cura di Radio Blackout. A presentare i libri, perlopiù docenti e ricercatori, sociologi e stronzologi di ogni dove.

E vai con MICROPOLITICA, PIACERE E CLUBBING: «Notti tossiche si inserisce nell’intreccio tra politica e corpo in movimento, il clubbing è esplorato attraverso una grammatica politica diversa, il cui campo di battaglia non è quello dell’attivismo tradizionale, […] ma una guerriglia micropolitica che impiega corpi e piaceri come punti d’appoggio del contrattacco. Si fa riferimento a gruppi e movimenti artistici, intellettuali, soggetti LGBT, femministe e queer che nella seconda metà del Novecento hanno avuto il merito di riflettere criticamente e organizzare forme di protesta attorno alla dimensione edonica dell’esistenza. L’intento di questo libro non è di venerare questa “orgia di sfruttamento capitalistico” che è l’industria del divertimento in contrapposizione a una morale proibizionista e bacchettona. Al contrario, l’obiettivo è indagare le esperienze dei veri protagonisti di questo mondo, i clubber, e di come il clubbing si configuri come uno spazio di resistenza e non come semplice valvola di sfogo per la rabbia repressa.»

E qui, un bel vaffanclubbing non ve lo toglie nessuno

E poi DIVERSAMENTE PUSHER: «Un’inchiesta antropologica sul mondo dello spaccio indipendente raccontato dai battitori liberi. Esperienze, metodi, etiche diverse che illuminano l’oscuro mondo della vendita di stupefacenti.»

Cobol Pongide, autore di MARTE OLTRE MARTE: l’era del capitalismo multiplanetario: «Questo ciclo del capitale si accompagna con propri, specifici, set culturali che vanno dalla dimensione della biologia cosmica come generale terreno del conflitto, all’esobiologia come incubatrice biopolitica, passando per la terraformazione come tattica d’espansione. Il contesto di studi di matrice sociale, antropologica e di costruzione sociale della tecnologia, relativo allo sviluppo della space economy transita per la rielaborazione di concetti come Antropocene e Transumanesimo.»

Il deserto della critica avanza… e conquista lo spazio.

Metà giugno, 20 anni di Porfido, anche loro dalla radicalità anticapitalista alla narrazione post-moderna all’acqua di rose (ma con le spine, sia chiaro!). Pure qui, ex brigatisti ex lottarmatisti, viva gli internazionalismi e gli autoritarismi di ogni risma. Ciliegina sulla torta e smaschieramento dei compugni, la giornata dedicata a VIVERE LA CATASTROFE CRISI ECOLOGICA, RESISTENZE E VISIONI DELLA FINE. Dove anch’essi danno la parola a parolai di sinistra che si gargarizzano con le nuove parole d’ordine della sinistra post-moderna. E dove si scoprirà che un impostore filocapitalista e transumano come Bruno Latour, vero e proprio nemico di classe, trova spazio proprio al fianco degli antimperialisti brigatisti… Contraddizione? No: minestrone neo-moderno! Buon appetito, ammesso abbiate ancora il fegato di pappare questo cibo liofilizzato.

E per concludere in bellezza, si fa per dire… dopodomani giovedì a Cuneo gli … anarchici… e sì, gli anarchici ospitano la presentazione di un libro sul G8 scritto da quella stessa persona (guarda caso leninista) che ha contribuito a far cacciare da Radio Blackout la trasmissione Spessore. I nuovi inquisitori alleati con gli ex insurrezionalisti.

La Nave dei Folli si sta inabissando.

Ma, a differenza di Cesare Pavese, noi non scenderemo nel gorgo muti!

 

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PUNTATA SPECIALE – 2.38

IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VI)

Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.

Personaggi e interpreti: Toni Negri, Francesco Caruso, Vittorio Agnoletto, Poliziotti e carabinieri di vario ordine e gradi,  cittadini e cittadine zenesi – nel ruolo dei buoni.

Anonimi black bloc, Comitato anarchico di difesa e solidarietà-BIblioteca F. Ferrer, piazza Embriaci GE, Katerina Gogou con DIFENDO ANARCHIAnel ruolo dei cattivi.

Riferimenti:

  • Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
  • Claudio Lolli, La socialdemocrazia (Disoccupate le strade dai sogni, 1977)
  • AaVv, Les Barricades Mysterieuses (Buenaventura Durruti, 1996)
  • Fabrizio De André, S’i’ fosse foco (Volume III, 1968)
  • Necesidad de Luchar, Transgénicos (Adictos a la revuelta, 2007)
  • Mentenguerra, a.k.a. Chico García, Grita! (2007)
  • Hacazo, La idea (L@s ric@s también lloran, 2017)
  • Los Muertos de Cristo, Muerte accidental de un anarquista (Rapsodia Libertaria Vol. 1, 2004)
  • Asto Pituak, A Las Barricadas/Somos Los Mismos Del 36
  • Pavlos Sidiropoulous, Αγκού + Take The Money And Run!!! (Zorba The Freak, 1985)
  • Cesare Basile, Parangelia (dedicato a Katerina Gogou, 2013)

 

Sommario Ep. 2.38

  • Introduzione
  • Leonardo Sciascia, “Il più bello esemplare di fascista”
  • IL CULTO DEL VACCINO (con Frammenti di necrologio) – Prima parte
  • IO NON MI VACCINO (Dovrete venire a prendermi con la forza)
  • Dr. Knock: un esercito di ammalati
  • Fuori Onda della NavedeiFolli (6 Aprile 2021)
  • ENUNCIAZIONE (Nessuna tecnologia)

 

Riferimenti Ep. 2.38

  • Orchestra Manoeuvres in the Drak, Enola Gay (1980)
  • Kaico & Cocosh, Enola Gay (Remix, 2020)
  • Dichiarazione di Guerra di Mussolini a Francia e Inghilterra
  • Libera-me-Domine
  • Throbbing Gristle, Convincing People (20 Jazz Funk Greats, 1979)
  • Umberto Santucci, Campane a Morto (Percussioni Drammatiche, 1970)
  • Vaccini sui luoghi di lavoro. Uniti, per la ripresa in sicurezza
  • Spot Vax Bus
  • Introduzione al documentario Per la fede e per il trono, Le guerre di religione
  • Alessandro Barbero, Attraverso Festival – “La peste” (Monforte d’Alba, 3/11/2020)
  • Public Image Ltd., Theme (First Issue, 1978)
  • Laurie Anderson, Big Science (Big Science, 1982)
  • Killing Joke, Wardance (Killing Joke, 1980)
  • Siouxsie & The Banshees, Monitor (Juju, 1981)
  • It’s different now (pezzo misterioso tratto da un documentario su San Francisco ’67)
Link alla puntata su Radio Blackout

 

Episodio 2.37

Episodio 2.37

Come ordini urlati nella tempesta.

Gli unici ordini che possono salvare questa nave perduta.

 

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Sommario Ep. 2.37

  • Introduzione
  • Miguel Amorós, I tranelli dell’identità (aprile 2018)
  • Campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid 19 “Riprendiamoci il gusto del futuro”
  • VacciniMegamix16
  • TogliattiDRAG – Un luminoso avvenire
  • EMO – Addicted To Tec
  • Eddie Ginosa, ANTENNE LUCCICANTI DI FANTASMI (febbraio 1970)
  • LA HIT DELL’ESTATE: DJ DRAGONS – Fightin’ Pandemics (Global Health Remix)
  • Pierre Clastres, Archeologia della violenza (1977)
  • IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (V)Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: Carabinieri di vario ordine e gradi, Ponte della Gihisolfa e “A Rivista anarchica” – nel ruolo dei buoni. Anonimi black blocnel ruolo dei cattivi.

Riferimenti Ep. 2.37

  • Frank Zappa, Who Are The Brain Police (Freak Out, 1966)
  • Canned Heat, Parthenogenesis + Refried Boogie (Livin The Blues, 1968)
  • Stanley Kubrik, 2001 Odissea nello spazio (1968)
  • Procol Harum, In Held ’Twas In I (Shine On Brightly, 1968)
  • THD, Steel Mill (101 + 303 + 808 = Now Form A Band, 1995)
  • Jorge Reyes, Donde Nadie Lamenta Lo Que Somos (Niérika, 1990)
  • Backworld, dall’album Holy Fire (1996)
  • Ethodius, The Deepest Voice (Ethodius, 1997)
  • Cyclobe, Silent Key (Emre [Dark Matter], 2000)
  • Darkwood, Ironwood (Heimat & Jugend, 2000)
  • Chumbawamba, The Triumph of General Ludd (English Rebel Songs 1381-1984, 1988)
Link alla puntata su Radio Blackout

 

 

Episodio 2.36

Episodio 2.36

Situazione davvero difficile, oggi più che mai. Per la seconda volta (repetita iuvat, si diceva?)– le greggi civilizzate preferiscono seguire le note del pifferaio magico che ascoltare la voce delle proprie coscienze, tormentate quantomeno dal dubbio, troppo in fretta soffocato dalla dose anestetica vaccinale e dal frastuono delle voci festanti dei vivi morenti tornati alla normalità, alla norma.

Come li coglierà la terza, la quarta ondata? Come sarà possibile dar loro anche solo un briciolo di solidarietà? Che faccia faranno quando scopriranno, dopo aver lodato ammirati l’Inghilterra omni-vaccinata (peraltro, nei primi mesi del Covid, bistrattata in quanto “negazionista”), di essere infetti dell’ennesima variante, Delta Epsilon Omega…, che si sarà fatta un baffo, uno spike, di tutte le – a questo punto tocca dirlo – inutili vaccinazioni?

E se qui da noi le cose vanno male, ancor peggio va negli Stati Uniti dove scopriamo, con stupore e raccapriccio, che molti compagni anarco-primitivisti che pensavamo dalla nostra parte, non solo appoggiano il programma di vaccinazione di massa; peggio, lanciano strali su noi poveri mozzi accusati, ebbene sì, accusati anche da costoro, di fare il gioco del nemico, essere ignoranti, cospirazionisti, trumpiani razzisti e chissà cos’altro.

Non è la prima volta, ma lo ripetiamo: siamo davvero a questo punto? Si è spinta tanto lontana l’umanità, anche quella in teoria ribelle, da dimenticare i propri stessi principi? Qual è, dunque la posta in gioco?

 

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Sommario Ep. 2.36

Riferimenti Ep. 2.36

  • Leitmotiv, L’Embarcadere (2001)
  • Hedningarna, Fulinghalling  + Lacknafta (Hedningarna, 1989) + Joupolle Joutunut + Pål Karl + Omas Ludvig (Kaksi!, 1992)
  • Werner Herzog, Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi (2016)
  • Animal Collective, dall’album Here Comes The Indians (2003)
  • Demetrio Stratos, Le Sirene (Cantare la voce, 1978)
  • Wolfgang Petersen, La storia infinita (1984)
  • La Chorale des Pétroleuses, La Semaine sanglante + La Danse des bombes (2021)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.35

Episodio 2.35

Siamo salpati con l’intento di cogliere le radici profonde dei grandi mutamenti in corso, adoperando la cibernetica come specchio, modello celato ma onnipervasivo per comprendere il funzionamento del macchinario sociale, nel tentativo forse vano di incepparlo. Salpati per vedere fino a che punto la tecnologia penetri nel corpo del corpo dell’individuo e in ogni anfratto della vita, della natura, nel tentativo forse vano di denunciare e bloccare questa transizione verso il postumano. Salpati, dopo aver levato l’ancora da acque stagnanti, per gettare un amo, aprire un sentiero, nel tentativo certo mai vano di scoprire affinità e complicità, qualche coscienza desta, lucida, cospiratrice.

Invece ci ritroviamo nella desolazione abissale. Non una riflessione, non una critica puntuale, nemmeno nei nostri riguardi. Assordante silenzio. Complicità, questa sì, ma con il Grande Fratello. Un vociare unanime, quando davvero conta, dove tutto si mescola e scompare e si spengono anche le voci chi è, o piuttosto si crede di essere, fuori dal coro.

Nonostante il mondo della virtualità, tanto reale quanto virtuale, brilli di sciami di soggettività in lotta, quando si spengono i riflettori e scendono dalla ribalta, ritrovandosi in mano un pungo di mosche e dovendo tornare a fare i conti con la banale vita quotidiana, queste belle anime antagoniste dovranno guardare in faccia la realtà: e per quanto faranno di tutto pur di non ammetterlo, in prima battuta a sé stessi, capiranno di trovarsi nel bel mezzo del deserto.

Questo deserto, questa macchina implacabile, qualcuno lo chiamò Grande Fratello. Oggi più che mai ha bisogno di te, del tuo contributo e del tuo consenso.

Non è un caso che 1984 da distopia premonitrice sia divenuto banale romanzetto d’appendice. La verità del falso è legge. Scientifica, per di più. Così, grazie al consenso, gli uomini più ricchi del mondo dettano legge, ribaltano e saccheggiano il pianeta, eventualmente lo salvano e lo curano, oggi con vaccini per tutti. Non imposti, non calati dall’alto ma richiesti, rivendicati, pretesi. Grazie al consenso, i capitalisti trans-umani, i Besos e i Musk – ma chi non vorrebbe essere come loro, se perfino l’ultimo degli anarchici desidera di poter volare? – si proiettano nella desolazione dello spazio galattico per troneggiare, nuove divinità tecnolimpiche, su ciò che hanno reso un deserto invivibile, e sui docili sudditi costretti a restare quaggiù.

Non è un caso che possano permettersi di farlo non grazie al terrore dittatoriale, alla violenza e alla morte, ma con la più oppiacea delle anestesie democratiche, con piglio missionario se non addirittura, tenetevi forte… umanitario. O magari transumanitario…

Non è un caso che le greggi impaurite, come pure molti dei caproni alternativi, non facciano nulla per vedere il disastro in corso, figuriamoci per fermarlo.

Sarà dunque un caso il fatto che Orwell ebbe l’idea – o piuttosto l’epifania – del mondo nuovo non tanto leggendo Huxley né pensando allo sfacelo che stavano compiendo i Mussolini Stalin Hitler Churchill Roosvelt di turno… ma combattendo come volontario nella guerra civile spagnola del ’36, toccando di prima mano, con metodo scientifico se volete, il livello di trionfo della menzogna tale da imporsi – proprio come un virus, come un contagio inarrestabile – anche tra chi combatteva in teoria per la verità. Anche tra chi, e a quei tempi ancora popolati da umani erano i più, ne era inconsapevole.

 

Il vero è falso, la guerra è pace.

L’anarchia è governo, il comunismo è proprietà privata.

La nave dei folli, la voce del post-umano.

 

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Sommario Ep. 2.35

  • Introduzione
  • Rosi Braidotti: il postumano
  • Elon Musk e le colonie su Marte
  • Rosi Braidotti: il postumano non l’ho inventato io
  • Piero Coppo, Etnopsichiatria dell’Occidente
  • La civiltà è una compilation di catastrofi – Introduzione al numero 2 del giornale anticivilizzazione Oak (autunno 2020)
  • SPOT del Ministero della Verità
  • VacciniMegamix15
  • IO SONO LA TECNOLOGIA!
  • IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (IV)Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti:  Wu Blisset e le Moltitudini, Luca Casarini, Don Andrea Gallo, Francesco Caruso, Capitano dei Carabinieri Claudio Cappello – nel ruolo dei buoni. Paolo Persichetti e Carlo Giulianinel ruolo dei cattivi.
  • George Orwell, Omaggio alla Catalogna (Lettura di Alfonso Berardinelli)

Riferimenti Ep. 2.35

  • Cluster, Gissander (Qua, 2009)
  • Iannis Xenakis, Jonchaies pour grand orchestre (1977)
  • Werner Herzog, Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi (2016)
  • Casco, Cybernetic Love (1983)
  • Jorge Reyes, El Rostro De Los Abuelos (Niérika, 1990)
  • Jessika Kenney – Eyvind Kang, Kidung (The Face of the Earth, 2012)
  • Voicians, Cybernetic (2077 Edit)
  • Lynched, Carlo Giuliani (Where Did We Go Wrong?!, 2003)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.34

Episodio 2.34

Anche se non c’è peggior sordo di chi non vuol stare ad ascoltare, i mozzi a bordo del transatlantico normalizzato continuano a lanciare allarmi, inascoltati. Se prima era il rombo della tempesta, ora è la musica ad alto volume a impedire ai passeggeri di parlarsi, capirsi, vedere l’imminenza dello schianto.

Gran parte di questo rumore di fondo è dovuto al diffondersi delle politiche identitarie, in tutte le loro forme e declinazioni. Di seguito una riflessione di chi ha organizzato la fiera del libro anarchica di Londra nel 2017, durante la quale sono sorti problemi non nuovi ma che hanno raggiunto un punto di non ritorno, a quanto pare. Risultato: negli anni seguenti l’Anarchist Book Fair non si è più svolta.

Meditate, gente, meditate…

 

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Sommario Ep. 2.34

  • Introduzione
  • Woke Anarchists – CONTRO IL LIBERALISMO ANARCHICO E LA SCIAGURA DELLE POLITICHE IDENTITARIE
  • IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (III)Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: la Moltitudine, Francesco Caruso, Luca Casarini, Toni Negri, Le Moltitudini di Wu Blisset, Vittorio Angoletto – nel ruolo dei buoni. Detour. La canaglia a Genova, Claudio Albertani e Sin Diosnel ruolo dei cattivi.
  • SPOT del Ministero della Verità
  • VacciniMegamix14
  • Piero Coppo, Psicopatologia del non vissuto quotidiano. Appunti per il superamento della “psicologia” e per la realizzazione della salute (1980)

 

Riferimenti Ep. 2.34

  • Cyclobe, Silent Key (Emre [Dark Matter], 2000)
  • Throbbing Gristle, In the Shadow of the Sun (1981)
  • Franz Schubert, Trio per pianoforte n. 2 in mi bemolle maggiore, op. 100 (1828)
  • Sin Dios, No a EEUUropa (live inedito a El Paso, 2001)
  • Eric Burdon & The Animals, Paint it Black (Winds of Change, 1967)
  • Duilio Del Prete, I borghesi (Duilio Del Prete canta Brel, 2002)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.33

Episodio 2.33

Dopo la lunga tempesta covid, a quanto pare La nave dei folli sta tornando alla normalità: un bel vaccino e hop! Il gregge immunizzato può finalmente tornare a vivere. Nell’elenco delle priorità: caffè e cappuccino al bancone, partita allo stadio, ristorante e discoteca, spiagge e seggiovie. Voilà, eccovi forniti tutti i comfort per una comoda, soffice transizione verso il post umano.

In questo deserto cibernetico, riportiamo alla luce dagli abissi della storia questa perla di una ventina d’anni fa, come se ci avesse tolto le parole di bocca.

«Meglio guadagnare un mondo diverso da quello che abbiamo perso, che abitare quella discarica di sogni.

Meglio guerreggiare che atrofizzato, vivendo ore morte.

Meglio nel delirio che nell’incubo quotidiano.

Meglio aprendo brecce che dormicchiando in una nicchia.

Meglio folle che zombie.»

(ALIENATI – In difesa della anormalità)

 

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Sommario Ep. 2.33

 

Riferimenti Ep 2.33

  • Pan De Capazo, Alborca Jotia (Wi:L, 2011)
  • Quarteto Novo, Algodao – Canta Maria – Vim de Santana – O cantador (traccia bonus) (1967, rimasterizzato con Radames Gnattali, 1993)
  • Nerorgasmo, Distruttore (Nerorgasmo, 1985)
  • Ilse Weber, Wiegala
  • Disemballerina, The Walking Dead + Saturn Return (Disemballerina, 2010)
  • Dodi Moscati, La viperaccia + Formule magiche (Sole Sole Vieni, 1979)
  • Massimo Ferrante, Annamaria (U Ciucciu, 2005)
  • Muslimgauze, Moroccan Lemon Chador (Izlamaphobia, 1995)
  • Nikolas Asimos, To Fanari Tou Diogeni (To Fanari Tou Diogeni, 1989)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.32

Episodio 2.32

 

Smaschieramenti, si diceva.

Smascherare e schierarsi.

Ma… schera de che? Schiera di cosa? si domanderebbe l’incauto passeggero che fin qui avesse prestato più attenzione al paesaggio, al luccichio delle stelle nel cielo (o delle costellazioni di satelliti), al rancio di bordo e ai cartelli che invitavano a non essere machisti, aggressivi, razzialitatori essenzialisti – che a quanto succedeva a bordo, alle sue regole sempre più spietate ma sempre più applaudite anche dall’antagonista; a misure, potenziamenti tecnologici, ibridazioni biomeccaniche salutate da costoro, oramai in odor/puzzo di trans-post-umano, come cosa buona e giusta – solo un tantino in attesa di riappropriazione o… di gestione statal-bolscevica.

Ebbene, vogliamo dire a costoro e a costora, a questi assenti, vuoti soggetti operanti per transposta persona “il sistema”, quanto segue:

Vi abbiamo smarscherati, siete il nulla dietro alla patina pixeloide della realtà virtuale.

Siete realmente virtuali. E in quanto tali ectoplasmatici, dunque in apparenza inattaccabili e invincibili. Ma finito l’incubo, svaniscono i fantasmi.

Giacché non avete storia, memoria, corpo… d’ora in avanti sarete semplicemente inumani.

Eppure, cenere alla cenere, alla fine tutto lì torna, alla terra.

Noi altre, le ancora resistenti, le non già del tutto cyborg, gli ultimi antropoidi in circolazione, a lei chiederemo consiglio. Alla natura, certo, alla nostra cara vecchia antenata natura. Non certo agli apprendisti stregoni, non certo ai militonti babbioni.

E volendo restare esseri umani, oggi gli scimpanzé del futuro dichiariamo guerra alla Procreazione Medicalmente Assistita.

 

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Sommario Ep. 2.32

 

Riferimenti Ep 2.32

  • Throbbling Gristle, traccia 4 di Heathen Earth (live, 1980)
  • Mel Brooks, Frankenstein Junior (1984)
  • Bobby Beausoleil, Dreamways of the Mystic, part 1 e 2; Songs of the Forest People (Dreamways of the Mystic, 2005)
  • Turbulent Force, Timer (101 + 303 + 808 = Now Form A Band, 1995)
  • Chiara Visentini, Alba d’Oro e Metalli (Metalli, 2013)
Link alla puntata su Radio Blackout

Episodio 2.31

Episodio 2.31

Avevamo momentaneamente interrotto la lettura del libro di Celine Lafontaine, L’impero cibernetico, per addentrarci nel testo di Henri Lefebvre Contro i tecnocrati in cui per la prima volta, in maniera diretta e affrontando il problema di petto, è stata mossa una critica radicale alla nuova ideologia nata dalla cibernetica, che diventava di gran moda negli anni di poco precedenti il ’68, tra i vari buffoni di corte e di cortile, soprattutto quello della Sorbona. Un pensiero fintamente sovversivo e realmente integrato, come dimostra la presenza costante di quei loschi figuri – tra api regine, api operaie, operaiste e post-operaiste… fino ai fuchi foucaultiani – negli apparati, o dovremmo dire dispositivi, dominanti: ministeri, università, centri di ricerca, case editrici, riviste e televisioni di regime, gruppi e ideologie di potere e contropotere…

A questo punto perciò riemergiamo dalle acque profonde della storia, per riportare a galla le perle della critica e provare a declinare nel presente quanto scoperto. Pensiamo che mai come oggi sia opportuno, e fondamentale, smascherare e gettare la maschera, schierarsi e prendere una posizione. Situarsi, come dicono i post-umani.

Dunque, procediamo con lo SMASCHIERAMENTO, iniziando a elencare una serie di punti problematici che a nostro avviso vanno assolutamente affrontati, pena il (ri)piombare della cosiddetta “corrente radicale”, sia essa autonoma o anarchica, nella brodaglia post-moderna che non molti anni fa abbiamo combattuto sotto il nome e le pratiche di Tute Bianche e Disobbedienti.

Primo: il progetto di vaccinare “tutto il mondo”, come dice Draghi, non trova opposizione neppure nel cosiddetto movimento – che in realtà bisognerebbe iniziare a chiamare immobilismo militante. Anch’essi, come una qualunque spiaggia o parrucchiere, sono prontamente tornati alla normalità? Chi sopravvivrà, vedrà…

 

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Sommario Ep. 2.31

 

Riferimenti Ep 2.31

  • Jorge Reyes, Shaman’s Dream (Forgotten Gods, 1993)
  • Pink Floyd, Sheeps (Animals, 1977)
  • The Jimi Hendrix Experience, Third Stone from the Sun (Are You Experienced, 1967)
  • Domenico Modugno, Nel blu dipinto di blu (1958)
  • DJ Food, Scratch Yer Hed + Scientific Youth (A Recipe For Disaster, 1995)
  • Terry Riley, Performance One – Face 1 (Persian Surgery Dervishes, 1972)
  • Popular Orchestra, Bournovalio Syrtos (Rembetika: The Ottoman Legacy (1925-1937), 2006)
  • Nikolas Asimos, Seismos (O Xanapes, 1982)
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Episodio 2.30

Episodio 2.30

Proseguendo nel libro Contro i tecnocrati, e saltando per ragioni di spazio alcuni capitoli in cui si sofferma sulla critica alla sociologia, su felicità, vita quotidiana e costruzione di situazioni, Lefebvre giunge ad affrontare il rapporto tra socialismo e utopia, e i miti della rivoluzione. «Tra le persone di sinistra, le più realiste pensano di attuare i progetti della tecnocrazia: pianificazione, razionalizzazione dall’alto della vita sociale, organizzazione in nome della Nazione e dello Stato. Come se questa organizzazione non fosse stata già raggiunta dal capitalismo! (…) Come novità, oggi c’è la seguente alternativa: o questo programma o il nichilismo. O questo programma oppure la fine del pensiero marxista. (…) Se nei grandi paesi industriali oggi si tratta di “padroneggiare la tecnica” è innanzitutto perché la tecnica si è elevata a potenza autonoma, a forza esterna e coercitiva, a sfida alla terra. “Padroneggiare la tecnica” nel senso di un’epoca per noi conclusa, proprio come fanno in maniera perfetta gli esploratori dello spazio.»

Dopo aver analizzato a fondo il ruolo della parola scritta e di quella orale, sottolineando come quest’ultima abbia accompagnato i progetti rivoluzionari contro le leggi e le norme spesso stabilite dalla prima, che nell’epoca del primato assoluto della linguistica ha assunto un carattere “terroristico”, Lefebvre conclude il capitolo in questi termini: «La “società” pare chiudersi di fronte a noi, attorno a noi. Il possibile pare limitarsi, ostruirsi. A questa chiusura contribuiscono sia le scienze parcellari (economia, psicologia, sociologia, addirittura storia) sia i concetti come quelli di struttura e sistema che analizzeremo a breve. Questa chiusura è però soltanto apparente. Nessuna definizione di società la coglie appieno né la esaurisce, nemmeno quella che pensiamo sia la migliore (“società burocratica di consumo pilotato”). Le forze della protesta e della contestazione non smettono mai di agire. (…) L’effervescenza è continua. Per lo meno questa società cambia e avanza verso una meta che non conosce: non sa dove va, ma comunque va. È la “fuga in avanti”. Le barriere crollano, un giorno o l’altro. Pericolosamente, il possibile si riapre, come la strada, attraverso disagi e comodità. Dove va questa società? Noi proponiamo un obiettivo, un percorso, una strategia. E una teoria del possibile.» (Henri Lefebvre, Passatismo, utopismo, socialismo)

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Sommario Ep. 2.30

  • Introduzione
  • Pfizer: inoculate yourself with love
  • Riccardo d’Este – Aids: la malattia come espressione delle fasi della civiltà
  • Il Progresso sinistro – Togliatti/Berlinguer/Burgio
  • Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Settima parte: “Turchi meccanici”
  • IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (II)Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: Cobas di Piazza Paolo da Novi / Vittorio Agnoletto / Vari TG / Emilio Fede – nel ruolo dei buoni. Claudio Albertani (Paint It Black), Tabularasa e Conflictnel ruolo dei cattivi.
  • Comunicato di Fabiola

Riferimenti Ep 2.30

  • Negativeland, The Answer Is… (Points, 1981)
  • Heilung, Traust (Futha, 2019)
  • Francesco Turrisi, Variazioni sopra la Follia + Passamezzo Antico (Sì Dolce è il Tormento, 2009)
  • Bernard Parmegiani, Points Contre Champs (De Natura Sonorum, 1978)
  • Abe Duque & Dietrich Schoenemann, 88-30 (FACIL, 1995)
  • Tabula Rasa, Carlo Giuliani (Vecchia scuola, s.d.)
  • Rolling Stones, Paint It, Black (Aftermath, 1966)
  • Lola Lafon & Leva, Paint it, Black (…Grandir à l’envers de rien, 2006)
  • Terry Jones, Brian di Nazareth (1979)
  • Collectif Mary Read, Casse-muraille (II, 2008)
Link alla puntata su Radio Blackout