Episodio 3.15

Episodio 3.15

Le fondamenta della 2a cibernetica sono state poste da Ross Ashby quando, invitato nel marzo 1952 alla 9a conferenza Macy, gettò scompiglio nella comunità scientifica presentando il prototipo di una macchina autoregolata, il suo celebre Homeostat, in grado di calibrare le proprie fluttuazioni interne per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante. Dirà nel 1962: «Fino ad un’epoca recente non avevamo esperienza dei sistemi di media complessità; o si trattava di sistemi come l’orologio e il pendolo, e trovavamo le loro proprietà limitate ed evidenti, oppure come il cane e l’essere umano, e trovavamo le loro proprietà così ricche e notevoli che le pensavamo soprannaturali. Solo negli ultimi anni siamo stati gratificati, con i calcolatori universali, di sistemi abbastanza ricchi per essere interessanti, e tuttavia sufficientemente semplici da essere comprensibili (…) Il calcolatore è un dono del cielo (…) poiché permette di gettare un ponte sull’enorme abisso concettuale che separa il semplice e il comprensibile dal complesso e dall’interessante.» (Principi del sistema auto-organizzatore)

Eppure, anche se indubbiamente pioniere dell’auto-organizzazione, paradossalmente Ashby aveva enunciato anche l’impossibilità logica di raggiungere una perfetta autonomia organizzativa da parte di un organismo. È nel tentativo di aggirare l’ostacolo rappresentato da questo suo “teorema” che si muovono ricercatori quali Heinz von Foerster, che sarà il primo a formulare i postulati epistemologici della Seconda cibernetica. Fisico austriaco emigrato negli Stati Uniti nel 1949, si fa rapidamente conoscere nei circoli cibernetici per una monografia sulla memoria basata sulla meccanica quantistica; invitato alle conferenze Macy (di cui è nominato segretario per facilitargli l’apprendimento dell’inglese), entra in contatto in particolare con McCulloch, che all’epoca lavorava al Massachusetts Institute of Technology, e con Arturo Rosenbluth, professore di neuropsichiatria.

Foerster, dopo aver fondato il Biological Computer Laboratory nel 1958, enuncia nel 1960 il “principio di organizzazione a partire dal rumore”: in quanto sistemi auto-organizzatori, gli organismi viventi si adattano in funzione dei disordini nell’informazione, cioè del “rumore”. «Per rumore si intendono tutti i fenomeni aleatori parassiti che perturbano la corretta trasmissione dei messaggi e che abitualmente si cerca di eliminare al massimo. Ma ci sono casi in cui malgrado un paradosso che è solo apparente, gli si può riconoscere un ruolo “benefico”», spiegherà Henri Atlan. (Tra il cristallo e il fumo)

Rispetto alla Prima cibernetica, tale principio inaugura un vero e proprio rovesciamento teorico assegnando al disordine un valore neghentropico: dal portare inesorabilmente i sistemi chiusi verso l’entropia, con Foerster il disordine diventa la fonte stessa dell’evoluzione dei sistemi viventi.

 

Sommario 3.15

Riferimenti 3.15

  • Alamaailman Vasarat, Vasaraasialainen (Käärmelautakunta, 2003)
  • 2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, 1973)
  • Domenico Modugno, Un calcio alla città (Festival Sanremo 1972)
  • Tessa Makes Love, So Meta, Big Data (The World in a Nutshell) + Golden Carriage + House of Stupid (The Social Network Song) (Tessa Fights Robots 2017)
  • Tessa Makes Love, Duduk Imitation + When We Die, Who Cares About the Love (Tessa Makes Love, 201)
  • Biagio Accardi, L’albero che cammina (U munnu un’ave padrune, 2011)
  • Woima Colective, Marz (Tezeta, 2010)
  • Dj Spooky, Le Segue + Joe Nation Prologue + Zvona (Voda Mix) + Sub Dub Prologue (Necropolis, 2004)
  • Banda Piazzolla, La danza del vaccino (2021)

Episodio 3.14

Episodio 3.14

Approdato all’ultimo lido del sistemismo, questo viaggio alla scoperta dell’impero cibernetico impone una sosta, che l’itinerario diventa sempre più intricato e si rischia di perdere la bussola. La comparsa sulla scena della Teoria dei Sistemi che assimila e fa evolvere quelle precedenti – dalla fondamenta gettate da Wiener fino a strutturalismo e biologia molecolare, passando per Bateson e il gruppo di Palo Alto – avviene quasi in contemporanea al disvelamento del cibernantropo da parte di Lefebvre, che lo criticava scorgendone i primi segni sul fronte francese negli anni in cui un tale Foucault lanciava la provocazione della fine dell’uomo.

A ben guardare, sebbene il percorso di Ervin Laszlo provenga da tutt’altre direzioni, investa ambiti lontani e all’apparenza perfino opposti, il risultato è indubbiamente lo stesso. Inoltre, è utile ricordare che non stiamo parlando di idee campate per aria, elucubrazioni filosofiche di strani pensatori, voli pindarici… Volendo sì, ma non è questo il punto: ciò che conta in questa esplorazione del continente del Pensiero Macchina e della Macchina Pensante, è scoprire le origini profonde di questa cosa chiamata Cibernetica che si sta rivelando il substrato teorico/materiale delle società odierne.

In quegli anni avviene la fagocitazione del discorso critico da parte del potere criticato, come testimonia l’aumento di peso istituzionale ed economico, la presenza in università e mass media di figuri, molti ancora all’attivo, plasmati in quei primi anni di postmodernità. E sotto questo aspetto il ruolo del filosofo delle scienze Laszlo è cardinale nel dilagare della mentalità cibernetica tra sviluppo sostenibile, cooperazione internazionale o nella cosiddetta new age.

Rileggendo i suoi testi, soprattutto quelli scritti quando lavorava all’applicazione della teoria dei sistemi in progetti delle Nazioni Unite e del Club di Roma, si trova lo spartito per le variazioni sulla stessa solfa: favorire lo scambio d’informazioni/relazioni tra gli stati in vista di un Sistema che sappia affrontare e vincere le sfide della globalizzazione; risolvere con nuove tecnologie la questione energetica e risanare i danni creati dalle fonti precedenti; favorire comunque e sempre la scienza per trovare soluzioni, anche in campo agricolo e ambientale… I soliti ritornelli che risuonano oggi nei mantra delle varie grete, draghi e ursule, e spesso anche tra chi dice di opporsi loro.

 

 

Sommario 3.14

  • Introduzione
  • La Nave dei Folli presenta: “DELLA MISERIA DELL’AMBIENTE ARTISTICO ovvero impara l’arte e mettila da parte”, di e da Caterpillar – (Testo / Scarica il brano)
  • Per la rubrica Cyber New Age – Ervin Laszlo: Teoria dei sistemi complessi nel vivente (2012)
  • RASSEGNAZIONE STAMPA – Coronavirus in pillole (II)
  • Bill Gates e l’Alleanza per i vaccini nel mondo GAVI
  • PESTE SUINA – Sardegna

Riferimenti 3.14

  • Raccomandata Ricevuta Ritorno, Un Palco Di Marionette (Per… Un Mondo di Cristallo, 1972)
  • Antonio Manganiello, Ce vo’ o Green Pass (2021)
  • Fracchia la belva umana (Neri Parenti, 1981)
  • Federico Salvatore, ‘O Green Pass (luglio 2021)
  • The Residents, dall’album Freak Show (Special Edition) (1992)
  • Ervin Laszlo, Chopin – Notturno Op. 27 N° 2 in LA bemolle maggiore
  • Shasta & The Kinky Kitten, Furia No Vax (2022)
  • The Residents, Song Of The Wild + Smokebeams + Smack Your Lips (Clap Your Teeth) (The Tunes Of Two Cities, 1982)
  • The Knife, We Share Our Mothers Health (Silent shout, 2006)
  • David Riondino, La tessera del fascio (TG Suite – La Cronaca Cantata, luglio 2021)
  • Troublemakers, Noces Africaines + Too Old To Die (Doubts & Convictions, 2001)

Episodio 3.13

Episodio 3.13

Nella logica sistemica, ispirata dal biologo Bertalannfy e riassunta nell’opera di Ervin Laszlo Introduction to Systems Philosophy (uscita nel 1972 ma iniziata già nel ’67) l’umanità non appare più come una finalità in sé quanto un livello complesso di strutturazione: «può darsi che l’evoluzione sia stata ordinata semplicemente per ottenere la strutturazione della biosfera attraverso livelli crescenti di comunicazione tra un sistema situato sullo stesso piano, cosa che avrebbe come risultato una maggiore integrazione dei super-sistemi al piano successivo».

Se da un punto di vista filogenetico l’umano rappresenta un’istanza mediatrice di primo piano, da quello ontogenetico l’importanza dell’uomo si limita a una «increspatura sulla superficie di un’onda più grande». E anche se Laszlo insiste sul fatto che «l’insieme di tutte le increspature definisce il colore dell’onda», il suo approccio alla soggettività resta profondamente anti-umanista. Ridotta alla «attitudine di un sistema a registrare forze interne ed esterne (…) sotto forma di sensazioni», la soggettività non è più concepita come attributo esclusivo dell’essere umano, e nemmeno dell’animale, ma come un dato universale proprio dei sistemi complessi: «alla fine dobbiamo riconoscere che tutti i sistemi naturali, di qualunque tipo, possiedono una soggettività che ha un grado diverso a seconda del livello o della specie.»

La filosofia sistemica si dimostra assai lontana dall’essere rivoluzionaria come pretenderebbe; rispetto al paradigma informatico si presenta piuttosto come un prolungamento di quel rovesciamento epistemologico operato una ventina d’anni prima da Wiener e colleghi. L’assoluta importanza data ai sistemi naturali ha aperto la strada a una ridefinizione del vivente e della sua autonomia, e di conseguenza al dilagare dell’influenza del modello cibernetico.

 

 

Sommario 3.13

  • Introduzione (con microchip sottopelle)
  • PESTE SUINA – I consigli dei Carabinieri
  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 1° Episodio, con estratti da: Klaus Schwab, intervista con la rete televisiva svizzera RTS (10/1/2016); Marco Antonio Attisani, conferenze; Joseph Tritto, “La guerra senza combattere”, intervista di Franco Fracassi da Narrative#12; Roberto Cingolani, conferenza “Nanotecnologie per l’essere umano” (2014) – TESTO
  • MINISTERO DELLA SALUTE – Misure di controllo e prevenzione della diffusione della Peste suina africana (18/1/2022) Documento ufficiale
  • PESTE MAIALA – I consigli della Nave dei Folli
  • Primo trapianto di cuore di maiale: Bartley Griffith,  School of Medicine dell’università del Maryland, Baltimora,  a tre giorni dall’operazione (11 gennaio 2022)

Riferimenti 3.13

Episodio 3.12

Episodio 3.12

Nato da una sintesi intellettuale tra cibernetica, teoria dei sistemi e strutturalismo, il sistemismo si presenta innanzitutto come una radicale rimessa in discussione delle concezioni atomistiche prodotte dalla scienza newtoniana. In The Systems View of the World: The Natural Philosophy of the New Developments in the Sciences (pubblicato nel 1972, traduzione italiana La Visione Sistemica Del Mondo) è Ervin László a delineare i contorni filosofici di questo approccio a suo dire «rivoluzionario».

Orientandosi verso l’analisi del comportamento dei sistemi complessi sulla scia della cibernetica, il sistemismo abbandona l’analisi dei fenomeni in sé per interessarsi unicamente alle interazioni tra totalità strutturate. Dall’organismo più semplice fino alle galassie, l’intero universo è così concepito come un intreccio gerarchico di sistemi organizzati. Per adoperare l’esempio di Laszlo, dal punto di vista del sistemismo «la differenza tra Cesare e lo scimpanzé non è di sostanza ma di strutturazione relazionale della sostanza.»

Prolungamento diretto della teoria di Bertalanffy, il sistemismo si interessa in primo luogo ai sistemi naturali, vale a dire a quei sistemi aperti agli scambi di informazioni con il loro ambiente. Secondo László l’essere umano è un sistema naturale allo stesso modo di «atomi, molecole, cellule, organi, famiglie, comunità, istituzioni, organizzazioni, Stati e nazioni»; e, seguendo un lungo processo evolutivo, la specie umana sarebbe diventata «un sistema mediatore tra la gerarchia altamente stratificata della natura».

 

 

Sommario 3.12

Riferimenti 3.12

  • Ervin László, Romanian Dances Op 8a (Bartók)
  • Regole per il ritorno a scuola (“Un giorno da pecora”, Radio1, 10/1/2022)
  • The Residents, Serenade for Missy + Mousetrap + God of Darkness (The Tunes Of Two Cities, 1982)
  • Rambo Amadeus, Corona Party (spot Unicef Montenegro, aprile 2021)
  • Sabres of Paradise, Wilmot (Haunted Dancehall, 1994)
  • Minor Threat, Stand Up (First Demo Tape, 1981)
  • Roland Kayn, Cybernetics III (1969-1977)
  • Can, Unfinished (Landed, 1975)

Episodio 3.11 – Doppia Dose

Episodio 3.11 – PUNTATA DOPPIA

Il concetto generale di sistema, definito in modo alquanto vago da Bertalanffy come un «complesso organizzato che può essere delimitato dall’esistenza di forti interazioni», parte dal principio olistico secondo cui il tutto è più della somma delle sue parti. Avendo notato «tra queste totalità organizzate delle similitudini strutturali o isomorfiche, indipendenti dalla loro natura e che dimostrano l’esistenza di proprietà generali a carattere universale, lo scopo della teoria dei sistemi è di formularne le leggi generali di organizzazione e sviluppo tali da permettere la loro modellizzazione.»

Ispirandosi alla cibernetica e alla teoria dell’informazione, Bertalanffy riprende i concetti di ordine ed entropia per caratterizzare il modo con cui i sistemi si organizzano, ma la sua grande innovazione riguarda lo statuto accordato ai sistemi aperti. Per descrivere i processi di autoregolazione propri di questi sistemi elabora il concetto di equifinalità: generalizzando l’applicazione del secondo principio della termodinamica, nei sistemi aperti ci sarebbe «un possibile aumento dell’ordine». Inoltre, considerandoli sotto la stessa logica di organizzazione, la teoria dei sistemi accentua l’indifferenziazione di principio tra organismi viventi e sistemi artificiali.

Per quanto riguarda i sistemi sociali, soltanto una maggiore conoscenza delle loro regole di organizzazione, unita allo sviluppo delle tecnologie in grado di facilitarne la regolazione, permetterebbe di combattere i problemi dovuti al caos e alla disorganizzazione, altro tema, questo, tra i favoriti anche di Wiener. Qui Bertalanffy si affianca a certe correnti del paradigma informatico apertamente orientate all’ingegneria sociale, e d’altronde il suo prospettivismo epistemologico ha profondamente ispirato sia Bateson sia i teorici di Palo Alto.

 

1a DOSE

 

DOSE Bis

 

Sommario 3.11

  • Introduzione
  • Freccero si guarda allo specchio e denuncia i poteri forti – Prinz Eugen, gennaio 2022
  • AFFARI DI FAMIGLIA (Richiesta di aiuto di una ragazza a cui viene effettuato un TSO; Luca Abort a proposito del nazismo, El Paso; Discorso di Draghi di fine Anno 2021; Intervista al mininistro Brunetta; Esternazione di Corrado Formigli;
    Testimonianze di alcuni danneggiati da vaccino). Altre fonti: Euromomo –
    “Il circolo vizioso: UnioneEuropea-Pfizer-Orgenesis”, indagine di Adrian Onciu, 30 novembre 2021 – https://uniqueartnews.blogspot.com/2021/11/the-vicious-circle-eu-pfizer-orgeneais.html – https://www.comitatoascoltami.it/testimonianze.html

Riferimenti 3.11

  • Ennio Morricone, Informale Secondo (L’Umanoide, 1979)
  • Torino, nella piazza dei no green pass, Il Fatto Quotidiano (8/1/2022)
  • Charlie Haden e Carla Bley, The people united will never be defeated (Ballad of the Fallen, 1983)
  • Franco Godi, Sigla di Nick Carter (Gulp!, 1972)
  • Stormy Six, Dibattito + Riflusso + Comizio A + Leader + Tafferuglio (Clichè, 1977)
  • Populous, Water Temple (Night Safari, 2014)
  • Clap! Clap!, Please Mother Rain Wash Our Souls From Human Evil (Gwidingwi Dema, 2013)
  • Populous (Feat. Clap! Clap!), Vu (2014)
  • Ridley Scott, Blade Runner (1982)
  • DJ Lighta, Bill Gates Vaccinator (Prodigy Fire Starter / Bill Gates Rmx, 2020)
  • Priest, Doctor (Bodies and Control and Money and Power, 2014)
  • Black Lung, The More Confusion… the More Profit (The Depopulation Bomb, 1995)
  • Pink Floyd, Money (The Dark Side of the Moon, 1973)
  • The Residents, In the Beginning + God’s Business (Wormwood, 1988)
  • Eric Brooke, Government Is Drunk On Power – Covid 19 Blues (Eric Brooke’s Blues Bordello, 2020)
  • Terminal Choice, Devil Daddy (New Born Enemies, 2006)
  • MGZ, Io sono quello (Disco inutile, 2014)
  • Public Image Ltd., Poptones (Metalbox, 1979)
  • Machine Animal, Power and Money (Chaos Engine, 2020)

 

Sommario 3.11 BIS

  • Introduzione
  • Il virologo belga Geert Vanden Bossche si esprime sui vaccini
  • Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993) Seconda parte: UN’INFEZIONE IDEOLOGICA (Le cause; Il virus; Il terreno morboso)
  • Franszisko – Ludd e Rosa: una relazione sentimentale (XXMilaLegheSotto, Nautilus 2021)

Riferimenti 3.11 BIS

Episodio 3.10

Episodio 3.10

Rispetto al riduzionismo verso cui convergeva lo strutturalismo, il sistemismo si basa su una definizione del vivente in termini di complessità. Se il primo riconduce la vita a una grammatica psico-chimica, il secondo è interessato all’organizzazione dei sistemi indipendentemente dalla loro natura. Questa profonda divergenza teorica provoca un cambiamento nella gerarchia delle discipline che porta, dalla metà degli anni ’70, a sostituire la triade strutturalista formata da linguistica, antropologia e psicanalisi con una nuova costellazione al centro della quale troneggiano biologia, scienze della comunicazione e scienze cognitive.

Con il sistemismo, che rispetto allo strutturalismo investe un campo intellettuale ancor più vasto e difficile da delimitare, l’influenza della cibernetica si afferma in modo ancor più netto, e ciò porterà alla definizione di seconda cibernetica per le teorie sull’auto-organizzazione. Da metà anni ’70 questa influenza sarà riscontrabile un po’ ovunque, ed essendo impossibile farne un repertorio esaustivo, ci limiteremo ad analizzare alcuni degli ambiti più significativi, soprattutto dal punto di vista della diffusione del paradigma informatico, a partire proprio dalla teoria dei sistemi con la pubblicazione, a New York nel 1968, di General System Theory del biologo Ludwig von Bertalanffy, una summa dei suoi lavori e riflessioni degli ultimi vent’anni.

Se fin dall’inizio dell’opera prende le distanze dalla cibernetica, a suo avviso per il rischio di assimilarvi troppo frettolosamente il proprio modello, paradossalmente non fa che ribadire la profonda parentela tra il suo approccio teorico e quello di Wiener. Rivendicando l’anteriorità dei suoi lavori, Bertalanffy riduce la cibernetica a un ambito specifico della teoria dei sistemi: «i sistemi cibernetici non sono che un caso particolare, importante certo, di sistemi autoregolati». E partendo dallo stesso ideale di unificazione tra scienze naturali e sociali, amplia ulteriormente il campo d’azione del paradigma informatico: «i sistemi sono ovunque».

 

 

Sommario 3.10

Riferimenti 3.10

Episodio 3.9

Episodio 3.9

Se, alla fine, occorre capitolare di fronte alla malinconia dell’evidenza, chi ha raccontato, chi ricorda, chi ascolterà, può sempre, se crede, rianimarsi pensando che esiste, tuttavia, la possibilità di una nuova partita, e forse, meglio ancora, di un nuovo gioco. Un gioco che consenta, come ci suggerisce Camus, di coniugare nuovamente, «in un’istanza superiore l’amore per la vita e la disperazione per l’esistenza».

Per questa sfida, molti, in mezzo a noi, stanno già raccogliendo energie, risorse, intuizioni: alcuni, anzi, sono già andati innanzi a procurar battaglia.
Per questo hanno pieno senso, un senso incoercibile e profondo, anche i vandalismi, sovente ingenui, gli scoppi di furore, apparentemente sterili,
le sperimentazioni, talvolta zoppicanti, che non cessano di punteggiare le cronache di questi anni.

Sono i fuochi accesi sulle colline tutt’intorno a questa civiltà assediata e moribonda, sono i tamburi dei barbari, intesi ad ammonire i potenti e a rammentare a tutti che la liberazione si mantiene sempre all’ordine del giorno.
Se in qualcuno avremo messo radici, con le nostre parole, con le nostre azioni, non saremo morti davvero. (Paolo Ranieri, da “Vecchie favole intorno a un giovane fuoco”, 2018)

Dedicato a Paolo Ranieri

Compagni già ai tempi della scuola nella Milano di fine anni ’60, Paolo e Roberto hanno vissuto in prima persona, e molte volte insieme, gli arresti dopo la bomba di Piazza Fontana, l’esperienza di LUDD – Consigli Proletari e quella di Comontismo nella prima metà degli anni ’70, il carcere e innumerevoli altre vicende, restando sempre amici inseparabili… e lo sono stati fino alla fine, morendo lo stesso giorno, il 25 dicembre 2021.

e Roby Ginosa

 

Un ricordo di Paolo dal Messico. Paolo Ranieri (di Claudio Albertani)

 

 

Sommario 3.9

  • BOMBE, SANGUE E CAPITALE – 12 DICEMBRE 1969 (estratti dal documentario, dicembre 2003)
  • LE AVVENTURE DEGLI EFFETTI AVVERSI DENTRO L’ALGORITMO DELL’OMSVaccini e morti, cosa dice davvero il Rapporto AIFA, articolo di Wired Italia, 10/12/2021 – Storia della morte da vaccino covid di Ámba, una bimba di tre anni: parla la madre, Miryam Suarez – Dati ufficiali VAERS e ELEUDRA sugli effetti avversi dei vaccini per il covid aggiornati al 4/12/2021 – Gli affari di Pfizer con i farmaci per i danni dai vaccini da loro stessi prodotti
  • Il vaccino è sempre più vicino: Biden e l’Intelligenza Artificiale di Google
  • AADHAAR: il più grande programma di identificazione digitale biometrica, India
  • Contro la censura e l’intimidazione negli spazi di espressione libertaria (Francia, dicembre 2014) (TestoOriginale francese)

Riferimenti 3.9

  • Barry McGuire, Eve of Destruction (1965)
  • Duilio Del Prete, Le Talpe (1969)
  • Jimi Hendrix, Come On / Part 1 (Electric Ladyland, 1968)
  • Frank Zappa, Trouble Every Day (Freak Out, 1966)
  • SPK (aka SoliPsiK, SepPuKu, Surgical Penis Klinik, System Planning Korporation, Sozialistisches Patienten Kollektiv), Internal Bleeding + Despair + The Agony of the Plasma (Leichenschrei, 1982)
  • Machine Animal, Power and Money (Chaos Engine, 2020)
  • Tuxedomoon, Holiday For Plywood (Desire, 1981)
  • Valentina Soster, Cassandra (2020)
  • Google A.I., Let’s celebrate that we have the vaccine (2021)
  • Popol Vuh, Yoga (1976)
  • UVB 76, Qiankun Tu (Sān, 2019)
  • Pierre Bastien & Klimperei, Sur La Lune (Mécanologie Portative, 1998)
  • Atom TM, Berge Und Taler (Liedgut, 2009)
  • Poum Tchack, Minor Swing (Poum Tchack, 2002)

Episodio 3.8

Episodio 3.8

Speciale 25 Dicembre 2021

 

Sommario 3.8

  • Le regole per Natale secondo il Verbo dei Media
  • BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Undicesima parte: “Green New Deal”
  • Caterpillar legge “L’Italia come un campo”, di Bianca Bonavita
  • Ursula Von der Leyen, 17 dicembre 2021
  • LETTURE A MEZZA VOCE – Riabitare la Realtà, di Freya Mathews (I parte)
  • La Super Classifica SHOT (Speciale natale 2021 – 2a puntata)

Riferimenti 3.8

 

Episodio 3.7

Episodio 3.7

Prima di addentraci in questo lungo capitolo sul soggetto sistemico e il sistemismo, ecco come Lefebvre ci presenta il Sistema.

«Non si parla d’altro che di sistema. Tutti aspirano a entrare in un sistema. Denotazioni e connotazioni del termine sono cambiate a suo vantaggio. Un linguista preoccupato dei significati di un gruppo lessicale e che difendesse l’etimologia classica potrebbe trarre qualche conclusione da queste modifiche. La valorizzazione del Sistema è un fenomeno sociologico e la negazione della storia un fenomeno storico. Un’ideologia tende a diventare predominante per molteplici ragioni – economiche, culturali, politiche – che dipendono dalla strategia delle classi dominanti. Questo concetto ottiene una priorità e un primato tali che nessuno o quasi si sogna di contestarlo e di conseguenza di spiegarlo. Va da sé. Il Sistema è chiaro e distinto: è ciò che si comunica e comprende; è ciò che si localizza/individua/scopre, che si ripete e si imita (o riproduce, secondo criteri garantiti dall’intelletto e da esso accettati consapevolmente). Il Sistema è la coerenza e la coesione nella trasparenza. Dunque è l’intellegibile. È anche ciò che è serio. «Prendere sul serio Marx e Freud», frasi come questa pronunciate con l’enfasi che gli si confà, o meglio ancora scritte in un certo rituale di scrittura, esprimono bene ciò che vogliono dire. Non c’è pensiero senza un sistema che si dà per assoluto. «Insieme di relazioni» che persistono «indipendentemente dalle cose che collegano», il Sistema è una forma pura: per coglierlo se ne può eliminare la definizione e perfino la natura dei suoi elementi variabili e deperibili. Bisogna egualmente lasciar perdere la ricerca dell’essenza e del significato. (…)

Insieme di rapporti, la sua analisi e la sua comprensione globale sono completi. Nessun residuo. (…)

Questo feticismo del sistema, accompagnato da un certo linguaggio, da un certo tipo di scrittura – e da un’apologia della scrittura, una sacralizzazione di un rigore esposto e ostentato – definisce una sorta di surrazionalismo, o di ultra razionalismo che cerca ancora la sua formulazione integrale.» (Position: contre les technocrates, 1967)

 

Sommario 3.7

Riferimenti 3.7

Episodio 3.6

Episodio 3.6

«L’uomo sistema chiuso è scomparso: sistemi cibernetici aperti, auto-organizzati, sono candidati alla sua successione». (Henri Atlan, Tra il cristallo e il fumo, 1979)

Dopo aver riscoperto il continente cibernetico, emerso dalle acque torbide della seconda guerra mondiale e dalle viscere delle prime macchine calcolatrici per ergersi a scienza della comunicazione e del controllo; dopo aver assistito alla sua conquista delle scienze tanto umane quanto esatte, riunite nei cenacoli di un Nuovo Rinascimento cibernetico, e ai primi vagiti dell’uomo nuovo, partorito unificando le conoscenze sulla base dell’entropia e del feedback, del codice e dell’informazione; nell’ultima parte del nostro viaggio siamo approdati al “soggetto strutturale”, nella fase che Lafontaine chiama di colonizzazione da parte della cibernetica, in Francia ad opera di Jakobson e Lévi-Strauss prima, Lacan poi e infine Foucault.

Il secondo aspetto di questa colonizzazione è il “soggetto sistemico”, nato nello stesso periodo ma che emergerà poco alla volta nel corso degli anni Sessanta per affermarsi definitivamente soltanto nel decennio successivo. Per Francoise Dosse (Storia dello strutturalismo), a livello tanto delle ambizioni scientifiche quanto dei postulati epistemologici il sistemismo può essere considerato un proseguo dello strutturalismo, condividendo inoltre un approccio universalistico e la spinta all’interdisciplinarietà.

Ma come vedremo strutturalismo e sistemismo si discostano alquanto, e sarà quest’ultimo a dare origine a quella che sarà chiamata Seconda cibernetica. Infatti, se lo strutturalismo si impegnava a dissolvere il soggetto nei determinismi del linguaggio, il sistemismo ora riprende alcune nozioni che erano state abbandonate, quali autonomia, interazione e soggettività: ma paradossalmente, facendo questo contribuirà ancor più a rafforzare la tendenza anti-umanista insita nel paradigma informatico.

Anche in questo caso, Henri Lefebvre fu lucido premonitore: «Funzione e struttura si completano a vicenda e se aggiungete il concetto di “sistema” avrete tutto quel che occorre per pensare il mondo organizzandolo, e di conseguenza per legittimare il cibernantropo». (Position: contre les technocrates, 1967)

 

Sommario 3.6

  • Introduzione
  • Giorgina Bertolino – IN OSPITALE (tratto da n’Dréa, Medicina maledetta e assassina, 415, Torino 1993)
  • Pieces et main d’oeuvre – Anche le nostre idee sono contagiose (XXMilaLegheSotto, Nautilus 2021)
  • Jean de la Fontaine, Gli animali malati di peste (Favole, Libro Settimo)
  • Ivan Illich – Nemesi Medica (1976)

Riferimenti 3.6

  • Nirmaan, Camel Steps (Indian Electric Station, 2016)
  • Fabio Lucentini, INNO DEL GREEN PASS (Mameli NO VAX Version)
  • Inventori di malattie (RAI, 2004)
  • Ce vó o’ GREENPASS!
  • Current 93, Maldoror Est Mort (Mi-Mort – assieme a Nurse with Wound – 1983)
  • Current 93, ἀρχη א Τελος (Music for the Horse Hospital – assieme a Nurse with Wound – 2002)
  • Crosby, Stills, Nash and Young, Find the Cost of Freedom (1970) – TESTO
  • White Hills, Don’t be afraid (Heads on fire, 2007)
  • Mario Monti, In onda (La7, 27/11)
  • Biancatervita, Le parole del contagio / Il contagio delle parole (2020) – TESTO
  • Cluster, So Ney (Qua, 2009)