Episodio 3.13

Episodio 3.13

Nella logica sistemica, ispirata dal biologo Bertalannfy e riassunta nell’opera di Ervin Laszlo Introduction to Systems Philosophy (uscita nel 1972 ma iniziata già nel ’67) l’umanità non appare più come una finalità in sé quanto un livello complesso di strutturazione: «può darsi che l’evoluzione sia stata ordinata semplicemente per ottenere la strutturazione della biosfera attraverso livelli crescenti di comunicazione tra un sistema situato sullo stesso piano, cosa che avrebbe come risultato una maggiore integrazione dei super-sistemi al piano successivo».

Se da un punto di vista filogenetico l’umano rappresenta un’istanza mediatrice di primo piano, da quello ontogenetico l’importanza dell’uomo si limita a una «increspatura sulla superficie di un’onda più grande». E anche se Laszlo insiste sul fatto che «l’insieme di tutte le increspature definisce il colore dell’onda», il suo approccio alla soggettività resta profondamente anti-umanista. Ridotta alla «attitudine di un sistema a registrare forze interne ed esterne (…) sotto forma di sensazioni», la soggettività non è più concepita come attributo esclusivo dell’essere umano, e nemmeno dell’animale, ma come un dato universale proprio dei sistemi complessi: «alla fine dobbiamo riconoscere che tutti i sistemi naturali, di qualunque tipo, possiedono una soggettività che ha un grado diverso a seconda del livello o della specie.»

La filosofia sistemica si dimostra assai lontana dall’essere rivoluzionaria come pretenderebbe; rispetto al paradigma informatico si presenta piuttosto come un prolungamento di quel rovesciamento epistemologico operato una ventina d’anni prima da Wiener e colleghi. L’assoluta importanza data ai sistemi naturali ha aperto la strada a una ridefinizione del vivente e della sua autonomia, e di conseguenza al dilagare dell’influenza del modello cibernetico.

 

 

Sommario 3.13

  • Introduzione (con microchip sottopelle)
  • PESTE SUINA – I consigli dei Carabinieri
  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 1° Episodio, con estratti da: Klaus Schwab, intervista con la rete televisiva svizzera RTS (10/1/2016); Marco Antonio Attisani, conferenze; Joseph Tritto, “La guerra senza combattere”, intervista di Franco Fracassi da Narrative#12; Roberto Cingolani, conferenza “Nanotecnologie per l’essere umano” (2014) – TESTO
  • MINISTERO DELLA SALUTE – Misure di controllo e prevenzione della diffusione della Peste suina africana (18/1/2022) Documento ufficiale
  • PESTE MAIALA – I consigli della Nave dei Folli
  • Primo trapianto di cuore di maiale: Bartley Griffith,  School of Medicine dell’università del Maryland, Baltimora,  a tre giorni dall’operazione (11 gennaio 2022)

Riferimenti 3.13

Episodio 3.12

Episodio 3.12

Nato da una sintesi intellettuale tra cibernetica, teoria dei sistemi e strutturalismo, il sistemismo si presenta innanzitutto come una radicale rimessa in discussione delle concezioni atomistiche prodotte dalla scienza newtoniana. In The Systems View of the World: The Natural Philosophy of the New Developments in the Sciences (pubblicato nel 1972, traduzione italiana La Visione Sistemica Del Mondo) è Ervin László a delineare i contorni filosofici di questo approccio a suo dire «rivoluzionario».

Orientandosi verso l’analisi del comportamento dei sistemi complessi sulla scia della cibernetica, il sistemismo abbandona l’analisi dei fenomeni in sé per interessarsi unicamente alle interazioni tra totalità strutturate. Dall’organismo più semplice fino alle galassie, l’intero universo è così concepito come un intreccio gerarchico di sistemi organizzati. Per adoperare l’esempio di Laszlo, dal punto di vista del sistemismo «la differenza tra Cesare e lo scimpanzé non è di sostanza ma di strutturazione relazionale della sostanza.»

Prolungamento diretto della teoria di Bertalanffy, il sistemismo si interessa in primo luogo ai sistemi naturali, vale a dire a quei sistemi aperti agli scambi di informazioni con il loro ambiente. Secondo László l’essere umano è un sistema naturale allo stesso modo di «atomi, molecole, cellule, organi, famiglie, comunità, istituzioni, organizzazioni, Stati e nazioni»; e, seguendo un lungo processo evolutivo, la specie umana sarebbe diventata «un sistema mediatore tra la gerarchia altamente stratificata della natura».

 

 

Sommario 3.12

Riferimenti 3.12

  • Ervin László, Romanian Dances Op 8a (Bartók)
  • Regole per il ritorno a scuola (“Un giorno da pecora”, Radio1, 10/1/2022)
  • The Residents, Serenade for Missy + Mousetrap + God of Darkness (The Tunes Of Two Cities, 1982)
  • Rambo Amadeus, Corona Party (spot Unicef Montenegro, aprile 2021)
  • Sabres of Paradise, Wilmot (Haunted Dancehall, 1994)
  • Minor Threat, Stand Up (First Demo Tape, 1981)
  • Roland Kayn, Cybernetics III (1969-1977)
  • Can, Unfinished (Landed, 1975)

Episodio 3.11 – Doppia Dose

Episodio 3.11 – PUNTATA DOPPIA

Il concetto generale di sistema, definito in modo alquanto vago da Bertalanffy come un «complesso organizzato che può essere delimitato dall’esistenza di forti interazioni», parte dal principio olistico secondo cui il tutto è più della somma delle sue parti. Avendo notato «tra queste totalità organizzate delle similitudini strutturali o isomorfiche, indipendenti dalla loro natura e che dimostrano l’esistenza di proprietà generali a carattere universale, lo scopo della teoria dei sistemi è di formularne le leggi generali di organizzazione e sviluppo tali da permettere la loro modellizzazione.»

Ispirandosi alla cibernetica e alla teoria dell’informazione, Bertalanffy riprende i concetti di ordine ed entropia per caratterizzare il modo con cui i sistemi si organizzano, ma la sua grande innovazione riguarda lo statuto accordato ai sistemi aperti. Per descrivere i processi di autoregolazione propri di questi sistemi elabora il concetto di equifinalità: generalizzando l’applicazione del secondo principio della termodinamica, nei sistemi aperti ci sarebbe «un possibile aumento dell’ordine». Inoltre, considerandoli sotto la stessa logica di organizzazione, la teoria dei sistemi accentua l’indifferenziazione di principio tra organismi viventi e sistemi artificiali.

Per quanto riguarda i sistemi sociali, soltanto una maggiore conoscenza delle loro regole di organizzazione, unita allo sviluppo delle tecnologie in grado di facilitarne la regolazione, permetterebbe di combattere i problemi dovuti al caos e alla disorganizzazione, altro tema, questo, tra i favoriti anche di Wiener. Qui Bertalanffy si affianca a certe correnti del paradigma informatico apertamente orientate all’ingegneria sociale, e d’altronde il suo prospettivismo epistemologico ha profondamente ispirato sia Bateson sia i teorici di Palo Alto.

 

1a DOSE

 

DOSE Bis

 

Sommario 3.11

  • Introduzione
  • Freccero si guarda allo specchio e denuncia i poteri forti – Prinz Eugen, gennaio 2022
  • AFFARI DI FAMIGLIA (Richiesta di aiuto di una ragazza a cui viene effettuato un TSO; Luca Abort a proposito del nazismo, El Paso; Discorso di Draghi di fine Anno 2021; Intervista al mininistro Brunetta; Esternazione di Corrado Formigli;
    Testimonianze di alcuni danneggiati da vaccino). Altre fonti: Euromomo –
    “Il circolo vizioso: UnioneEuropea-Pfizer-Orgenesis”, indagine di Adrian Onciu, 30 novembre 2021 – https://uniqueartnews.blogspot.com/2021/11/the-vicious-circle-eu-pfizer-orgeneais.html – https://www.comitatoascoltami.it/testimonianze.html

Riferimenti 3.11

  • Ennio Morricone, Informale Secondo (L’Umanoide, 1979)
  • Torino, nella piazza dei no green pass, Il Fatto Quotidiano (8/1/2022)
  • Charlie Haden e Carla Bley, The people united will never be defeated (Ballad of the Fallen, 1983)
  • Franco Godi, Sigla di Nick Carter (Gulp!, 1972)
  • Stormy Six, Dibattito + Riflusso + Comizio A + Leader + Tafferuglio (Clichè, 1977)
  • Populous, Water Temple (Night Safari, 2014)
  • Clap! Clap!, Please Mother Rain Wash Our Souls From Human Evil (Gwidingwi Dema, 2013)
  • Populous (Feat. Clap! Clap!), Vu (2014)
  • Ridley Scott, Blade Runner (1982)
  • DJ Lighta, Bill Gates Vaccinator (Prodigy Fire Starter / Bill Gates Rmx, 2020)
  • Priest, Doctor (Bodies and Control and Money and Power, 2014)
  • Black Lung, The More Confusion… the More Profit (The Depopulation Bomb, 1995)
  • Pink Floyd, Money (The Dark Side of the Moon, 1973)
  • The Residents, In the Beginning + God’s Business (Wormwood, 1988)
  • Eric Brooke, Government Is Drunk On Power – Covid 19 Blues (Eric Brooke’s Blues Bordello, 2020)
  • Terminal Choice, Devil Daddy (New Born Enemies, 2006)
  • MGZ, Io sono quello (Disco inutile, 2014)
  • Public Image Ltd., Poptones (Metalbox, 1979)
  • Machine Animal, Power and Money (Chaos Engine, 2020)

 

Sommario 3.11 BIS

  • Introduzione
  • Il virologo belga Geert Vanden Bossche si esprime sui vaccini
  • Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993) Seconda parte: UN’INFEZIONE IDEOLOGICA (Le cause; Il virus; Il terreno morboso)
  • Franszisko – Ludd e Rosa: una relazione sentimentale (XXMilaLegheSotto, Nautilus 2021)

Riferimenti 3.11 BIS

Episodio 3.10

Episodio 3.10

Rispetto al riduzionismo verso cui convergeva lo strutturalismo, il sistemismo si basa su una definizione del vivente in termini di complessità. Se il primo riconduce la vita a una grammatica psico-chimica, il secondo è interessato all’organizzazione dei sistemi indipendentemente dalla loro natura. Questa profonda divergenza teorica provoca un cambiamento nella gerarchia delle discipline che porta, dalla metà degli anni ’70, a sostituire la triade strutturalista formata da linguistica, antropologia e psicanalisi con una nuova costellazione al centro della quale troneggiano biologia, scienze della comunicazione e scienze cognitive.

Con il sistemismo, che rispetto allo strutturalismo investe un campo intellettuale ancor più vasto e difficile da delimitare, l’influenza della cibernetica si afferma in modo ancor più netto, e ciò porterà alla definizione di seconda cibernetica per le teorie sull’auto-organizzazione. Da metà anni ’70 questa influenza sarà riscontrabile un po’ ovunque, ed essendo impossibile farne un repertorio esaustivo, ci limiteremo ad analizzare alcuni degli ambiti più significativi, soprattutto dal punto di vista della diffusione del paradigma informatico, a partire proprio dalla teoria dei sistemi con la pubblicazione, a New York nel 1968, di General System Theory del biologo Ludwig von Bertalanffy, una summa dei suoi lavori e riflessioni degli ultimi vent’anni.

Se fin dall’inizio dell’opera prende le distanze dalla cibernetica, a suo avviso per il rischio di assimilarvi troppo frettolosamente il proprio modello, paradossalmente non fa che ribadire la profonda parentela tra il suo approccio teorico e quello di Wiener. Rivendicando l’anteriorità dei suoi lavori, Bertalanffy riduce la cibernetica a un ambito specifico della teoria dei sistemi: «i sistemi cibernetici non sono che un caso particolare, importante certo, di sistemi autoregolati». E partendo dallo stesso ideale di unificazione tra scienze naturali e sociali, amplia ulteriormente il campo d’azione del paradigma informatico: «i sistemi sono ovunque».

 

 

Sommario 3.10

Riferimenti 3.10

Episodio 3.9

Episodio 3.9

Se, alla fine, occorre capitolare di fronte alla malinconia dell’evidenza, chi ha raccontato, chi ricorda, chi ascolterà, può sempre, se crede, rianimarsi pensando che esiste, tuttavia, la possibilità di una nuova partita, e forse, meglio ancora, di un nuovo gioco. Un gioco che consenta, come ci suggerisce Camus, di coniugare nuovamente, «in un’istanza superiore l’amore per la vita e la disperazione per l’esistenza».

Per questa sfida, molti, in mezzo a noi, stanno già raccogliendo energie, risorse, intuizioni: alcuni, anzi, sono già andati innanzi a procurar battaglia.
Per questo hanno pieno senso, un senso incoercibile e profondo, anche i vandalismi, sovente ingenui, gli scoppi di furore, apparentemente sterili,
le sperimentazioni, talvolta zoppicanti, che non cessano di punteggiare le cronache di questi anni.

Sono i fuochi accesi sulle colline tutt’intorno a questa civiltà assediata e moribonda, sono i tamburi dei barbari, intesi ad ammonire i potenti e a rammentare a tutti che la liberazione si mantiene sempre all’ordine del giorno.
Se in qualcuno avremo messo radici, con le nostre parole, con le nostre azioni, non saremo morti davvero. (Paolo Ranieri, da “Vecchie favole intorno a un giovane fuoco”, 2018)

Dedicato a Paolo Ranieri

Compagni già ai tempi della scuola nella Milano di fine anni ’60, Paolo e Roberto hanno vissuto in prima persona, e molte volte insieme, gli arresti dopo la bomba di Piazza Fontana, l’esperienza di LUDD – Consigli Proletari e quella di Comontismo nella prima metà degli anni ’70, il carcere e innumerevoli altre vicende, restando sempre amici inseparabili… e lo sono stati fino alla fine, morendo lo stesso giorno, il 25 dicembre 2021.

e Roby Ginosa

 

Un ricordo di Paolo dal Messico. Paolo Ranieri (di Claudio Albertani)

 

 

Sommario 3.9

  • BOMBE, SANGUE E CAPITALE – 12 DICEMBRE 1969 (estratti dal documentario, dicembre 2003)
  • LE AVVENTURE DEGLI EFFETTI AVVERSI DENTRO L’ALGORITMO DELL’OMSVaccini e morti, cosa dice davvero il Rapporto AIFA, articolo di Wired Italia, 10/12/2021 – Storia della morte da vaccino covid di Ámba, una bimba di tre anni: parla la madre, Miryam Suarez – Dati ufficiali VAERS e ELEUDRA sugli effetti avversi dei vaccini per il covid aggiornati al 4/12/2021 – Gli affari di Pfizer con i farmaci per i danni dai vaccini da loro stessi prodotti
  • Il vaccino è sempre più vicino: Biden e l’Intelligenza Artificiale di Google
  • AADHAAR: il più grande programma di identificazione digitale biometrica, India
  • Contro la censura e l’intimidazione negli spazi di espressione libertaria (Francia, dicembre 2014) (TestoOriginale francese)

Riferimenti 3.9

  • Barry McGuire, Eve of Destruction (1965)
  • Duilio Del Prete, Le Talpe (1969)
  • Jimi Hendrix, Come On / Part 1 (Electric Ladyland, 1968)
  • Frank Zappa, Trouble Every Day (Freak Out, 1966)
  • SPK (aka SoliPsiK, SepPuKu, Surgical Penis Klinik, System Planning Korporation, Sozialistisches Patienten Kollektiv), Internal Bleeding + Despair + The Agony of the Plasma (Leichenschrei, 1982)
  • Machine Animal, Power and Money (Chaos Engine, 2020)
  • Tuxedomoon, Holiday For Plywood (Desire, 1981)
  • Valentina Soster, Cassandra (2020)
  • Google A.I., Let’s celebrate that we have the vaccine (2021)
  • Popol Vuh, Yoga (1976)
  • UVB 76, Qiankun Tu (Sān, 2019)
  • Pierre Bastien & Klimperei, Sur La Lune (Mécanologie Portative, 1998)
  • Atom TM, Berge Und Taler (Liedgut, 2009)
  • Poum Tchack, Minor Swing (Poum Tchack, 2002)

Episodio 3.8

Episodio 3.8

Speciale 25 Dicembre 2021

 

Sommario 3.8

  • Le regole per Natale secondo il Verbo dei Media
  • BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Undicesima parte: “Green New Deal”
  • Caterpillar legge “L’Italia come un campo”, di Bianca Bonavita
  • Ursula Von der Leyen, 17 dicembre 2021
  • LETTURE A MEZZA VOCE – Riabitare la Realtà, di Freya Mathews (I parte)
  • La Super Classifica SHOT (Speciale natale 2021 – 2a puntata)

Riferimenti 3.8

 

Episodio 3.7

Episodio 3.7

Prima di addentraci in questo lungo capitolo sul soggetto sistemico e il sistemismo, ecco come Lefebvre ci presenta il Sistema.

«Non si parla d’altro che di sistema. Tutti aspirano a entrare in un sistema. Denotazioni e connotazioni del termine sono cambiate a suo vantaggio. Un linguista preoccupato dei significati di un gruppo lessicale e che difendesse l’etimologia classica potrebbe trarre qualche conclusione da queste modifiche. La valorizzazione del Sistema è un fenomeno sociologico e la negazione della storia un fenomeno storico. Un’ideologia tende a diventare predominante per molteplici ragioni – economiche, culturali, politiche – che dipendono dalla strategia delle classi dominanti. Questo concetto ottiene una priorità e un primato tali che nessuno o quasi si sogna di contestarlo e di conseguenza di spiegarlo. Va da sé. Il Sistema è chiaro e distinto: è ciò che si comunica e comprende; è ciò che si localizza/individua/scopre, che si ripete e si imita (o riproduce, secondo criteri garantiti dall’intelletto e da esso accettati consapevolmente). Il Sistema è la coerenza e la coesione nella trasparenza. Dunque è l’intellegibile. È anche ciò che è serio. «Prendere sul serio Marx e Freud», frasi come questa pronunciate con l’enfasi che gli si confà, o meglio ancora scritte in un certo rituale di scrittura, esprimono bene ciò che vogliono dire. Non c’è pensiero senza un sistema che si dà per assoluto. «Insieme di relazioni» che persistono «indipendentemente dalle cose che collegano», il Sistema è una forma pura: per coglierlo se ne può eliminare la definizione e perfino la natura dei suoi elementi variabili e deperibili. Bisogna egualmente lasciar perdere la ricerca dell’essenza e del significato. (…)

Insieme di rapporti, la sua analisi e la sua comprensione globale sono completi. Nessun residuo. (…)

Questo feticismo del sistema, accompagnato da un certo linguaggio, da un certo tipo di scrittura – e da un’apologia della scrittura, una sacralizzazione di un rigore esposto e ostentato – definisce una sorta di surrazionalismo, o di ultra razionalismo che cerca ancora la sua formulazione integrale.» (Position: contre les technocrates, 1967)

 

Sommario 3.7

Riferimenti 3.7

Episodio 3.6

Episodio 3.6

«L’uomo sistema chiuso è scomparso: sistemi cibernetici aperti, auto-organizzati, sono candidati alla sua successione». (Henri Atlan, Tra il cristallo e il fumo, 1979)

Dopo aver riscoperto il continente cibernetico, emerso dalle acque torbide della seconda guerra mondiale e dalle viscere delle prime macchine calcolatrici per ergersi a scienza della comunicazione e del controllo; dopo aver assistito alla sua conquista delle scienze tanto umane quanto esatte, riunite nei cenacoli di un Nuovo Rinascimento cibernetico, e ai primi vagiti dell’uomo nuovo, partorito unificando le conoscenze sulla base dell’entropia e del feedback, del codice e dell’informazione; nell’ultima parte del nostro viaggio siamo approdati al “soggetto strutturale”, nella fase che Lafontaine chiama di colonizzazione da parte della cibernetica, in Francia ad opera di Jakobson e Lévi-Strauss prima, Lacan poi e infine Foucault.

Il secondo aspetto di questa colonizzazione è il “soggetto sistemico”, nato nello stesso periodo ma che emergerà poco alla volta nel corso degli anni Sessanta per affermarsi definitivamente soltanto nel decennio successivo. Per Francoise Dosse (Storia dello strutturalismo), a livello tanto delle ambizioni scientifiche quanto dei postulati epistemologici il sistemismo può essere considerato un proseguo dello strutturalismo, condividendo inoltre un approccio universalistico e la spinta all’interdisciplinarietà.

Ma come vedremo strutturalismo e sistemismo si discostano alquanto, e sarà quest’ultimo a dare origine a quella che sarà chiamata Seconda cibernetica. Infatti, se lo strutturalismo si impegnava a dissolvere il soggetto nei determinismi del linguaggio, il sistemismo ora riprende alcune nozioni che erano state abbandonate, quali autonomia, interazione e soggettività: ma paradossalmente, facendo questo contribuirà ancor più a rafforzare la tendenza anti-umanista insita nel paradigma informatico.

Anche in questo caso, Henri Lefebvre fu lucido premonitore: «Funzione e struttura si completano a vicenda e se aggiungete il concetto di “sistema” avrete tutto quel che occorre per pensare il mondo organizzandolo, e di conseguenza per legittimare il cibernantropo». (Position: contre les technocrates, 1967)

 

Sommario 3.6

  • Introduzione
  • Giorgina Bertolino – IN OSPITALE (tratto da n’Dréa, Medicina maledetta e assassina, 415, Torino 1993)
  • Pieces et main d’oeuvre – Anche le nostre idee sono contagiose (XXMilaLegheSotto, Nautilus 2021)
  • Jean de la Fontaine, Gli animali malati di peste (Favole, Libro Settimo)
  • Ivan Illich – Nemesi Medica (1976)

Riferimenti 3.6

  • Nirmaan, Camel Steps (Indian Electric Station, 2016)
  • Fabio Lucentini, INNO DEL GREEN PASS (Mameli NO VAX Version)
  • Inventori di malattie (RAI, 2004)
  • Ce vó o’ GREENPASS!
  • Current 93, Maldoror Est Mort (Mi-Mort – assieme a Nurse with Wound – 1983)
  • Current 93, ἀρχη א Τελος (Music for the Horse Hospital – assieme a Nurse with Wound – 2002)
  • Crosby, Stills, Nash and Young, Find the Cost of Freedom (1970) – TESTO
  • White Hills, Don’t be afraid (Heads on fire, 2007)
  • Mario Monti, In onda (La7, 27/11)
  • Biancatervita, Le parole del contagio / Il contagio delle parole (2020) – TESTO
  • Cluster, So Ney (Qua, 2009)

Episodio 3.5

Episodio 3.5

Il 19 febbraio 1968 la TV francese manda in onda un dibattito tra Claude Lévi-Strauus, Roman Jakobson, il biologo François Jacob e il genetista Philippe L’Héritier, dal titolo assai evocativo “Vivere e parlare”. (La trascrizione sarà pubblicata in Les Lettres françaises, n° 1221 e 1222)

Definita dagli organizzatori “discussione rivoluzionaria”, fin dall’inizio il presentatore insiste sul fatto che l’interesse comune di strutturalisti e biologi si articola attorno ai «fenomeni comunicativi, sia quelli senza coscienza né soggetto a livello del DNA e dei geni, sia quelli che avvengono al di fuori della coscienza di tali soggetti a livello di gruppi e società». A parte un riferimento diretto a Wiener, la discussione di sviluppa come se la vicinanza teorica tra linguistica strutturale, antropologia, biologia molecolare e genetica fosse frutto di una pura e semplice convergenza scientifica, allorché si trattava del frutto dell’incrocio tra due modelli scaturiti dalla cibernetica e dalla teoria dell’informazione.

Jacob pone subito il dibattito sul terreno della cibernetica, grazie alla quale «uno degli apporti più importanti di questi ultimi anni riguarda l’applicazione del sistema di comunicazione a ogni livello della biologia». A partire di qui interpreta l’analogia tra codice genetico e linguaggio umano come indice di un universalismo strutturale del modello informatico. Ricordiamo che in quegli anni l’idea di un programma genetico, di una grammatica della vita contenuta nel DNA era al centro delle ricerche in biologia molecolare, e non deve sorprendere che la linguistica strutturale di Jakobson (con la sua logica puramente differenziale) sembrava corrispondere formalmente alla “lingua” dei geni.

Dunque, dal DNA ai sistemi sociali la medesima struttura esplicativa: quella del trasferimento di informazioni, e L’Héritier arriva al punto di proporre l’idea di una «eredità verbale» che farebbe da ponte tra natura e cultura.

Lévi-Strauss, dopo aver ricordato il proprio debito verso Jakobson, si spinge ancora oltre nel senso della logica cibernetica affermando: «i fenomeni sociali e le società umane ci paiono sempre più come delle grandi macchine di comunicazione». E il riduzionismo scientifico che animava questo dibattito raggiunge l’apice nel suo intervento finale, quando sostiene quanto sia incoraggiante constatare come si possano ritrovare sia a livello biologico, sia a livello del linguaggio e delle società umane «fenomeni di comunicazione che avvengono al di fuori della coscienza dei membri del gruppo […] e che non li fanno intervenire a titolo di soggetti parlanti».

Sommario 3.5

  • Introduzione
  • Bianca Bonavita, NOTE DI SPERANZA
  • Liceo Virgilio di Roma: Occupato, Autogestito e Vaccinato
  • NOTIZIE FLASH da sotto il ponte
  • BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Decima parte: “5G” e “Polizia automatica”

Riferimenti 3.5

  • Love, Revelation (Da Capo, 1967)
  • Heilung, Othan (Lifa, 2017)
  • Giorgio Moroder, I Wanna Funk With You Tonite (Knights in White Satin, 1976)
  • Andrea Piccioni, Kuko e Drum’n’Bass
  • WUMINGZERO – Q? (Ship of Fools Records, 2021)
  • Coline Serreau, Il pianeta verde (1996)
  • DJ Spooky, Byzar Prologue + Byzar (Necropolis: The Dialogic Project, 2004)
  • Woody Allen, Il dormiglione (1973)
  • Ugolino, Uomo d’allevamento (Siam rimasti fregati, 1977)

Episodio 3.4

Episodio 3.4

Riprendiamo dopo una lunga interruzione il flusso delle pagine di uno dei nostri libri di bordo, L’impero cibernetico di Celine Lafontaine, che avevamo abbandonato, presi da importanti manovre, verso la metà degli anni ’60, all’epoca dell’apparizione sulla scena di Foucault e del manifestarsi di una delle prime voci esplicitamente critiche, quella di Henri Lefebvre che nel 1967 pubblica Contro i tecnocrati – verso il cibernantropo. Dopo alcune immersioni in questo testo al momento lo lasciamo da parte, ma ci tornerà utile a breve, quando incontreremo il temibile sistemismo.

In quell’epoca, dunque, Lefebvre non è stato l’unico a notare i legami tra la cibernetica e lo strutturalismo, che negli anni Sessanta era al suo apice. Merleau-Ponty, in La Nature, analizza il modo in cui cibernetica e teorie strutturaliste affrontano in modo simile il linguaggio. Partendo dai legami tra il linguista Jakobson e il modello informatico di Wiener, critica il fatto che la comunicazione sia trattata come una “cosa” e che il linguaggio sia ridotto a un codice. La logica che vi sta dietro è la stessa che ha portato la cibernetica all’ontologizzazione della macchina, ma entrambe sono smascherate da Merleau-Ponty con una conclusione semplice e netta: «Il codice non è una lingua così come l’automa non è una vita.»

Dal canto suo Paul Ricoeur, che reputa il pensiero di Lévi-Strauss un «kantismo senza soggetto trascendentale», apre un dibattito con lo strutturalismo sulla questione del significato e della soggettività, sottolineando anche lui la parentela tra la concezione del “messaggio” da parte della cibernetica e il rifiuto del significato da parte dello strutturalismo.

Rifiuto del significato che porterà alla ontologizzazione del codice, e che, insieme allo sviluppo della biologia molecolare che lo assimila al modello del codice genetico, preannuncia alcune delle derive filosofiche attuali.

 

Sommario 3.4

  • Introduzione
  • Paolo Ranieri, DALLE ILLUSIONI DELL’UTOPIA AGLI INCUBI DELLA DISTOPIA (XXMilaLegheSotto, 2021)
  • ALTA INFELICITÀ 2021
  • Omaggio a Guadalupe in rivolta
  • Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993)  Prima parte: L’EPIDEMIA
  • Intervista a Luc Montagner (CNews, 17 aprile 2020)

Riferimenti 3.4

  • Barry Hall & The Burnt Earth Ensemble, Terra Zona (Terra Cotta, 2005)
  • Grateful Dead, Fire on the Mountain (Live at Radio City Music Hall, New York, 1980)
  • Watcha Clan, El quinto regimiento (radio Babel, 2001)
  • Quentin Tarantino, Pulp Fiction (1994)
  • DJ ALBERTINI – TSO senza limiti (Sheep of Fools Records, 2021)
  • Go_A, ШУМ (shum), 2021
  • Schwartzeneggar, Mutual Assured Destruction (The Way Things Are & Other Stories, 1994)
  • Jablkon, Choros + Jablkon + Bugi + Pullitr (Devátá vlna, 1988)
  • Carlo Credi, La regina (Chi è Carlo Credi, 1976)