Episodio 2.23

Episodio 2.23

Non è nostra intenzione dipingere l’Internazionale Situazionista come la paladina della lotta contro il progressivo instaurarsi del predominio industrial-tecno-scientifico, dato che ha avuto – in particolar modo agli inizi – un approccio tutt’altro che luddista al problema della tecnica. Non nasconderemo perciò le sue contraddizioni. Già nel primo numero del bollettino dell’IS del giugno ’58, in I situazionisti e l’automazione Asger Jorn sottolineava: «L’automazione contiene due prospettive opposte: toglie all’individuo ogni possibilità di aggiungere qualcosa di personale alla produzione automatizzata (…) e nello stesso tempo economizza energie umane liberate massivamente dalle attività riproduttive e non creative.»

Posizione ribadita nel giungo ’60 sul bollettino n° 4, nel testo a firma redazionale intitolato Manifesto: «L’automazione della produzione e la socializzazione dei beni vitali ridurranno sempre di più il lavoro come necessità esterna, e daranno infine la libertà completa all’individuo. Liberato così da ogni responsabilità economica, liberato da tutti i suoi debiti e le sue colpe verso il passato e gli altri, l’uomo avrà a disposizione un nuovo plusvalore, incalcolabile in denaro perché impossibile da ridurre a misura del lavoro salariato: il valore del gioco, della vita liberamente costruita.»

Figlia del proprio tempo, la loro prospettiva rifletteva un ottimismo nei confronti del progresso della tecnica all’epoca rintracciabile – con rare eccezioni – un po’ dappertutto; eppure, al tempo stesso, l’IS manteneva uno sguardo lucido e critico sulle basi ideologiche, come sulle applicazioni pratiche, dell’incombente società informazionista, tanto nei paesi a capitalismo avanzato quanto nei regimi burocratici comunisti, nel campo del potere come tra le fila della contestazione. Sul bollettino n° 10 del ’66, infatti, Jean Garnault precisava: «La concezione cibernetica del superamento della filosofia va di pari passo con il suo sogno di ricostruire, sulla base della società dello spettacolo, il paradiso perduto delle società unitarie, arricchendolo di due millenni di progresso nell’alienazione sociale. Questi sogni rivelano il carattere sperimentale nascosto e mistificato di quelle società: esse non hai mai tratto la loro unità che dalla repressione. In un reale interamente ridotto al quantitativo, dominato integralmente dal principio di identità, senza che la minima particella di contestazione venga a minacciare il suo equilibrio, il vecchio sproloquio filosofico-economico diventerebbe infatti inutile. Queste fantasie trovano d’altronde talvolta un embrione di realizzazione pratica, sempre esemplarmente rivelatore. L’ospedale di Richmond, in Virginia, ha messo a punto una “Isola di vita” per grandi ustionati. Si tratta di una gigantesca bolla di plastica tenuta libera da ogni germe. All’interno gli ustionati, dopo la completa decontaminazione, sono sistemati in un’atmosfera presterilizzata. “Nessuna claustrofobia: l’Isola di vita è trasparente”, scrive Paris Match. Aspettando che un conflitto nucleare fornisca a quest’opera filantropica i clienti che si merita, questa società edifica l’immagine delle condizioni che essa impone: la sopravvivenza nell’isolamento controllato.» (Le strutture elementari della reificazione)

 

se il player da problemi scaricare il file.

 

Sommario Ep. 2.23

  • Introduzione
  • Vaccelerazione (La recherche en vitesse, la recherche de vitesse, tradotto da Mutation (ce que signifie accélérer), Pièces et main d’oeuvre, 22 febbraio 2021). Tratto da IL ROVESCIO – cronache dallo stato d’emergenza.
  • Totò e i vaccini
  • Bergteufel – Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Prima parte
  • CarognaVirus (RadioNeanderthal) – “Aiutiamoci a casa loro”
  • VacciniMegamix10

 

Riferimenti Ep 2.23

  • The Orkustra, Flash Gordon e Freeform Improvisation (While Wat) (Adventures In Experimental Electric Orchestra From The San Francisco Psychedelic Underground 1966/67, 2009)
  • Mattarelli e Draghi alla giornatadellamemoria18marzo; cacofonie; Crozza su Draghi
  • Albert Ayler, Drudgery, Music Is The Healing Force Of The Universe (1969)
  • Danny Boyle, Trainspottting (1996)
  • Alessandro Benvenuti, Ad ovest di Paperino (1981)
  • RAI, “Io sono… Italia
  • Kina, Nessun fiore (Irreale realtà, 1985)
  • Neri Parenti, Pappa e ciccia (1983)
  • Dj Spooky That Subliminal Kid, Intro e Sistrum (Graphene) (Necropolis: The Dialogic Project, 1996)
Link alla puntata su Radio Blackout