Episodio 3.34

Episodio 3.34

Al posto della solita Introduzione, quest’oggi va in onda il

COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA POPOLARE DI BUSTO ARSIZIO

 

«Essere liberi significa essere responsabili di se stessi.

È un qualcosa che alcuni si sforzano disperatamente di non capire.

E penso sia l’unica maniera per uscire dalla situazione in cui ci troviamo, per salire un gradino più su.

Tutte queste cose gratuite ci appartengono e appartengono a chiunque le voglia.

Ma di ciò che prendi devi esserne responsabile, qualunque cosa tu ne faccia diventa tuo.

Il fatto che libertà e responsabilità siano due facce della stessa medaglia, per molti resta ancora un mistero.

Non ci siamo riusciti completamente, ma almeno per un breve istante ci siamo riusciti abbastanza bene.

Era una sensazione meravigliosa ed eccitante, vedere il mondo cambiare attorno a noi, vedere le persone aprirsi e diventare consapevoli di loro stesse.

Tu non sei mai forte, non sei mai sicuro di te stesso; ma si ti prendi la libertà di essere ciò che sei, e di accettare che tutto ciò è bello, allora diventi libero.

E a quel punto, chiaramente, devi liberare gli altri…»

Lenore Kandel

 

 

Sommario 3.34

 

Riferimenti 3.34

  • Alphane Moon, Circle of Four (No More Sexism, Female Tape, Lesbian Side, 1997)
  • Konstruktivists, Mansonik n° 1 + Freeform Fetish + Mansonik n° 3 + Ikon Ikon (Konstruktivist, Live Sheffield, 1984)
  • Buraka Som Sistema, Hangover (BaBaBa) (Komba, 2011)
  • Delta Plan, Spherical Perspective (Natural born techno vol. 6, 1997)
  • Deamonia, Toccata e Fuga (Live in Tokyo, 2003)
  • Qubais Reed Ghazala, Silence The Tongues Of Prophecy (Gravikords, Whirlies & Pyrophones – Experimental Musical Instruments, 1998)
  • DJ Koze, Seeing Aliens – Extended Breakthrough Listen (Seeing Aliens, 2018)
  • Die Welttraumforscher, Trans Pluto Tanzt (Folklore Des Weltalls 2 – Les Giants, 2021)
  • Dalla colonna sonora di Les Diggers de San Francisco, di Céline Deransart e Alice Gaillard (1998)

Episodio 3.33

Episodio 3.33

Per Kevin Kelly, dunque, così come per il suo corrispettivo francese Pierre Lévy, il ciberspazio si presenta come un mondo unificato e naturalizzato in cui soltanto le leggi dell’evoluzione e dell’auto-regolazione hanno diritto di cittadinanza. Voltando le spalle definitivamente all’umanesimo, il filosofo Lévy concepisce il mercato non solo come il motore di ogni evoluzione, ma come la fonte stessa dell’unificazione intellettuale e spirituale resa possibile da Internet e dal ciberspazio. Elevato al rango di “misura epistemologica” il mercato, per il solo fatto di favorire la libera circolazione delle idee e la sana competizione, diventa creatore di soggettività e di coscienza.

Il libro di Pierre Lévy World philosophie, amalgamando nozioni che vanno dall’homo oeconomicus al gene egoista, riflette le tendenze odierne del paradigma informatico. Questa fusione tra i valori neo-liberisti e uno spiritualismo tecno-scientifico non è tanto barocca come sembra a prima vista; e Philippe Breton ha già analizzato l’«alleanza liberal-libertaria» che tende a crearsi attorno alle nuove tecnologie dell’informazione. L’idea di una libera circolazione delle informazioni si sposa bene con quella di un libero movimento di capitali, soprattutto quando si tratta di un’economia informatica. Questo accordo deriva da un’identica rappresentazione del mondo in cui, malgrado gli appelli a favore della libertà, l’autoregolazione detronizza l’autonomia.

Constatando il ruolo crescente di informatica e biotecnologie negli sviluppi dell’economia planetaria, questa convergenza ideologica non può che essere fonte di preoccupazione. Non è certo frutto del caso se la cibernetica, nata in un periodo di forte conservatorismo, risorge oggi con i tratti piuttosto trasformati e ringiovaniti del cyberspazio. Uno degli assi portanti di questo nuovo conservatorismo è la naturalizzazione dell’evoluzione tecnologica. A tal proposito rimangono esemplari le parole di Nicholas Negroponte: «Come una forza della natura, l’età digitale non può essere negata né fermata. Possiede quattro qualità molto potenti che le garantiranno il trionfo finale: decentralizzare, globalizzare, armonizzare e potenziare.» (Being Digital, 1995, pag. 229)

Forte di questo evoluzionismo tecnologico Negroponte arriva a paragonare il digitale alla genetica; ma se, come vedremo, ciò non è errato sul piano epistemologico, si rivela inquietante dal punto di vista politico. Così conclude il suo Essere digitali del 1995: «Il mio ottimismo non è alimentato dalla previsione di una scoperta o di un’invenzione. Trovare una cura per il cancro o l’AIDS, scoprire un modo accettabile di controllo della popolazione, o inventare una macchina che possa respirare la nostra aria e bere l’acqua dei nostri oceani e restituircele sotto delle forme non inquinate, sono sogni che possono realizzarsi oppure no. Essere digitali è diverso. Non stiamo aspettando nessuna invenzione. È qui. È ora. La sua natura è pressoché genetica, visto che ogni generazione diventerà più digitale di quella precedente. I bit che controllano questo futuro digitale sono sempre più nelle mani dei giovani. Niente può rendermi più felice.» (p. 231)

 

 

Sommario 3.33

  • Introduzione
  • PER UN MONDO DI MALATICarosello, Pubblicità Progresso per un mondo di malati / Vaiolo, un’attività succulenta per produttori di vaccini, di guerra e di tecnologie del controllo (FONTI: https://www.startmag.it/sanita/hervcov-il-progetto-ue-da-7-milioni-di-euro-per-una-medicina-personalizzata/ / Dichiarazione del Commissario all’emergenza straordinaria per la peste suina Angelo Ferrari / Viruela, ¿un suculento negocio? Algo se mueve en el sector farmacéutico alrededor de la enfermedad / https://www.larazon.es/sociedad/20220522/fmbaq7i3qbdk3byejndz5jxxfa.html
  • MANIFESTO DEGLI SCIMPANZÉ DEL FUTURO (Terza parte – Capitolo 8) – Di fronte ai decostruttori dell’umano – 1a puntata – TESTO
  • Logica stregonesca della caccia alle streghe: stregone
    immaginario, stregoneria simbolica (Con citazioni tratte da: Marc Augé, “Segni del corpo, senso del sociale: stregone immaginario, stregoneria simbolica”, in Genio del paganesimo, 1982) – TESTO

 

Riferimenti 3.33

  • 4th Sign of the Apocalypse, The Last 7:38 Of Your Life (Lost Hour World, 1998)
  • SIGLA CAROSELLO / SPOT Cachè UT, Aerosol BDP (DDT), Concorso Dreher
  • Allevamento suini, filiera Coop
  • Coldiretti Macerata: Benessere Suini
  • Ambarabà Ciccì Coccò (Canzoni per Bambini, Canzoncine e Filastrocche by Music For Happy Kids)
  • Il Maialino (Canzoni per bambini con animali, HeyKids)
  • Assemblage 23, Bi-Polar (Serotonin Remix) (Virion Sequences 2000)
  • Benjamin Lew & Steven Brown, Nouvelles Observations (A Propos D’un Paysage 1985)
  • Karl Biscuit e Blaine Reininger, Regrets Eternels (Regrets Eternels 1984)
  • Cabaret Voltaire, Spread the Virus (Red Mecca 1981)
  • La Tordue, La valse petite (Les choses de rien, 1995)
  • Les Pires, Haziz (8 temps) + Kantyk + Krucheschno + Feliz + Du Brozouf (Cave Canem, 2000)
  • Chris Watson, Soffi Di Vento, Cima Verde, Le Crone, Scanuppia (Cima Verde, Fondazione Edmund Mach Editions, 2008)

Episodio 3.32

Episodio 3.32

In Out of Control Kevin Kelly prende atto, con la naturalezza degli spettatori che andavano a Los Alamos a guardare le esplosioni di ordigni atomici, che ci sono due tendenze: «(1) le cose prodotte dall’uomo si stanno comportando in maniera sempre più “vivente” e (2) la vita sta diventando sempre più meccanizzata. Il velo vistoso che separava l’organico dal manufatto è caduto, rivelando che essi sono, e sono sempre stati, i due componenti di un solo essere. Come dovremmo chiamare quell’anima comune tra le comunità organiche che conosciamo come organismi ed ecologie, e le loro controparti artificiali come i robot, i grandi gruppi aziendali, i sistemi economici e i circuiti di computer?» Kelly li definisce vivisistemi.

«I vivisistemi artificiali esaminati sono tutti complessi e grandi: sistemi telefonici planetari, incubatori di virus dei computer, prototipi di robot, mondi di realtà virtuale, personaggi animati sintetici, varie ecologie artificiali e modelli al computer dell’intera Terra. Ma la natura incontaminata è la risorsa principale per osservazioni chiarificatrici sui vivisistemi, e probabilmente la fonte suprema per altre intuizioni a venire. In questo libro tratto il nuovo lavoro di sperimentazione nell’assemblaggio di ecosistemi, la biologia del ripristino, le repliche delle barriere coralline, gli insetti sociali (api e formiche) e sistemi complessi chiusi come il progetto Biosfera 2 in Arizona, da dove sto scrivendo.»

Gli esiti di questa convergenza tuttavia, e qui si spiega il titolo dell’opera, non sono solamente ignoti; infatti, «nel momento in cui immettiamo forze viventi nelle macchine che abbiamo creato, ne perdiamo il controllo. Esse acquisiscono uno stato selvaggio e alcune sorprese che questo stato comporta. (…) Quando l’unione del nato e del prodotto sarà completa, i nostri prodotti apprenderanno, si adatteranno, guariranno da sé ed evolveranno. (…) Il mondo del prodotto sarà presto come il mondo del nato: autonomo, adattabile e creativo, ma, di conseguenza, fuori dal nostro controllo. Io credo che sia un ottimo affare.»

 

 

Sommario 3.32

  • Introduzione
  • Gilda Caronti, VIETATO ESSERE SANITESTO
  • Trilussa, L’uguajanza
  • Nella Vecchia FAI-toria di Radio Blackout / quante bestie ha zia Maria (c’è il Coniglione+)
  • Trilussa, Er nemico
  •  René Riesel e Jaime Semprun: CATASTROFISMO – AMMINISTRAZIONE DEL DISASTRO E SOTTOMISSIONE SOSTENIBILE, 2008 (4 parte)
  • Bruno VESPAio di Nazi
  • Wu Ming e la Redenzione Valsusina
  • Paolo Ranieri, Vecchie favole intorno a un giovane fuoco, 2018

 

Riferimenti 3.32

  • Reptilicus, Snaketime (Extended Version) 1993
  • Don Cherry & Organic Music Theatre (Frank Lowe, Bobo Stenson, Okay Temiz, Hamid Drake, Trilok Gurtu, Nana Vasconcelos), Live in Italy at RAI Studios (1976)
  • Quartetto Cetra, Nella Vecchia Fattoria (1949)
  • Adrian von Ziegler
  • Ivan Cattaneo, Vergini & serpenti (Uoaei , 1975)
  • Eren Paşa, Sieg Heil Viktoria8 Bit Version (2016)
  • Marvin Hatley, The Dance of the Cuckoos (Laurel and Hardy Theme, 1930)
  • Monty Python, Live at the Hollywood Bowl (1982)
  • Soft Machine, Box 25/4 Lid + Why Are We Sleeping? (The Soft Machine, 1968)

Episodio 3.31 – Puntata Doppia

Episodio 3.31 – PUNTATA DOPPIA

A Mara Caberlin

Out of Control o la nuova biologia delle macchine, dei sistemi sociali e del mondo economico di Kevin Kelly «è la storia dell’alba di una nuova era in cui le macchine e i sistemi che governano l’economia diverranno sempre più complessi e sempre meno distinguibili dagli organismi viventi», prontamente tradotto in italiano dalla casa editrice Urrà assieme ad altri capisaldi della cyber-culture. Preso atto che «le macchine assomigliano sempre più a strutture biologiche e ciò che è biologico sta subendo varie forme di manipolazione e ingegnerizzazione», secondo Kelly ci aspetta un futuro tecnologico, ma che «non sarà un mondo di grigio acciaio» bensì «una civiltà neobiologica» dove «le macchine assumono i connotati degli organismi naturali.»

L’ibridazione cibernetica tra i due regni organico e tecnologico non è soltanto un dato di fatto ma la logica conseguenza dell’evoluzione. «Il reame del nato – tutto ciò che è natura – e il reame del prodotto – tutto ciò che è costruito dall’uomo – stanno diventando una sola cosa.» Dunque, quelle che fin dagli albori delle macchine erano metafore dell’ibridazione organismo-meccanismo «non sono più soltanto poesia: stanno diventando reali – vantaggiosamente reali».

«Estraendo i principi logici della vita e delle macchine, e applicando entrambi al compito di costruire sistemi estremamente complessi, i tecnici stanno facendo apparire congegni che sono al tempo stesso prodotti e viventi. Questa unione tra vita e macchine è un matrimonio di convenienza, perché, in parte, è stata resa necessaria dai nostri attuali limiti tecnici. Questo accade perché il mondo che abbiamo creato è diventato così complicato che ora dobbiamo rivolgerci al mondo della natura per imparare come mantenerlo in funzione. In pratica, più rendiamo meccanico il nostro ambiente fabbricato, più esso dovrà divenire biologico se vorrà continuare a funzionare.»

«La natura finora ha dato tutta se stessa agli uomini. Prima abbiamo preso le risorse a portata di mano come il cibo, le fibre naturali e i luoghi dove ripararsi. Poi abbiamo imparato a estrarre materie prime dalla biosfera per creare nuovi materiali sintetici. Ora Bios ci sta dando anche la sua mente – le stiamo prendendo anche la logica.» Secondo Kelly, non potendo la logica macchinica arrivare alla complessità della bio-logica, come ad esempio «assemblare un congegno pensante, o almeno un sistema utilizzabile di una certa importanza», è stato possibile «estrarre le leggi della vita e applicarle altrove (…) soltanto quando la complessità dei computer e dei sistemi creati dall’uomo è divenuta tanto complicata quanto gli esseri viventi. È incredibile quanta parte della vita possa essere trasferita. Finora, alcune caratteristiche del vivente che sono state trasportate con successo nei sistemi meccanici sono: l’autoriproduzione, l’autogoverno, una forma limitata di autoriparazione, una moderata capacità di evoluzione e una parziale capacità di apprendimento. Abbiamo motivo di credere che altre caratteristiche possano essere sintetizzate e tradotte in qualcosa di nuovo. Eppure, nello stesso momento in cui la logica di Bios viene trasfusa nelle macchine, la logica di Tecné viene trasfusa nella vita.»

«La radice della bioingegneria è il desiderio di controllare il mondo organico abbastanza a lungo da poterlo migliorare. Piante e animali addomesticati sono esempi di tecno-logica applicata alla vita.» Ma se «i selezionatori di carote e mucche da latte hanno dovuto seguire l’evoluzione organica, i moderni ingegneri genetici possono servirsi dell’evoluzione artificiale diretta – progettazione con uno scopo preciso – che accelera enormemente i miglioramenti. Il sovrapporsi del meccanico e del “vitale” aumenta di anno in anno. Parte di questa convergenza bionica è una questione di termini. I significati di “meccanico” e “vita” si stanno entrambi allargando al punto che tutte le cose complicate possono essere percepite come macchine, e tutte le macchine capaci di autosostentarsi possono essere percepite come viventi.»

 

1a DOSE

 

2a DOSE

 

Sommario 3.31 / 1a DOSE

  • Introduzione
  • Ray Kurzweil e la materia programmabile – TESTO
  • René Riesel e Jaime Semprun: CATASTROFISMO – AMMINISTRAZIONE DEL DISASTRO E SOTTOMISSIONE SOSTENIBILE, 2008 (3 parte)
  • Ray Kurzweil alias RAMONA

 

Sommario 3.31/2a DOSE

  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 3° Episodio – Armi chimiche e biologiche – FONTI

 

Riferimenti 3.31 / 1a DOSE

  • Plastic Violence, Italian Policy (2003)
  • Contrazione, Non è l’unico modo (Cineocchio! Storia e memoria,  1985)
  • A&E Dept, The Rabbit’s Name Was… [Kris Detonator Mix] (Acid Sound of Core, 1996)
  • Adrian von Ziegler
  • Ray Ramona Kurzweil, White Rabbit (Live TED, 2001)
  • Toro, Ramona (1975)
  • Nuclear Hyde, Running Man (Acid Sound of Core, 1996)
  • Carlo Buti, Tango di Ramona (1937)
  • Contrazione, Non è l’unico modo (Kino Glaz,  1985)

 

Riferimenti 3.31/2a DOSE

  • Mystified, Biological Weapon Dub (Machines 2, 2005)
  • Chron Gen, Puppets of War (Chronic Generation, 1984)
  • The Residents, Songs for Swinging Larvae (Icky Flix – Original Soundtrack Recording, 2001)
  • CCCCNCNCN, Spiralia (1994)
  • Clock DVA, Final Program, Decoded 2 (Final Program, 1991)
  • Transgenic Surfers, Los Twanguers (Spaghuetti & Chili Western, 2005)
  • Clock DVA, The Unseen (Clock DVA, 1989)
  • Clock DVA, Buried Dreams (Nextera, 1998)
  • Metal Preyers, Snake Sacrifice (Metal Preyers, 2020)
  • Brian Eno, The Fat Lady Of Limbourg (Taking Tiger Mountain, 1984)
  • The Residents, Medicine Man + Suburban bathers (Commercial Album, 1990)
  • Cabaret Voltaire, War of Nerves (t.e.s.) (2×45, 1990)
  • Godspeed You Black Emperor, Cancer Towers On Holy Road Hi-Way + Deathkamp Drone (Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven, 2000)
  • Klaus Schulze, Neuronengesang (Cyborg 1973)

Episodio 3.30

Episodio 3.30

La convergenza tra ideologia neoliberista e paradigma informatico risalta anche nei promotori della cyber-società. Infatti i pensatori del cyberspazio mentre dimostrano grande entusiasmo per le nuove tecnologie dell’informazione, mascherano paradossalmente un forte conservatorismo politico ed economico, come dimostra ad esempio il direttore di Wired, Kevin Kelly, figura di spicco della cybercultura negli Stati Uniti che nelle sue due opere Out of Control (1995) e New Rules for the New Economy (1997) raccoglie le tendenze più radicali del paradigma informatico.

In perfetto accordo con il pensiero cibernetico, Kelly interpreta lo sviluppo congiunto di biotecnologie e informatica come il segno di una co-evoluzione dell’uomo e della macchina. Basandosi sulle teorie dell’auto-organizzazione e della complessità, arriva a prevedere che la fusione tra biologia e tecnica darà luogo a una nuova civiltà in cui le macchine, divenute intelligenti, potranno autoregolarsi e autoriprodursi. Fedele alla logica neo-liberista, il guru della cybercultura reclama un laissez-faire, la libertà completa di azione in ambito tecno-scientifico. Per lui l’unico modo di esercitare un controllo intelligente è lasciare le macchine libere di svilupparsi.

Al di là dei deliri utopici di simili discorsi, bisogna però notare che sono in continuità ideologica con Hayek nella misura in cui l’economia era vista come un immenso sistema auto-organizzatore in coevoluzione con le tecnologie. Questa concezione si basa sulla indifferenziazione cibernetica tra umano, macchina e società che ha come effetto quello di nascondere le reali sfide poste dalle mutazioni in corso nella società.

 

 

Sommario 3.30

 

Riferimenti 3.30

  • Daniele Sepe, Happy End (Anime candide-Canzoni d’amore e di guerra, 2003)
  • Fela Kuti, Monkey Banana (Monkey Banana, 1975)
  • Bixio, Frizzi, Tempera, Fantozzi Soundtrack
  • The Fugs, War Kills Babies (Live) (The Fugs First Album, 1965)
  • Daniele Sepe, Valse Bomba (Anime candide-Canzoni d’amore e di guerra, 2003)
  • Black Merlin, Reef Play (Hipnotik Tradisi, 2016)
  • Dengue Dengue Dengue, The Enemy (Siete Raices, 2016)
  • DJ Russ Jones/Felx B + Deladap, Goldregen (Noah Extended Clubmix) (Gypsy beats and Balkan bangers Vol. 2, 2007)
  • Adrian von Ziegler
  • DJ Russ Jones/Felx B + Dunkelbunt + Amsterdam Klezmer Band, La revedere (Gypsy beats and Balkan bangers Vol. 2, 2007)

Episodio 3.29

Episodio 3.29

Eccoci giunti all’ultimo paragrafo del capitolo dedicato al soggetto sistemico che Lafontaine intitola “L’economia come sistema auto-organizzatore”. Vedere nella “mano invisibile” di Adam Smith l’antenato di tutti i principi dell’“ordine a partire dal disordine” ci aiuta a capire l’odierna congiuntura tra neoliberismo e paradigma informatico, incarnata da uno dei pensatori più influenti del nostro tempo, Friedrich von Hayek. Premio Nobel e capofila del neoliberismo, durante gli anni ’60 è salito sul carro della cibernetica partecipando a una conferenza sull’auto-organizzazione patrocinata da von Foerster e al simposio “Beyond Reductionism” che nel 1968 ha riunito i grandi nomi del sistemismo, tra cui von Bertalanffy. In continuità diretta con i modelli biologici di auto-organizzazione, il suo concetto di “ordini sociali spontanei” resta comunque fedele alla tradizione delle scienze sociali anglosassoni. Secondo Hayek liberismo ed evoluzionismo sono strettamente legati, da cui l’importanza accordata al principio di adattamento nella sua definizione di ordini sociali spontanei: «Tale struttura delle attività umane si adatta costantemente, e funziona proprio mediante tale costante adattamento, a milioni di fatti che nella loro interezza non sono noti a nessun singolo individuo.» (Legge, legislazione, libertà. Critica dell’economia pianificata, 1973, p. 20)­

La teoria di Hayek si può riassumere nell’idea per cui l’enorme complessità prodotta dalla divisione del lavoro e delle conoscenze elimina ogni possibilità di avere una visione unificata della società e dunque, proprio per questo, di pretendere di poterla orientare politicamente. Tanto più considerando che, secondo lui, la “mente” non è altro che una forma di «adattamento all’ambiente naturale e sociale» (p. 25) che non può in alcun caso trascendere le condizioni stesse che la rendono possibile. Hayek attacca frontalmente l’umanesimo politico che considera portatore di disordine nella misura in cui ostacola l’auto-organizzazione spontanea del sociale grazie al mercato. Con l’etichetta di «razionalismo costruttivista» (p. 15) critica il dualismo che porta a considerare l’uomo come l’artefice della società, cosa che a suo avviso conduce diritto al totalitarismo. All’epoca in cui scrive, la guerra fredda, l’Unione sovietica era il nemico designato del libero mercato e del suo ordine spontaneo verso cui dovevano necessariamente convergere le attività individuali collettivamente auto-organizzate.

Secondo Hayek la formazione di un ordine sociale spontaneo presuppone l’adattamento delle azioni individuali a certe regole dettate dal loro ambiente. Lungi dall’essere il risultato di un’imposizione arbitraria, queste regole sono di natura implicita, e gli individui non hanno bisogno di conoscerle per obbedire loro. Sono frutto di un «processo di selezione» sociale reso necessario dal fatto che «alcuni comportamenti perfettamente regolari degli individui potrebbero produrre soltanto disordine», proprio come il secondo principio della termodinamica conduce inevitabilmente al «“disordine perfetto”». (p. 59) Riferendosi in questa maniera alla minaccia entropica, Hayek dimostra di concepire le regole sociali non come decisioni politiche ma come un processo di adattamento alla complessità. Quindi, al di fuori della democrazia nel suo pieno senso del termine. Risolutamente apolitico, il principio dell’ordine spontaneo si oppone direttamente all’idea di autonomia soggettiva: «la sola possibilità di trascendere la portata delle menti individuali consiste nell’affidarci a quelle forze sovrapersonali “autoorganizzantesi” che danno origine a degli ordini spontanei.» (p. 72)

 

 

Sommario 3.29

  • Introduzione
  • Segreteria Telefonica della Nave dei Folli
  • René Riesel e Jaime Semprun: CATASTROFISMO – AMMINISTRAZIONE DEL DISASTRO E SOTTOMISSIONE SOSTENIBILE, 2008 (1 parte) – Traduzione italiana di Ortica editrice, Roma, 2020
  • Pasolini e la TV / Caterina, non andare al Supermarket
  • We will rave on antropos grave – TESTO / Podcast “Kiev Rave”, La Stampa (1 aprile 2022)

 

Riferimenti 3.29

  • Mad Manoush, Odessa + Tarandiavolo (The Gypsy R-Evolution, 2008)
  • Coil, Are You Shivering (Musick To Play In The Dark, Volume 1, 1999)
  • Adrian von Ziegler
  • The Family/Heaven’s Magic, Cathy Don’t Go (This Must Be Heaven!, 1985) – TESTO
  • Sint & NigNigNig, Covid Generation (Terrore e Panico, 2021)

Inserti Speciali della NdF – Fascicolo 1 – PSICOCIBERNETICA

FASCICOLO 1 – PSICOCIBERNETICA

Scaricate il libretto del Fascicolo 1 dedicato alla Psicocibernetica e alla figura del dottor Maxwell Maltz qui: FASCICOLO 1

Estratti più ampi da Psicocibernetica di Maltz qui: ESTRATTI

 

 

Materiali Fascicolo 1

  • Maxwell Maltz, Psico-cibernetica. Un nuovo metodo per dare più vita alla vostra vita, Astrolabio/Ubaldini, Roma 1965. Traduzione di Laura Bava. {Titolo originale: Psycho-Cybernetics: A New Way To Get More Living Out of Life, 1960}
  • Conversations with Dr. Maxwell Maltz – Overwiew of Creative Psycho-Cybernetics® (1996). Video della Psycho-Cybernetics Foundation Inc., prodotto da LifeTech Broadcasting Corporation contiene un’intervista a Maltz del 1967 e altro materiale degli anni ’70.

 

Riferimenti Musicali Fascicolo 1

  • Roland Kayn (Simultan: Cybernetic Project for 1-5 Rooms, 1970-1972)
  • Ennio Morricone, Infanzia, evoluzione e ritorno (L’Umanoide, 1978)
  • John Coltrane, Mr. P.C. + Naima (Giant Steps, 1960)
  • Nina Simone, Nina’s Blues + Flo Me La (Nina Simone At Newport, 1960)
  • Charles Mingus, Folk Forms n° 1 + Prayer for Passive Resistance
    (The Complete Atlantic Recordings, 1960)
  • DJ Food, Bass City Roller + Fungle Junk + Scratch Yer Hed + Blim +
    Brass Neck + Scratch Yer Butt (A Recipe for Disaster, 1995)

Episodio 3.28

Episodio 3.28

Grandi novità a partire da questa settimana sulla Nave dei Folli.

Innanzitutto, a breve pubblicheremo il primo fascicolo degli Inserti speciali della NaveDeiFolli, dedicati ad alcuni momenti o figure chiave della storia della cibernetica. Il fascicolo 1, tra pochi giorni in onda, è dedicato alla Psicocibernetica.

E veniamo alla seconda novità. Da questa settimana abbiamo aperto un nuovo canale Telegram: ora abbiamo anche La Nave dei Folli Commenti e Segreteria Telefonica, dove vi invitiamo a lasciare commenti e soprattutto messaggini audio che ci ascolteremo volentieri ed eventualmente manderemo in onda.

E infine, sbarca sulle frequenze digitali della radio on-line di Torino, Radio Bandito. Saremo in onda tutti i lunedì dalle 16 alle 17. Per ascoltarla clicca…. https://live.radiobandito.it/

 

 

Sommario 3.28

  • Introduzione con Pubblicità
  • SEMPRE LA STESSA STORIA? Critica delle scienze pandemiche nella società gestionale al tempo della gestione scientifica della pandemia sociale. Domande e riflessioni aperte a “Tutta un’altra storia” – Dubbi, critiche e riflessioni a proposito dell’iniziativa di Napoli http://tuttaunaltrastoria.info/ – TESTO / Clicca qui per la versione audio
  • Shangai ancora in Lockdown
  • Pandemic Blackout – la narrazione degli intossicati
  • Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993) Quarta parte: IL FANTASMA DI PINOCCHIO (Il soggetto vivente)
  • Harari, Jesus Christ è la più grande fake news

 

Riferimenti 3.28

  • Hot Tuna, Embryonic Journey (Double Dose, 1978)
  • Rickshaw, tashkurgan + asleep at the wheel + clatsop spit + cape disappointment + superhighway + kashgar + heatstroke (recurring dreams, 1999)
  • Inno cinese
  • Sommosse in Cina
  • Italiano a Shangai
  • Yau Hok Chau, Yu Ta Pa Chiao (La pioggia cade sui bananeti) (trad. Cina) (La route de la soie, 2007)
  • Inventori di malattie (RAI, 2004)
  • Urs Karpatz, Phirav ande Budapesta + Khelipe romanes (Voix Tsiganes, Chemins De Tsiganie, 1998)
  • Pan de Capazo, La Ciénaga + Cabras Y Cabrones (WiL, 2004)

Episodio 3.27

Episodio 3.27

Se Parsons è stato il primo a innestare la cibernetica nelle teorie sociologiche, chi le ha adattate alle nuove scoperte della seconda cibernetica è stato Niklas Luhmann. Nato in Germania nel 1927, dopo la Seconda guerra mondiale si laurea in giurisprudenza e inizia subito la pratica legale, lavorando presso l’Alta Corte Amministrativa di Luneburgo occupandosi del sistema di archiviazione, e diventando poi funzionario del Ministero dell’Educazione e della Cultura della Bassa Sassonia. In quel periodo è influenzato da varie letture, tra cui fondamentale quella di Humberto Maturana, come dal prendere parte alle attività di ricostruzione della Germania post-bellica, per cui progetta e realizza il suo primo sistema di archiviazione (Zettelkasten) che sarà in seguito sostituito da un altro, di nuova concezione, su cui lavorerà per il resto della vita. Prima di passare all’insegnamento universitario in Sociologia, trascorre l’anno accademico 1960-61 ad Harvard per studiare con Talcott Parsons.

Luhmann concepisce il sistema auto-poietico come un’organizzazione mirante all’integrazione selettiva delle possibilità, che sono fonte di complessità caotica. Indipendentemente dalla sua natura il sistema non ha altra funzione che di ridurre e prevedere la complessità: in sociologia questa rappresentazione sistemica del mondo porta a pensare la società come un sistema autonomo differenziato, dunque la modernità politica è concepita come un processo di complessificazione e differenziazione del sistema sociale in sotto-sistemi integrati. E per Luhmann, a differenza di tutte le altre sociologie, nessuno di questi è più importante di altri. Ovvero, né la cultura né la politica e nemmeno l’economia sono considerati i motori dello sviluppo e dell’evoluzione sociale: e anche se interdipendenti, ogni sotto-sistema ha una relativa autonomia. Priva di un centro regolatore e normativo, secondo Luhmann la società contemporanea assume la forma di un immenso sistema autoregolatore e autoreferenziale dalle illimitate capacità di integrazione.

In quanto sistemi auto-poietici, i sistemi sociali non si possono ridurre ai sottosistemi biologici e psichici che in effetti inglobano: come dice Michel Lalondre, questa loro specificità si poggia sulla possibilità di prodursi e riprodursi tramite atti comunicativi che essi stessi generano. Il cerchio si chiude e siamo in piena autereferenzialità: «solo la comunicazione può comunicare», dirà Luhmann. (“Was ist Kommunikation?”, in Soziologische Aufklärung 6. Die Soziologie und der Mensch, 1995)

«L’ordine sociale può prodursi soltanto con l’aiuto di un tipo di processo che lo rende possibile, ovvero con l’aiuto della comunicazione». (“Remarques préliminaires en vue d’une théorie des systèmes sociaux”, Critique n° 413, 1981) Seguendo tale logica, la comunicazione costituisce il principale mezzo con cui il sistema si auto-regola in base a criteri di efficacia organizzativa. La catena retroattiva degli scambi di informazioni, tuttavia, sfugge in larga parte ai soggetti che non sono più gli unici detentori del significato, poiché all’interno della società il significato della comunicazione si riduce alla riproducibilità del sistema stesso: va da sé che Luhmann assegna un ruolo minimo agli attori sociali, presi in un flusso di informazioni di cui non sono né l’origine né il fine. Dato sempre a posteriori, il significato della comunicazione sociale sfugge ai soggetti parlanti. L’idea, cara agli strutturalisti, di un’assoluta esteriorità del linguaggio rispetto al soggetto, trova qui nuova linfa.

 

 

Sommario 3.27

 

Riferimenti 3.27

  • Spike Jones, Nutcracker Suite (Spike Jones is Murdering The Classics, 1971)
  • Ozric Tentacles, Sploosh! (Strangeitude, 1991)
  • Years and Years (Series 1 Episode 1, BBC settembre 2019)
  • Franco Bixio, Fabio Frizzi, Vince Tempera, L’impiegatango (Il secondo tragico Fantozzi, 1976)
  • Freak Seven (Feat. Aniff), Nano Kids – Vocal Mix (Nano Kids – Feel The Soul, 2011)
  • Conferenza stampa di Jens Stoltenberg (segretario generale NATO) e Dmytro Kuleba (ministro degli affari esteri Ucraina) (7 aprile 2022)
  • Francesco Partipilo, “Per una catastrofe ben temperata”, dialogo musicale con le sirene sotto il ponte Isabella + “Nare Nare”, Canzone armena per le madri (Torino, marzo 2022)
  • Faust, Mamie Is Blue + Picnic On A Frozen River (So Far, 1972)
  • Faust, Picnic on a Frozen River, Deuxieme Tableaux (Faust IV, 1973)

Episodio 3.26

Episodio 3.26

Giunta a questo punto del racconto, Celine Lafontaine analizza l’influenza del sistemismo sulla sociologia partendo da una figura cardine della vita intellettuale americana della seconda metà del ’900, Talcott Parsons, che già si era interessato all’omeostatica e all’equilibrio dei sistemi sociali negli anni ’30 e che, anche se non partecipò personalmente alle Conferenze Macy, seguì gli sviluppi delle discussioni che vi si tenevano e accolse la nascita della cibernetica come il compimento dell’avvicinamento tra scienze fisiche e sociali. Chiamato a partecipare alla creazione del Dipartimento di scienze sociali ad Harvard, ne diverrà ben presto direttore nel 1956. Ferocemente anti marxista in tempi di forte maccartismo, collaborò con il Russian Research Center, che forniva informazioni all’FBI, e il suo conservatorismo politico si rispecchia nell’importanza accordata dalla sua teoria sociologica all’equilibrio sistemico.

Agli inizi degli anni ’50, dunque, Parsons prese una svolta decisamente “biocibernetica” definendo l’azione umana in termini di interdipendenza sistemica; sebbene il suo approccio sia generalmente definito come “strutturo-funzionalismo” non bisogna scordare il ruolo cardine del sistema nel suo modello di azione sociale. Secondo lui il sistema di azione implica una struttura organizzativa che garantisca il compimento di quelle funzioni che le permettono di mantenersi e riprodursi. Le funzioni principali che identifica sono quattro – adattamento, perseguimento di obiettivi, integrazione e latenza, che non fanno che confermare la centralità della nozione di equilibrio – a cui corrispondono altrettanti sotto-sistemi: culturale, sociale, psichico e biologico.

Seguendo l’ottica cibernetica Parsons considera il sistema di azione, così come qualunque sistema attivo sia esso vivente o no, come il luogo di un’incessante circolazione di energia e informazioni, dove l’apporto fornito da ciascun sotto-sistema varia in termini di energia e informazione secondo un principio gerarchico di controllo e regolazione. Che a sua volta implica una scala di controllo che va dal sistema culturale a quello sociale, passando per lo psichismo e includendo infine il sistema biologico, più ricco di energia che di informazioni. La circolazione costante di questi due elementi fondamentali (energia biologica, vista come una sorta di “infrastruttura”, e informazione che corrisponde alla “sovrastruttura”) sta alla base dell’azione sociale; la personalità, il sistema psichico, occupa uno spazio centrale in questo modello in quanto permette di coniugare i fattori del condizionamento da parte dell’ambito psicobiologico con quelli dell’universo socioculturale.

Dal momento che l’obiettivo di ogni sistema è di svilupparsi in funzione di un adattamento al proprio ambiente, Parsons colloca l’apprendimento alla base del sistema sociale, unendosi così alla tradizione americana secondo cui l’individuo è completamente socializzato. Come nota Guy Rocher, nella sua teoria la personalità «in pratica è priva di istinti, che sono accantonati a vantaggio dell’interazione tra valori culturali e norme sociali» e dunque tende a presentarne «un’immagine fortemente socializzata.» (Talcott Parsons et la sociologie américaine, 1972, p. 148)

 

 

Sommario 3.26

  • Introduzione
  • Shangai in Lockdown – Cane robot / Voci, grida e telefonate da Shangai / Racconto di un italiano (aprile 2022)
  • METALLICA: L’Embrione Al Centro Della Terra; ovvero, fare le cose più in fretta della Natura (Mircea Eliade, “Homo faber e homo religiosus”, in Spezzare il tetto della casa, 1986, p.250-251 / Avis de têmpetes n. 49, 15 gennaio 2022) – TESTO
  • VOTA FridaysForFuture
  • Max Horkheimer, Crepuscolo (1933)
  • Shangai in Lockdown – “Stiamo venendo a prenderti, preparati” / Racconto di un 2° italiano

 

Riferimenti 3.26

  • Moondog, Frog Bog (Moondog, 1956)
  • Moondog, Frost Flower (A New Sound Of An Old Instrument, 1979)
  • Moondog, Avenue Of The Americas (51st Street) (On The Streets of New York, 1953)
  • Temple Rat, Live Festival Out of Touch (marzo 2021)
  • Lustmord, Congregants Requests 3 (Rising, 2006)
  • Six Organs Of Admittance, Stone Finders Verse II (Dust & Chimes, 2000)
  • Jefre Cantu-Ledesma, The Iron Age (Musique Pour Statues Menhirs, 2008)
  • Kraftwerk, Metal On Metal (Trans-Europe Express, 1977)
  • Khôra, Natura Naturans (Silent Your Body Is Endless, 2010)
  • Circus Contraption, March In A Minor + Come To The Circus (Our Latest Catalogue, 2001)
  • Glenn Gould, Aria da Capo e Fine (Bach – Goldberg Variations, 1954)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)
  • Temple Rat, Live Festival Out of Touch (marzo 2021)