Episodio 4.6

Episodio 4.6

Se la decostruzione prosegue in un certo senso il progetto strutturalista rimanendo, come sostiene François Dosse, «fedele alla sfera nascosta, dell’inconscio» (Histoire du structuralisme, p. 36), d’altro canto se ne discosta a causa della dissoluzione del rapporto significante-significato su cui si basa il modello strutturale. La rottura di Ferdinand de Saussure, poi ripresa da Jakobson, è uno dei primi bersagli teorici di Derrida.

Grazie al concetto di fonema, infatti, oltre a perpetrare il primato accordato alla lingua parlata, secondo Derrida la fonologia mantiene il dualismo tra sensibile e intellegibile, che è all’origine di tutta la metafisica occidentale. Per questo motivo, a suo avviso il fonocentrismo del modello strutturale rimane fortemente impregnato dal logos occidentale, e in Della grammatologia Derrida se la prende direttamente con Lévi-Strauss, accusato di restare attaccato al mito rousseauiano del buon selvaggio, che presenta l’introduzione della scrittura tra i popoli di tradizione orale come indice di un asservimento.

Dunque, sebbene riconosca il proprio debito nei confronti del decentramento strutturalista, Derrida rifiuta l’opposizione significante-significato, eliminando completamente il significato. Questa rottura presuppone la cancellazione della figura del soggetto, considerato l’ultimo sussulto di una metafisica della presenza. Mentre lo strutturalismo manteneva un principio di base come riferimento, la decostruzione fa crollare qualunque idea di unicità a vantaggio di una pluralizzazione della catena significante che diventa indefinita e illimitata.

Poiché «non c’è origine assoluta del senso in generale» (Della grammatologia, p. 97), dato che «la presenza non è mai presente» (La disseminazione, p. 315), la soggettività non può essere altro che un’illusione costruita e decostruita attraverso la scrittura: «io non è che la struttura differenziata di questa organizzazione, assolutamente naturale e puramente artificiale, abbastanza differenziata da avere in sé il momento o il luogo dell’illusione autarchica e del soggetto sovrano.» (La disseminazione, p. 312)

 

 

 

Sommario 4.6

 

Riferimenti 4.6

  • Beirut, Bratislava (Gulag Orkestar, 2006)
  • Beirut, My Family’s Role In The World Revolution (Lon Gisland, 2007)
  • PRINZEUGEN/ETIKTRUPPEN, Attenzione (Stultifera Navis Vol. 2, 2022)
  • Black Merda, Prophet + Set Me Free (Black Merda, 1970)
  • Bonzo Dog Doo-Dah Band, Music For The Head Ballet (Gorilla, 1967)
  • Bonzo Dog Doo-Dah Band, Laughing Blues (Tadpoles, 1969)
  • I tre virologi, Din Don Dan tre pupazzi siam (Vincent Sanders Channel, 2022)
  • 4th Sign of the Apocalypse, The Last 7:38 Of Your Life (Lost Hour World, 1998)
  • Bernard Parmegiani, De Natura Sonorum (1978)
  • Screamin’ Babyheads & the Instruments of Mass Distortion, Sheep (Heads Above Ground, s.d.)
  • Tuxedomoon, Music for Piano + Guitar (Ship of Fools, 1986)
  • The Byrds, Nashville West (Live At Fillmore West, 1969)
  • Caribou, A Final Warning + Bees (The Milk Of Human Kindness, 2005)
  • Dr. Eric Griggs, Dr. Corey Hebert and Dr. Mark Alain Dery, Our Vaccination Song (febbraio 2022)
  • PrinzEugenEtik, Fanculo al vostro mondo (extended version) (Stultifera Navis Vol. 2, 2022)