Episodio 2.24

Episodio 2.24

Chiudiamo oggi la lunga e doverosa parentesi con cui ci siamo allontanati dal filo conduttore del libro di Céline Lafontaine L’empire cibernetique (dalla macchina per pensare al pensiero macchina), per introdurre nel filo del discorso l’Internazionale Situazionista, e torniamo al punto in cui eravamo rimasti: la comparsa sulla scena di taluni pensatori, ahinoi tutt’oggi ancora in auge, che non solo hanno innestato nel pensiero filosofico e socio-politico europeo le idee cibernetiche di fine del soggetto e della storia, di morte dell’Uomo e onnipotenza del Sistema, ma hanno incarnato tanto il recupero delle istanze contestatarie (se non già rivoluzionarie) quanto il disinnesco delle loro potenzialità sovversive nell’acqua di colonia ideologica, sguazzando tra carriere accademiche e salotti culturali, tra partiti e gruppuscoli gauchistes.

Primo fra tutti, ma come vedremo in allegra compagnia della fitta schiera di king’s men, quel Michel Foucault ancora oggi letto, studiato, tracopiato, clonato e talvolta venerato da molte persone che, pensando di combattere il Sistema, si affidano alle armi sputate di chi ha contribuito se non ad edificarlo quanto meno a sostenerlo e rafforzarlo. Questa casta di sinistri intellettuali – già smascherati e bollati dall’I.S. come “cibernetici” (“Lettera a un cibernetico”, n° 9) – e chi ne ha raccolto il testimone, continua ancor oggi a replicare idee magniloquenti quanto insulse, eppure di gran moda e griffate con il marchio French Theory, dando una grossa mano al Sistema nel gettare un cortina fumogena di confusione sistematica, anche negli ambienti radicali: si va da biopolitica a decostruzione, dispositivo, razializzazione, cognitariato passando per attraversamenti, riappropriazioni culturali e molte altre parole d’ordine, tra cui il terribile post-anarchismo, che nascono già come parole dell’ordine. Di questo magma concettuale, lontano dal vissuto comune e terreno di specialismi, dove il linguaggio tortuoso dissimula l’aridità del pensiero, o meglio, la sua totale assenza, gli umani ancora desiderosi di rimanere tali e in incombente pericolo di estinzione – epistemologica e reale – non sanno proprio davvero che farsene.

Non a caso l’I.S., definitasi “corpo anti-gerarchico costituito da anti-specialisti”, aveva intuito già negli anni ’60 – remando in senso opposto al flusso degli enunciati dei pensatori integrati – uno dei fulcri della questione, e cioè che «tutti gli aspetti dello sviluppo tecnico nella società presente, e innanzitutto i mezzi cosiddetti di comunicazione, sono orientati verso il massimo isolamento passivo degli individui, verso il loro controllo tramite un “collegamento diretto e permanente” a senso unico, con le incitazioni senza replica diffuse da ogni sorta di leader.» (“La tecnica dell’isolamento”, n° 9).

E ora, all’arrembaggio, ciurma dei folli! A dritta contro il vascello fantasma dei post-corsari: da spietati cannibali ne faremo un banchetto, e getteremo le loro ossa nel deserto della critica.

 

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Sommario Ep. 2.24

  • Introduzione
  • Biblioteca anarchica Disordine – Ci hanno rubato la notte
  • Simone Weil, Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale (1934)
  • Bergteufel – Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Seconda parte
  • VacciniMegamix11
  • Caro no vax, stai sbagliando tutto
  • L’informazione di TeleLecco-Canale69: Spot del Ministero della Verità
  • Simone Weil, Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale (1934)

 

Riferimenti Ep 2.24

  • Phil Dadson and From Scratch, Pacific 3, 2, 1 ZERO (1980-86)
  • Timo Boll vs. KUKA Robot, The Revenge (2015)
  • Speed Caravan, Kalashnik Love, (Kalashnik Love, 2008)
  • Jo Privat, Sa préférée (1945)
  • Jablkon, Smuteční tanec (Danse Macabre) (Devátá vlna, 1988)
  • Dj Spooky That Subliminal Kid, Sound Check (with Sb Dub) e Journey (Paraspace Mix) (Necropolis: The Dialogic Project, 1996)
  • Crystal Distortion, Jack Goes To Toyland (Perce Oreille Vol. 2/4, 2007)
  • Joe Rossi, Czardas (1925-42)
  • Guerino, Idyle inconsciente (1933)
Link alla puntata su Radio Blackout