Bentornati a bordo della Nave dei Folli. Le introduzioni al bollettino – che ci servono da guida per orientarci nella lunga e complessa storia dell’Impero cibernetico – torneranno presto, riprendendo il filo da dove ci eravamo smarriti la scorsa stagione: la fine degli anni ’60, quando Henri Lefebvre pubblica un libro di critica all’uomo nuovo cibernetico, il CIBERNANTROPO, che nella Francia di allora vedeva la luce grazie al lavoro di teorici falsamente rivoluzionari ma in realtà membri effettivi dei circoli del potere, primo tra tutti l’idolo dei tempi neo-post-moderni, Michel Foucault. E oggi ne paghiamo le conseguenze.
Frattanto, mentre nello stivale italico perdono di slancio le proteste contro il Green Pass, non succede lo stesso a Bruxelles, in Olanda, e perfino nelle Guadalupe, dove la popolazione non ci sta a subire le ennesime forme di segregazione, discriminazione e coercizione. Loro, almeno, si ribellano. A differenza degli italici, che restano imbambolati, vogliosi di normalità e di Scienza di stato: codardia, paura di morire o di essere pecore nere?
Non c’è più morale, contessa. Compagni, dalle officine (che i campi son diventati anch’essi officine), prendete siringa e inoculate il vaccino. Non scendete giù in piazza, osservate i lockdown, mai più uomo al mondo NON dev’essere inoculato.
La sinistra, o quel che ne rimane, si dimostra baluardo nella difesa dello status quo scientista. Appoggia qualunque narrazione, o finge di contestarla con la contro-narrazione, ma in fin dei conti – e or mai 100 anni dopo aver dimostrato la sua putredine – si propone come degna alternativa totalitaria: un’altra dittatura è possibile.
Dittatura scientifica, inoppugnabile, anti fake: ci stanno sommergendo con i numeri, contessa. 40 o 50 anni, 3ª dose, 5 o 6 mesi di validità, 4ª ondata. Il presidente della repubblica si spinge oltre e dichiara: questo è un vero e proprio referendum a favore della scienza, vinto 9 contro 1. Non c’è davvero più morale.
BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Nona parte: “Una civiltà in cui un comportamento imprevedibile equivale a un guadagno perso”
Riferimenti 3.3
John Renbourn, Traveller’s Prayer + Cobbler’s Jig / Maltese Brawle (John Renbourn’s Ship Of Fools, 1988)
Richard Marquand, Guerre stellari: VI Episodio – Il ritorno dello Jedi (1983)
Verso un’altra fiamma, propose così cent’anni fa tra i pochi altri Panait Istrati, a dir poco disilluso dopo aver toccato con mano l’incubo del sogno sovietico. Ecco dove siamo diretti, abbandonata la zona grigia della comodità e della complicità, e proseguiamo il nostro cammino anche se significa disprezzo, accusa di collusione col nemico, isolamento. Dunque ammutinati, in cerca di altre fiamme.
Salpiamo per la terza grande traversata mentre l’aria che si respira è da soluzione finale, caccia al diverso, al non allineato. Monta una rabbia repressa contro chi è stato bollato come responsabile – diretto o indiretto comincia a contare sempre meno – ad esempio del Covid, della sua diffusione, impedendo l’eradicazione del Male, rifiutandosi di obbedire alla vaccinazione statal-planetaria. Non ci sorprenderebbe veder penzolare qualche no vax impiccato all’albero maestro. E i gendarmi dovrebbero limitarsi a contenere gli invitabili linciaggi, che la folla è più sanguinaria di qualunque tiranno.
Difficile adattarsi, vero? diceva candidamente una voce.
Questa voce risuona nelle teste di chiunque: ma il dilemma secondo voi qual è?
Nella zona grigia c’è solo il COME adattarsi, accettare seppur controvoglia, svicolando plasticamente, attraversando e transizionando, mascherandosi e mai schierandosi.
Rifiutare di adattarsi è invece ancora possibile. Urgente. Definitivo.
Una presa di posizione contro una pretesa di narrazione.
L’abbiamo fatto e ce ne assumiamo le conseguenze.
«E tu, uomo nudo, uomo che non hai altro che le tue povere braccia o la tua povera testa, rifiutata tutto, tutto: le loro idee come la loro tecnica; le loro arti come la loro rivolta confortevole.» (Panait Istrati, Prefazione a La Maison Thüringer)
GIOVEDI 11 NOVEMBRE 2021 LA NAVE DEI FOLLI SALPA PER LA 3ª STAGIONE
Episodio 3.1 La Nave dei Folli è tornata, ma non è stato semplice. Gli ultimi mesi sono stati mesi di burrasca.
Mentre il mondo intero si prepara ad entrare nella nuova fase del totalitarismo tecnologico a colpi da vaccini e green pass il piccolo nucleo di mozzi della nave dei folli prova a far tornare a ragionare la redazione della radio che ha trasmesso i suoi messaggi nelle due passate stagioni.
Nonostante in molti nel panorama Torinese e non solo, nutrano dubbi sulla conduzione e sulle modalità attuali di Radio Blackout, sono troppo pochi quelli prendono una posizione di aperta critica e propongono un ripensamento collettivo.
Il dilagare delle politiche identitarie e le dinamiche dei gruppi militanti sempre più a compartimenti stagni cominciano ad avere un enorme peso. Nessuno osa prendere parola al di fuori dei discorsi prestabiliti di ogni fazione. Ma, ahinoi, non è certo un problema soltanto torinese.
E chi più si è dato per cercare di salvare la situazione è ora costretto alla ritirata. In radio non si può più stare.
L’incapacità di gran parte del mondo militante di aver preso una posizione critica rispetto a tutta la gestione Covid fin dall’inizio e l’imbarazzo più totale a dover affrontare le piazze No Green Pass ora è l’emblema di questo periodo storico dove, da diversi anni, si sta più attenti a non usare le parole sbagliate per non offendere qualcuno al posto di andare alla radice dei problemi.
E nel delirio generalizzato tutti e tutte e ribadire che il green pass non c’entra con il vaccino!… mah?
Certo ci sono eccezioni, eccome. Ma sono poche e isolate. Se siete tra quelle non offendetevi se stiamo generalizzando. Si perderebbe il tono solenne di questa intro.
Perché si, il problema dei compagni è che si offendono. Vaccamiseria se si offendono ah ah….Eh emm…scusate
Ma come fare dunque senza più le frequenze radiofoniche a disposizione dei nostri beneamati o maleodiadi mozzi della nave dei folli.
La sfida della terza stagione parte da qui e dal breve messaggio nella bottiglia che seguirà.
Ogni settimana noi ci saremo… e voi?
Messaggio nella bottiglia Questo messaggio è per tutti coloro che sono all’ascolto. Non saremo più nell’etere ogni martedì nel famoso 105.25, il tempo della pappa pronta è finito. Ogni settimana ci saremo ma spetterà a voi che ascoltate dover ridiffondere il messaggio, fatelo nella maniera che più vi aggrada non importa. Sono tempi duri, bisogna prendere decisioni importanti ma non sempre facili da condividere. La paura dilaga, ovunque, anche nel mondo militante. Non tanto la paura della repressione o dello stato, no, anche qui la paura è quella di esprimersi liberamente, paura di uscire dalle linee guida, di infrangere tabù. Di indispettire chi poi ti ricoprirà di epitomi. Fascista, autoritario, no vax, abilista, agista, omofobo, transfobico, razzista, essenzialista e via dicendo. E tutto rimane così com’è, immobile, ma la sensazione è quella di stare cambiando tutto. Questa è la follia della post modernità. Ed è evidente, è davanti ai nostri occhi, si palesa sempre di più, così nella società di massa così tra i radicali, così in cielo così in terra. Ma niente. Non un sospetto che tutto stia andando storto. Ognuno ha il suo piccolo credo scolpito con anni di fatica. Ognuno si è ricavato il suo posticino. E nessuno lo vuole perdere.
Ma è venuto il tempo di perdere le nostre pseudo sicurezze. E’ tempo di abbandonare gli spazi sicuri. Nel tempo del terrore mediatico e delle diffide sociali cosa possa essere uno spazio libero e una persona libera potrebbero assumere significati diversi. La paura si diffonde sempre di più e non basterà un lasciapassare verde, rosso o giallo a farla sembrare una sicurezza. O una mascherina, o un vaccino, o un lavoro sicuro (per chi ne ha ancora uno), o un identità politica.
Siate vigili, state attente, è una epoca di tradimenti, di sotterfugi e malelingue. Chi vi è sempre stato vicino ora potrebbe non esserlo più, chi sembrava un po’ distante ora sembra potrebbe avvicinarsi per trovare conforto e ascolto.
L’omologazione sembra essere il destino della civiltà post moderna, il destino degli stati, delle istituzioni tutte, della medicina, il destino dello stile di vita globalizzato; sostenuto e diffuso dalle classi più agiate, desiderato e bramato da quelle più povere. E sembra essere il destino anche del mondo radicale, quello dell’attivismo, della militanza. Omologazioni differenti forse, o semplicemente sfumature diverse dell’omologazione totalitaria che la tecnologia industriale bio nano tecnologia e la Scienza con la S maiuscola ci stanno imponendo un decreto dopo l’altro.
La guerra dei cloni ha inizio. Scegliete da che parte stare con saggezza e volontà d’animo.
Che lo spirito selvaggio che ancora vive e prospera nei luoghi non devastati dalla civiltà industriale permei le vostra membra, fortifichi le vostra ossa e scaldi il vostro cuore.
Grazie per l’ascolto.
POSTFAZIONE – AMMUTINAMENO Bentornati sulla Nave dei folli.
Eccoci di nuovo a bordo della galera infame, stretti in tecno-catene forgiate dal General Artificial Intellect con le sue schiere di startuppers e oliate da qualcosa che non è nemmeno più propaganda quanto una vita mediata dai media.
Fin qui, tutto male: le infauste previsioni della scorsa stagione si sono avverate, i buoni propositi rimasti narrazione morta. Il ritorno alla normalità ha significato cedere la propria libertà in cambio della possibilità di accedere a luoghi esclusivi tipo discoteche, stadi, teatri, spiagge, scuole, ospedali, fabbriche… A questo ricatto – ennesimo, certo, ma purtroppo definitivo in quanto irreversibile – hanno ceduto, perfino tra i cosiddetti antagonisti, quasi tutti. Ed è da questo quasi che dobbiamo ripartire, remando controcorrente se necessario. Le complicità sono finite, si sono imposte distanze, qualcuno erige muraglioni. Ciò che per comodità si chiamava movimento, e poi immobilismo radicale, è morto.
Rimane solamente una infrequentabile zona grigia, dove sopravvivono cadaveri semoventi detti cyborg che finché c’è rete – elettrica in primis – c’è speranza, e domani si vedrà. Quale narrazione postare, che evento seguire, dove andare a investire il proprio capitale militante.
E questa zona grigia merita nient’altro che il nostro ammutinamento.
A presto altre nuove, ciurma intrepida.
Sommario 3.1
Introduzione alla terza Stagione
Riccardo d’Este, Simone Peruzzi – LA MALEDIZIONE E L’ASSASSINIO (Tratto da: N’Drea, Medicina maledetta e assassina, 415, Torino 1993).
La Nave dei Folli arriva su carta.
Mesi di contributi audio in tre opuscoli, (per ora)
E la terza stagione sta arrivando, sono stati mesi di burrasca.
Buona lettura.
A breve la Nave dei Folli salperà per una nuova stagione, la terza.
Nell’attesa, vi proponiamo il primo album pubblicato dalla nostra etichetta, la ShipOfFools Records, che raccoglie i migliori successi delle passate stagioni.
PUNTATA SPECIALE – Ep. 2.41 – IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VIII)
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Contiene: “La incredibile veridica storia delle bottiglie Molotov della scuola Diaz”, a cura dell’avvocato Claudio Novaro.
Personaggi e interpreti: il Questore, Marescialla Sbarbaro e molti altri sbirri e carabinieri, Zero Calcare, Matteo Jade, Roberto Bui/Wu Ming 1, le Moltitudini – nel ruolo dei buoni.
I mozzi della Nave dei folli – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti Ep. 2.41 – IL BATTITO
Le Grand Osim Orchestra, quasi tutto l’album composto per Il Circo de la Sombra (2006)
George Orwell, Omaggio alla Catalogna
Los Muertos de Cristo, Muerte accidental de un anarquista (Rapsodia Libertaria Vol. 1, 2004)
Conflict, Carlo Giuliani (2003)
Claudio Lolli e Nicola Alesini, Disoccupate le strade dai sogni – per Carlo Giuliani (2011)
Fabrizio DeVenaus, Nella mia ora di libertà (2018-2021)
Covenant, Edge of Dawn (Dreams of a Cryotank, 1994)
Orietta Berti, Finché la barca va (Festival di Sanremo 1970)
Discorso di Mussolini a Trieste (18 settembre 1938)
Mario Draghi
MGZ, Ho visto cose (Cambio Vita, 1995)
Bovril, Cavie (Hardcore Non Si Comanda vol.4, 2014)
Stefano Liberti, Cavie umane (Documentario, 2008)
Psychic TV, Catalan (Force the Hand of Chance, 1995)
Psychic TV, Horror House (Monitor mix) + Horror House (Sugardog remix) + Money for E… + The Nothing Song (live) + I.C. Water (Origin of the Species: First tablet of acid – Second tablet of acid, 1987-1992)
Sommario Ep. 2.40 / 2
Prinz Eugen: Comunicato, 27 luglio 2021
Ipotesi plausibile sulle origini del virus Covid19
Riferimenti Ep. 2.40 / 2
Fabrizio DeVenaus, Ballata degli impiccati (2021)
Dead Can Dance, The Ubiquitous Mr. Lovegrove (Into the Labyrint, 1993)
PUNTATA SPECIALE – 2.39 – IL BATTITO ININTERROTTO DI GENOVA (VII)
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Personaggi e interpreti: Sbirri e cittadini zenesi, Deputati di A.N., Fausto Bertinotti, Francesca Ruocco per i Dosobba, Francesco Caruso, Gianfranco Fini, Marina Spaccini, Claudio “Sciaboletta” Scajola, Bruno Vespa, Mario Placanica – nel ruolo dei buoni.
Detour, la Canaglia a Genova, Anonimi black bloc, Carlo Giuliani, Claudio Albertani, – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti:
Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
Lynched, Carlo Giuliani (Where Did We Go Wrong?!, 2003)
Stefano Giaccone, Nessuno Chieda (Tras os montes, 2006)
Officine Schwartz, IlDio Macchina Ha Voluto Il Caos + De Bellica Terra (Stoccaggio Armonia E Meccanica, 1983 / 1994)
Sommario Ep. 2.39
Introduzione
Riflessione Critica circa i cosiddetti pride “critici” LGBTQA+
DADAUMPA – Varietà di intrattenimento politico groucho-marxista, a cura della sezione italiana dell’Internazionale DadaUmpista (Deuxième épisode – con la star italiota del post-umano, Rosy Braidotti.
Riferimenti Ep. 2.38
Sin Dios, Banderas negras (live a El Paso, inedito, 2001)
Normalità, normalità… Un bicchiere di vino dopo il vaccino la normalità… Bentornati tornate tornatu alla unica inimitabile irresistibile normalità! Ma… che cos’è poi, la normalità? Come può esserci normalità dopo che ci siamo sorbiti covid e lockdowns, mascheramenti e vaccinazioni?
Provate a immaginare. Hiroshima e Nagasaki. Per tornare alla normalità, le autorità giapponesi organizzano delle feste, al ritmo di… (Enola Gay)
Normalità. Norma. Proprio gli autoproclamatisi antagonisti, soggettività in lotta, autonomi anarchici e chi meno ne ha meno ne metta, che cos’hanno fatto invece per ricordare a lorsignori che, purtroppo, la normalità NON può esistere? Oppure si sono gettati anch’essi, “popolo di incoscienti” li definiva il principe De Curtis, nella spirale vorticosa di gioia, consumo e autocelebrazione compiaciuta?
Elenchiamo ora, in breve, le tappe di questo calvario per riguadagnare il Golgota della sopravvivenza, assistita e assistenziale, nelle zone della ridente metropoli taurinense. Torino è la mia città? Bah……
24 aprile, LA FREGNA LIBERATA, «lascia a casa machismo e prepotenza, porta con te glitter e resistenza! porta mascherina o vieni mascherat!»
25 aprile: in molti luoghi, altro che liberazione dal Covid: di nuovo, ampie dosi di retorica partigiana, antifascista, democratico-statalista in fin dei conti. Di liberarsi è sempre l’ora, diceva qualcuno. Ma gli si è fermato l’orologio.
30 aprile, La Mostruositrans incontra Postporno: «Quali sono i corpi degni di provare e provocare piacere? Quali sono i corpi desiderabili e quelli che hanno dignità sessuale? Quali corpi vengono rappresentati e quali sono esclusi dalla rappresentazione sessuale o trattati come soggetti passivi della rappresentazione? Siamo le creature mostre, non vogliamo dirvi che è tutto a posto, né tranquillizzarvi, non abbiamo intenzione di guarire, normalizzarci, redimerci; non siamo innocue e non vi garantiamo da avvelenamenti, contagio, contaminazione; non vi chiediamo perdono, pietà, indennità, incolumità.»
Maggio: ecco cosa propongono gli anarchici, i presunti “libertari” di città, una bella confusione non c’è che dire. Memoria storica, vatti a fare un giro! E benvenuta… NARRAZIONE! E soprattutto, viva Lenin!
Guerriglia e Rivoluzione / Le brigate rosse a Milano. La colonna Walter Alasia / Il lavoro della talpa
Maggio: una settimana di mobilitazioni contro ENI organizzata da Rise Up 4 Climate Justice: «La transizione ecologica non può essere un greenwashing, ma un processo giusto ed equo che conduca non solo all’azzeramento di emissioni climalteranti, ma soprattutto a un modello di sviluppo realmente eco-sostenibile, a una vera giustizia climatica.»
14 MAGGIO Micheal Foucault e Il Gruppo Di(S)Informazione Sulle Prigioni: della serie MISTIFICAZIONI… laddove ectoplasmi che insistono a definirsi anarchici dialogano (rigorosamente a distanza, non sia mai) sulla figura più oscena che il dopoguerra europeo abbia prodotto, Michael Foucault, il grande baro. Vagli a spiegare che la primavera è silenziosa, a ‘sti imbecilli.
Giugno / Luglio – ciclo di presentazioni a cura di Radio Blackout. A presentare i libri, perlopiù docenti e ricercatori, sociologi e stronzologi di ogni dove.
E vai con MICROPOLITICA, PIACERE E CLUBBING: «Notti tossiche si inserisce nell’intreccio tra politica e corpo in movimento, il clubbing è esplorato attraverso una grammatica politica diversa, il cui campo di battaglia non è quello dell’attivismo tradizionale, […] ma una guerriglia micropolitica che impiega corpi e piaceri come punti d’appoggio del contrattacco. Si fa riferimento a gruppi e movimenti artistici, intellettuali, soggetti LGBT, femministe e queer che nella seconda metà del Novecento hanno avuto il merito di riflettere criticamente e organizzare forme di protesta attorno alla dimensione edonica dell’esistenza. L’intento di questo libro non è di venerare questa “orgia di sfruttamento capitalistico” che è l’industria del divertimento in contrapposizione a una morale proibizionista e bacchettona. Al contrario, l’obiettivo è indagare le esperienze dei veri protagonisti di questo mondo, i clubber, e di come il clubbing si configuri come uno spazio di resistenza e non come semplice valvola di sfogo per la rabbia repressa.»
E qui, un bel vaffanclubbing non ve lo toglie nessuno
E poi DIVERSAMENTE PUSHER: «Un’inchiesta antropologica sul mondo dello spaccio indipendente raccontato dai battitori liberi. Esperienze, metodi, etiche diverse che illuminano l’oscuro mondo della vendita di stupefacenti.»
Cobol Pongide, autore di MARTE OLTRE MARTE: l’era del capitalismo multiplanetario: «Questo ciclo del capitale si accompagna con propri, specifici, set culturali che vanno dalla dimensione della biologia cosmica come generale terreno del conflitto, all’esobiologia come incubatrice biopolitica, passando per la terraformazione come tattica d’espansione. Il contesto di studi di matrice sociale, antropologica e di costruzione sociale della tecnologia, relativo allo sviluppo della space economy transita per la rielaborazione di concetti come Antropocene e Transumanesimo.»
Il deserto della critica avanza… e conquista lo spazio.
Metà giugno, 20 anni di Porfido, anche loro dalla radicalità anticapitalista alla narrazione post-moderna all’acqua di rose (ma con le spine, sia chiaro!). Pure qui, ex brigatisti ex lottarmatisti, viva gli internazionalismi e gli autoritarismi di ogni risma. Ciliegina sulla torta e smaschieramento dei compugni, la giornata dedicata a VIVERE LA CATASTROFE CRISI ECOLOGICA, RESISTENZE E VISIONI DELLA FINE. Dove anch’essi danno la parola a parolai di sinistra che si gargarizzano con le nuove parole d’ordine della sinistra post-moderna. E dove si scoprirà che un impostore filocapitalista e transumano come Bruno Latour, vero e proprio nemico di classe, trova spazio proprio al fianco degli antimperialisti brigatisti… Contraddizione? No: minestrone neo-moderno! Buon appetito, ammesso abbiate ancora il fegato di pappare questo cibo liofilizzato.
E per concludere in bellezza, si fa per dire… dopodomani giovedì a Cuneo gli … anarchici… e sì, gli anarchici ospitano la presentazione di un libro sul G8 scritto da quella stessa persona (guarda caso leninista) che ha contribuito a far cacciare da Radio Blackout la trasmissione Spessore. I nuovi inquisitori alleati con gli ex insurrezionalisti.
La Nave dei Folli si sta inabissando.
Ma, a differenza di Cesare Pavese, noi non scenderemo nel gorgo muti!
Radiodramma de LaNavedeiFolli sui fatti del luglio 2001.
Personaggi e interpreti: Toni Negri, Francesco Caruso, Vittorio Agnoletto, Poliziotti e carabinieri di vario ordine e gradi, cittadini e cittadine zenesi – nel ruolo dei buoni.
Anonimi black bloc, Comitato anarchico di difesa e solidarietà-BIblioteca F. Ferrer, piazza Embriaci GE, Katerina Gogou con DIFENDO ANARCHIA – nel ruolo dei cattivi.
Riferimenti:
Los Muertos de Cristo, Ni Dios Ni Amo (live 2008)
Claudio Lolli, La socialdemocrazia (Disoccupate le strade dai sogni, 1977)
AaVv, Les Barricades Mysterieuses (Buenaventura Durruti, 1996)
Fabrizio De André, S’i’ fosse foco (Volume III, 1968)
Necesidad de Luchar, Transgénicos (Adictos a la revuelta, 2007)
Mentenguerra, a.k.a. Chico García, Grita! (2007)
Hacazo, La idea (L@s ric@s también lloran, 2017)
Los Muertos de Cristo, Muerte accidental de un anarquista (Rapsodia Libertaria Vol. 1, 2004)
Asto Pituak, A Las Barricadas/Somos Los Mismos Del 36
Pavlos Sidiropoulous, Αγκού + Take The Money And Run!!! (Zorba The Freak, 1985)
Cesare Basile, Parangelia (dedicato a Katerina Gogou, 2013)
Sommario Ep. 2.38
Introduzione
Leonardo Sciascia, “Il più bello esemplare di fascista”
IL CULTO DEL VACCINO (con Frammenti di necrologio) – Prima parte
IO NON MI VACCINO (Dovrete venire a prendermi con la forza)
Dr. Knock: un esercito di ammalati
Fuori Onda della NavedeiFolli (6 Aprile 2021)
ENUNCIAZIONE (Nessuna tecnologia)
Riferimenti Ep. 2.38
Orchestra Manoeuvres in the Drak, Enola Gay (1980)
Kaico & Cocosh, Enola Gay (Remix, 2020)
Dichiarazione di Guerra di Mussolini a Francia e Inghilterra
Libera-me-Domine
Throbbing Gristle, Convincing People (20 Jazz Funk Greats, 1979)
Umberto Santucci, Campane a Morto (Percussioni Drammatiche, 1970)