PUNTATA SPECIALE – Ep. 2.41 – IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VIII)
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Contiene: “La incredibile veridica storia delle bottiglie Molotov della scuola Diaz”, a cura dell’avvocato Claudio Novaro.
Personaggi e interpreti: il Questore, Marescialla Sbarbaro e molti altri sbirri e carabinieri, Zero Calcare, Matteo Jade, Roberto Bui/Wu Ming 1, le Moltitudini – nel ruolo dei buoni.
I mozzi della Nave dei folli – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti Ep. 2.41 – IL BATTITO
Le Grand Osim Orchestra, quasi tutto l’album composto per Il Circo de la Sombra (2006)
George Orwell, Omaggio alla Catalogna
Los Muertos de Cristo, Muerte accidental de un anarquista (Rapsodia Libertaria Vol. 1, 2004)
Conflict, Carlo Giuliani (2003)
Claudio Lolli e Nicola Alesini, Disoccupate le strade dai sogni – per Carlo Giuliani (2011)
Fabrizio DeVenaus, Nella mia ora di libertà (2018-2021)
Covenant, Edge of Dawn (Dreams of a Cryotank, 1994)
Orietta Berti, Finché la barca va (Festival di Sanremo 1970)
Discorso di Mussolini a Trieste (18 settembre 1938)
Mario Draghi
MGZ, Ho visto cose (Cambio Vita, 1995)
Bovril, Cavie (Hardcore Non Si Comanda vol.4, 2014)
Stefano Liberti, Cavie umane (Documentario, 2008)
Psychic TV, Catalan (Force the Hand of Chance, 1995)
Psychic TV, Horror House (Monitor mix) + Horror House (Sugardog remix) + Money for E… + The Nothing Song (live) + I.C. Water (Origin of the Species: First tablet of acid – Second tablet of acid, 1987-1992)
Sommario Ep. 2.40 / 2
Prinz Eugen: Comunicato, 27 luglio 2021
Ipotesi plausibile sulle origini del virus Covid19
Riferimenti Ep. 2.40 / 2
Fabrizio DeVenaus, Ballata degli impiccati (2021)
Dead Can Dance, The Ubiquitous Mr. Lovegrove (Into the Labyrint, 1993)
PUNTATA SPECIALE – 2.39 – IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VII)
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Personaggi e interpreti: Sbirri e cittadini zenesi, Deputati di A.N., Fausto Bertinotti, Francesca Ruocco per i Dosobba, Francesco Caruso, Gianfranco Fini, Marina Spaccini, Claudio “Sciaboletta” Scajola, Bruno Vespa, Mario Placanica – nel ruolo dei buoni.
Detour, la Canaglia a Genova, Anonimi black bloc, Carlo Giuliani, Claudio Albertani, – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti:
Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
Lynched, Carlo Giuliani (Where Did We Go Wrong?!, 2003)
Stefano Giaccone, Nessuno Chieda (Tras os montes, 2006)
Officine Schwartz, IlDio Macchina Ha Voluto Il Caos + De Bellica Terra (Stoccaggio Armonia E Meccanica, 1983 / 1994)
Sommario Ep. 2.39
Introduzione
Riflessione Critica circa i cosiddetti pride “critici” LGBTQA+
DADAUMPA – Varietà di intrattenimento politico groucho-marxista, a cura della sezione italiana dell’Internazionale DadaUmpista (Deuxième épisode – con la star italiota del post-umano, Rosy Braidotti.
Riferimenti Ep. 2.38
Sin Dios, Banderas negras (live a El Paso, inedito, 2001)
Normalità, normalità… Un bicchiere di vino dopo il vaccino la normalità… Bentornati tornate tornatu alla unica inimitabile irresistibile normalità! Ma… che cos’è poi, la normalità? Come può esserci normalità dopo che ci siamo sorbiti covid e lockdowns, mascheramenti e vaccinazioni?
Provate a immaginare. Hiroshima e Nagasaki. Per tornare alla normalità, le autorità giapponesi organizzano delle feste, al ritmo di… (Enola Gay)
Normalità. Norma. Proprio gli autoproclamatisi antagonisti, soggettività in lotta, autonomi anarchici e chi meno ne ha meno ne metta, che cos’hanno fatto invece per ricordare a lorsignori che, purtroppo, la normalità NON può esistere? Oppure si sono gettati anch’essi, “popolo di incoscienti” li definiva il principe De Curtis, nella spirale vorticosa di gioia, consumo e autocelebrazione compiaciuta?
Elenchiamo ora, in breve, le tappe di questo calvario per riguadagnare il Golgota della sopravvivenza, assistita e assistenziale, nelle zone della ridente metropoli taurinense. Torino è la mia città? Bah……
24 aprile, LA FREGNA LIBERATA, «lascia a casa machismo e prepotenza, porta con te glitter e resistenza! porta mascherina o vieni mascherat!»
25 aprile: in molti luoghi, altro che liberazione dal Covid: di nuovo, ampie dosi di retorica partigiana, antifascista, democratico-statalista in fin dei conti. Di liberarsi è sempre l’ora, diceva qualcuno. Ma gli si è fermato l’orologio.
30 aprile, La Mostruositrans incontra Postporno: «Quali sono i corpi degni di provare e provocare piacere? Quali sono i corpi desiderabili e quelli che hanno dignità sessuale? Quali corpi vengono rappresentati e quali sono esclusi dalla rappresentazione sessuale o trattati come soggetti passivi della rappresentazione? Siamo le creature mostre, non vogliamo dirvi che è tutto a posto, né tranquillizzarvi, non abbiamo intenzione di guarire, normalizzarci, redimerci; non siamo innocue e non vi garantiamo da avvelenamenti, contagio, contaminazione; non vi chiediamo perdono, pietà, indennità, incolumità.»
Maggio: ecco cosa propongono gli anarchici, i presunti “libertari” di città, una bella confusione non c’è che dire. Memoria storica, vatti a fare un giro! E benvenuta… NARRAZIONE! E soprattutto, viva Lenin!
Guerriglia e Rivoluzione / Le brigate rosse a Milano. La colonna Walter Alasia / Il lavoro della talpa
Maggio: una settimana di mobilitazioni contro ENI organizzata da Rise Up 4 Climate Justice: «La transizione ecologica non può essere un greenwashing, ma un processo giusto ed equo che conduca non solo all’azzeramento di emissioni climalteranti, ma soprattutto a un modello di sviluppo realmente eco-sostenibile, a una vera giustizia climatica.»
14 MAGGIO Micheal Foucault e Il Gruppo Di(S)Informazione Sulle Prigioni: della serie MISTIFICAZIONI… laddove ectoplasmi che insistono a definirsi anarchici dialogano (rigorosamente a distanza, non sia mai) sulla figura più oscena che il dopoguerra europeo abbia prodotto, Michael Foucault, il grande baro. Vagli a spiegare che la primavera è silenziosa, a ‘sti imbecilli.
Giugno / Luglio – ciclo di presentazioni a cura di Radio Blackout. A presentare i libri, perlopiù docenti e ricercatori, sociologi e stronzologi di ogni dove.
E vai con MICROPOLITICA, PIACERE E CLUBBING: «Notti tossiche si inserisce nell’intreccio tra politica e corpo in movimento, il clubbing è esplorato attraverso una grammatica politica diversa, il cui campo di battaglia non è quello dell’attivismo tradizionale, […] ma una guerriglia micropolitica che impiega corpi e piaceri come punti d’appoggio del contrattacco. Si fa riferimento a gruppi e movimenti artistici, intellettuali, soggetti LGBT, femministe e queer che nella seconda metà del Novecento hanno avuto il merito di riflettere criticamente e organizzare forme di protesta attorno alla dimensione edonica dell’esistenza. L’intento di questo libro non è di venerare questa “orgia di sfruttamento capitalistico” che è l’industria del divertimento in contrapposizione a una morale proibizionista e bacchettona. Al contrario, l’obiettivo è indagare le esperienze dei veri protagonisti di questo mondo, i clubber, e di come il clubbing si configuri come uno spazio di resistenza e non come semplice valvola di sfogo per la rabbia repressa.»
E qui, un bel vaffanclubbing non ve lo toglie nessuno
E poi DIVERSAMENTE PUSHER: «Un’inchiesta antropologica sul mondo dello spaccio indipendente raccontato dai battitori liberi. Esperienze, metodi, etiche diverse che illuminano l’oscuro mondo della vendita di stupefacenti.»
Cobol Pongide, autore di MARTE OLTRE MARTE: l’era del capitalismo multiplanetario: «Questo ciclo del capitale si accompagna con propri, specifici, set culturali che vanno dalla dimensione della biologia cosmica come generale terreno del conflitto, all’esobiologia come incubatrice biopolitica, passando per la terraformazione come tattica d’espansione. Il contesto di studi di matrice sociale, antropologica e di costruzione sociale della tecnologia, relativo allo sviluppo della space economy transita per la rielaborazione di concetti come Antropocene e Transumanesimo.»
Il deserto della critica avanza… e conquista lo spazio.
Metà giugno, 20 anni di Porfido, anche loro dalla radicalità anticapitalista alla narrazione post-moderna all’acqua di rose (ma con le spine, sia chiaro!). Pure qui, ex brigatisti ex lottarmatisti, viva gli internazionalismi e gli autoritarismi di ogni risma. Ciliegina sulla torta e smaschieramento dei compugni, la giornata dedicata a VIVERE LA CATASTROFE CRISI ECOLOGICA, RESISTENZE E VISIONI DELLA FINE. Dove anch’essi danno la parola a parolai di sinistra che si gargarizzano con le nuove parole d’ordine della sinistra post-moderna. E dove si scoprirà che un impostore filocapitalista e transumano come Bruno Latour, vero e proprio nemico di classe, trova spazio proprio al fianco degli antimperialisti brigatisti… Contraddizione? No: minestrone neo-moderno! Buon appetito, ammesso abbiate ancora il fegato di pappare questo cibo liofilizzato.
E per concludere in bellezza, si fa per dire… dopodomani giovedì a Cuneo gli … anarchici… e sì, gli anarchici ospitano la presentazione di un libro sul G8 scritto da quella stessa persona (guarda caso leninista) che ha contribuito a far cacciare da Radio Blackout la trasmissione Spessore. I nuovi inquisitori alleati con gli ex insurrezionalisti.
La Nave dei Folli si sta inabissando.
Ma, a differenza di Cesare Pavese, noi non scenderemo nel gorgo muti!
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Personaggi e interpreti: Toni Negri, Francesco Caruso, Vittorio Agnoletto, Poliziotti e carabinieri di vario ordine e gradi, cittadini e cittadine zenesi – nel ruolo dei buoni.
Anonimi black bloc, Comitato anarchico di difesa e solidarietà-BIblioteca F. Ferrer, piazza Embriaci GE, Katerina Gogou con DIFENDO ANARCHIA – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti:
Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
Claudio Lolli, La socialdemocrazia (Disoccupate le strade dai sogni, 1977)
AaVv, Les Barricades Mysterieuses (Buenaventura Durruti, 1996)
Fabrizio De André, S’i’ fosse foco (Volume III, 1968)
Necesidad de Luchar, Transgénicos (Adictos a la revuelta, 2007)
Mentenguerra, a.k.a. Chico García, Grita! (2007)
Hacazo, La idea (L@s ric@s también lloran, 2017)
Los Muertos de Cristo, Muerte accidental de un anarquista (Rapsodia Libertaria Vol. 1, 2004)
Asto Pituak, A Las Barricadas/Somos Los Mismos Del 36
Pavlos Sidiropoulous, Αγκού + Take The Money And Run!!! (Zorba The Freak, 1985)
Cesare Basile, Parangelia (dedicato a Katerina Gogou, 2013)
Sommario Ep. 2.38
Introduzione
Leonardo Sciascia, “Il più bello esemplare di fascista”
IL CULTO DEL VACCINO (con Frammenti di necrologio) – Prima parte
IO NON MI VACCINO (Dovrete venire a prendermi con la forza)
Dr. Knock: un esercito di ammalati
Fuori Onda della NavedeiFolli (6 Aprile 2021)
ENUNCIAZIONE (Nessuna tecnologia)
Riferimenti Ep. 2.38
Orchestra Manoeuvres in the Drak, Enola Gay (1980)
Kaico & Cocosh, Enola Gay (Remix, 2020)
Dichiarazione di Guerra di Mussolini a Francia e Inghilterra
Libera-me-Domine
Throbbing Gristle, Convincing People (20 Jazz Funk Greats, 1979)
Umberto Santucci, Campane a Morto (Percussioni Drammatiche, 1970)
Campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid 19 “Riprendiamoci il gusto del futuro”
VacciniMegamix16
TogliattiDRAG – Un luminoso avvenire
EMO – Addicted To Tec
Eddie Ginosa, ANTENNE LUCCICANTI DI FANTASMI (febbraio 1970)
LA HIT DELL’ESTATE: DJ DRAGONS – Fightin’ Pandemics (Global Health Remix)
Pierre Clastres, Archeologia della violenza (1977)
IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (V) – Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: Carabinieri di vario ordine e gradi, Ponte della Gihisolfa e “A Rivista anarchica” – nel ruolo dei buoni. Anonimi black bloc – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti Ep. 2.37
Frank Zappa, Who Are The Brain Police (Freak Out, 1966)
Canned Heat, Parthenogenesis + Refried Boogie (Livin The Blues, 1968)
Stanley Kubrik, 2001 Odissea nello spazio (1968)
Procol Harum, In Held ’Twas In I (Shine On Brightly, 1968)
THD, Steel Mill (101 + 303 + 808 = Now Form A Band, 1995)
Jorge Reyes, Donde Nadie Lamenta Lo Que Somos (Niérika, 1990)
Backworld, dall’album Holy Fire (1996)
Ethodius, The Deepest Voice (Ethodius, 1997)
Cyclobe, Silent Key (Emre [Dark Matter], 2000)
Darkwood, Ironwood (Heimat & Jugend, 2000)
Chumbawamba, The Triumph of General Ludd (English Rebel Songs 1381-1984, 1988)
Situazione davvero difficile, oggi più che mai. Per la seconda volta (repetita iuvat, si diceva?)– le greggi civilizzate preferiscono seguire le note del pifferaio magico che ascoltare la voce delle proprie coscienze, tormentate quantomeno dal dubbio, troppo in fretta soffocato dalla dose anestetica vaccinale e dal frastuono delle voci festanti dei vivi morenti tornati alla normalità, alla norma.
Come li coglierà la terza, la quarta ondata? Come sarà possibile dar loro anche solo un briciolo di solidarietà? Che faccia faranno quando scopriranno, dopo aver lodato ammirati l’Inghilterra omni-vaccinata (peraltro, nei primi mesi del Covid, bistrattata in quanto “negazionista”), di essere infetti dell’ennesima variante, Delta Epsilon Omega…, che si sarà fatta un baffo, uno spike, di tutte le – a questo punto tocca dirlo – inutili vaccinazioni?
E se qui da noi le cose vanno male, ancor peggio va negli Stati Uniti dove scopriamo, con stupore e raccapriccio, che molti compagni anarco-primitivisti che pensavamo dalla nostra parte, non solo appoggiano il programma di vaccinazione di massa; peggio, lanciano strali su noi poveri mozzi accusati, ebbene sì, accusati anche da costoro, di fare il gioco del nemico, essere ignoranti, cospirazionisti, trumpiani razzisti e chissà cos’altro.
Non è la prima volta, ma lo ripetiamo: siamo davvero a questo punto? Si è spinta tanto lontana l’umanità, anche quella in teoria ribelle, da dimenticare i propri stessi principi? Qual è, dunque la posta in gioco?
Siamo salpati con l’intento di cogliere le radici profonde dei grandi mutamenti in corso, adoperando la cibernetica come specchio, modello celato ma onnipervasivo per comprendere il funzionamento del macchinario sociale, nel tentativo forse vano di incepparlo. Salpati per vedere fino a che punto la tecnologia penetri nel corpo del corpo dell’individuo e in ogni anfratto della vita, della natura, nel tentativo forse vano di denunciare e bloccare questa transizione verso il postumano. Salpati, dopo aver levato l’ancora da acque stagnanti, per gettare un amo, aprire un sentiero, nel tentativo certo mai vano di scoprire affinità e complicità, qualche coscienza desta, lucida, cospiratrice.
Invece ci ritroviamo nella desolazione abissale. Non una riflessione, non una critica puntuale, nemmeno nei nostri riguardi. Assordante silenzio. Complicità, questa sì, ma con il Grande Fratello. Un vociare unanime, quando davvero conta, dove tutto si mescola e scompare e si spengono anche le voci chi è, o piuttosto si crede di essere, fuori dal coro.
Nonostante il mondo della virtualità, tanto reale quanto virtuale, brilli di sciami di soggettività in lotta, quando si spengono i riflettori e scendono dalla ribalta, ritrovandosi in mano un pungo di mosche e dovendo tornare a fare i conti con la banale vita quotidiana, queste belle anime antagoniste dovranno guardare in faccia la realtà: e per quanto faranno di tutto pur di non ammetterlo, in prima battuta a sé stessi, capiranno di trovarsi nel bel mezzo del deserto.
Questo deserto, questa macchina implacabile, qualcuno lo chiamò Grande Fratello. Oggi più che mai ha bisogno di te, del tuo contributo e del tuo consenso.
Non è un caso che 1984 da distopia premonitrice sia divenuto banale romanzetto d’appendice. La verità del falso è legge. Scientifica, per di più. Così, grazie al consenso, gli uomini più ricchi del mondo dettano legge, ribaltano e saccheggiano il pianeta, eventualmente lo salvano e lo curano, oggi con vaccini per tutti. Non imposti, non calati dall’alto ma richiesti, rivendicati, pretesi. Grazie al consenso, i capitalisti trans-umani, i Besos e i Musk – ma chi non vorrebbe essere come loro, se perfino l’ultimo degli anarchici desidera di poter volare? – si proiettano nella desolazione dello spazio galattico per troneggiare, nuove divinità tecnolimpiche, su ciò che hanno reso un deserto invivibile, e sui docili sudditi costretti a restare quaggiù.
Non è un caso che possano permettersi di farlo non grazie al terrore dittatoriale, alla violenza e alla morte, ma con la più oppiacea delle anestesie democratiche, con piglio missionario se non addirittura, tenetevi forte… umanitario. O magari transumanitario…
Non è un caso che le greggi impaurite, come pure molti dei caproni alternativi, non facciano nulla per vedere il disastro in corso, figuriamoci per fermarlo.
Sarà dunque un caso il fatto che Orwell ebbe l’idea – o piuttosto l’epifania – del mondo nuovo non tanto leggendo Huxley né pensando allo sfacelo che stavano compiendo i Mussolini Stalin Hitler Churchill Roosvelt di turno… ma combattendo come volontario nella guerra civile spagnola del ’36, toccando di prima mano, con metodo scientifico se volete, il livello di trionfo della menzogna tale da imporsi – proprio come un virus, come un contagio inarrestabile – anche tra chi combatteva in teoria per la verità. Anche tra chi, e a quei tempi ancora popolati da umani erano i più, ne era inconsapevole.
Il vero è falso, la guerra è pace.
L’anarchia è governo, il comunismo è proprietà privata.
IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (IV) – Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: Wu Blisset e le Moltitudini, Luca Casarini, Don Andrea Gallo, Francesco Caruso, Capitano dei Carabinieri Claudio Cappello – nel ruolo dei buoni. Paolo Persichetti e Carlo Giuliani – nel ruolo dei cattivi.
Anche se non c’è peggior sordo di chi non vuol stare ad ascoltare, i mozzi a bordo del transatlantico normalizzato continuano a lanciare allarmi, inascoltati. Se prima era il rombo della tempesta, ora è la musica ad alto volume a impedire ai passeggeri di parlarsi, capirsi, vedere l’imminenza dello schianto.
Gran parte di questo rumore di fondo è dovuto al diffondersi delle politiche identitarie, in tutte le loro forme e declinazioni. Di seguito una riflessione di chi ha organizzato la fiera del libro anarchica di Londra nel 2017, durante la quale sono sorti problemi non nuovi ma che hanno raggiunto un punto di non ritorno, a quanto pare. Risultato: negli anni seguenti l’Anarchist Book Fair non si è più svolta.
IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (III) – Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001. Personaggi e interpreti: la Moltitudine, Francesco Caruso, Luca Casarini, Toni Negri, Le Moltitudini di Wu Blisset, Vittorio Angoletto – nel ruolo dei buoni. Detour. La canaglia a Genova, Claudio Albertani e Sin Dios – nel ruolo dei cattivi.
SPOT del Ministero della Verità
VacciniMegamix14
Piero Coppo, Psicopatologia del non vissuto quotidiano. Appunti per il superamento della “psicologia” e per la realizzazione della salute (1980)
Riferimenti Ep. 2.34
Cyclobe, Silent Key (Emre [Dark Matter], 2000)
Throbbing Gristle, In the Shadow of the Sun (1981)
Franz Schubert, Trio per pianoforte n. 2 in mi bemolle maggiore, op. 100 (1828)
Sin Dios, No a EEUUropa (live inedito a El Paso, 2001)
Eric Burdon & The Animals, Paint it Black (Winds of Change, 1967)
Duilio Del Prete, I borghesi (Duilio Del Prete canta Brel, 2002)
Dopo la lunga tempesta covid, a quanto pare La nave dei folli sta tornando alla normalità: un bel vaccino e hop! Il gregge immunizzato può finalmente tornare a vivere. Nell’elenco delle priorità: caffè e cappuccino al bancone, partita allo stadio, ristorante e discoteca, spiagge e seggiovie. Voilà, eccovi forniti tutti i comfort per una comoda, soffice transizione verso il post umano.
In questo deserto cibernetico, riportiamo alla luce dagli abissi della storia questa perla di una ventina d’anni fa, come se ci avesse tolto le parole di bocca.
«Meglio guadagnare un mondo diverso da quello che abbiamo perso, che abitare quella discarica di sogni.
Meglio guerreggiare che atrofizzato, vivendo ore morte.
Meglio nel delirio che nell’incubo quotidiano.
Meglio aprendo brecce che dormicchiando in una nicchia.
Ma… schera de che? Schiera di cosa? si domanderebbe l’incauto passeggero che fin qui avesse prestato più attenzione al paesaggio, al luccichio delle stelle nel cielo (o delle costellazioni di satelliti), al rancio di bordo e ai cartelli che invitavano a non essere machisti, aggressivi, razzialitatori essenzialisti – che a quanto succedeva a bordo, alle sue regole sempre più spietate ma sempre più applaudite anche dall’antagonista; a misure, potenziamenti tecnologici, ibridazioni biomeccaniche salutate da costoro, oramai in odor/puzzo di trans-post-umano, come cosa buona e giusta – solo un tantino in attesa di riappropriazione o… di gestione statal-bolscevica.
Ebbene, vogliamo dire a costoro e a costora, a questi assenti, vuoti soggetti operanti per transposta persona “il sistema”, quanto segue:
Vi abbiamo smarscherati, siete il nulla dietro alla patina pixeloide della realtà virtuale.
Siete realmente virtuali. E in quanto tali ectoplasmatici, dunque in apparenza inattaccabili e invincibili. Ma finito l’incubo, svaniscono i fantasmi.
Giacché non avete storia, memoria, corpo… d’ora in avanti sarete semplicemente inumani.
Eppure, cenere alla cenere, alla fine tutto lì torna, alla terra.
Noi altre, le ancora resistenti, le non già del tutto cyborg, gli ultimi antropoidi in circolazione, a lei chiederemo consiglio. Alla natura, certo, alla nostra cara vecchia antenata natura. Non certo agli apprendisti stregoni, non certo ai militonti babbioni.
E volendo restare esseri umani, oggi gli scimpanzé del futuro dichiariamo guerra alla Procreazione Medicalmente Assistita.