Episodio 4.7

Episodio 4.7

La decostruzione derridiana, come sottolineato da Dupuy, si pone in continuità con il capovolgimento cibernetico del soggetto. D’altronde Derrida vedeva in «questa non fortuita congiunzione della cibernetica e delle “scienze umane” della scrittura» il segnale di «un rivolgimento più profondo». (Della grammatologia, p. 28) Probabilmente è perché fu uno dei primi a cogliere la novità radicale del modello cibernetico che il suo progetto filosofico pare incarnarsi nel ciberspazio. Visto sotto questa prospettiva sembra meno strano che uno studente, scoraggiato dalla difficoltà dei testi di Derrida, dica di aver capito i principi della decostruzione facendo l’esperienza su Internet dei collegamenti ipertestuali. (Sherry Turkle, La vita sullo schermo, pp. 11-12)

Caratterizzato dalla non-linearità, dalla sovrapposizione di strati di informazioni e dalla cancellazione reale della traccia dell’autore, l’ipertesto si presenta come incarnazione del concetto di “scrittura”. È interessante ricordare che George Landow, uno dei primi teorici dell’ipertesto, considerava come vero e proprio padre di questa «nuova tecnologia del testo» quel Vannevar Bush che aveva coordinato lo sforzo bellico degli scienziati americani durante la Seconda Guerra mondiale. Preoccupato dopo il conflitto per lo stoccaggio di una mole immensa di informazioni scientifiche, in effetti Bush aveva sviluppato l’idea di una struttura ipertestuale, la Memex-Memory Extender, destinata a classificare e processare le informazioni scientifiche. La realizzazione del progetto fu frenata dai limiti tecnologici dell’epoca, ma il principio dell’ipertestualità era stato lanciato: da Bush a Derrida, il decentramento cibernetico del soggetto avviene tramite l’inconscio tecnoscientifico e filosofico del dopoguerra.

 

 

Sommario 4.7

  • Introduzione
  • IL PRIMATO STRAGISTA DEGLI STATITESTO
  • Leonard Peltier, IL BUCO
  • DECOSTRUZIONE, contro lo stress della vita postmoderna – 2TESTO
  • Maestri dell’orrore nel tempo del dominio della scienza (Con citazione dall’introduzione al Programma del Torino Horror Festival, edizione 2022) – TESTO
  • 41bis – IL MACABRO TEATRINO DELLA VENDETTA DI STATOTESTO
  • Rosso Vaccino: per non dimenticare
  • Haraway omaggia Latour (gennaio 2021)

 

Riferimenti 4.7

  • The Lounge Lizards (John Lurie & others), Ballad + Incident On South Street (Lounge Lizards, 1981)
  • Gandalla, La carcel (Dando Tumbos, 2005)
  • Nick Cave-Mick Harvey-Blixa Bargeld, A Prison in the Desert + Pop Mix + The Free World + Maynard Mix (Ghosts… of The Civil Dead, 1989)
  • Latin Dogs, Killed in Jail (Warning!, 1982)
  • Jerry Alfred & the Medicine Beat, A Love Song (Etsi Shon – Grandfather Songs, 1994)
  • Autechre, Kalpol Introl + Doctrine (Incunabula, 1993)
  • Chi Ching Ching, Vaccine (2019)
  • DBMG / RAF, A.Y.O.R. (A Tribute To The Wor(l)ds Of Jhonn Balance, 2006)
  • Coil, Various Hands (Unnatural History, 1990)
  • Steve Reich, New York Counterpoint – 1, Fast (Phases – A Nonesuch Retrospective CD3, 2006)
  • The Outsiders, Prison Song (Instrumental) (Everything on Earth – compilation, 2014)
  • Screamin’ Babyheads & the Instruments of Mass Distortion, Palpitation (Heads Above Ground, s.d.)
  • Mike Judge, Idiocracy (2006)
  • The Outsiders, Prison Song (C.Q., 1968)