Episodio 6.25

Episodio 6.25

Durante gli anni trascorsi in varie università degli Stati Uniti, Kurt Lewin crea gruppi di ricerca – nel 1944 fonderà un centro per lo studio scientifico delle dinamiche di gruppo al MIT, il Research Center for Group Dynamics – e collabora con alcune istituzioni che lavorano su problemi specifici, quali la condizione delle minoranze o dei lavoratori nelle fabbriche, e pur dando grande importanza alla sperimentazione sul campo è sempre attento al piano concettuale e affascinato dalle formule matematiche. Il suo biografo ha posto in apertura del libro una citazione di Lewin che sintetizza il suo atteggiamento: «Non c’è nulla di così pratico come una buona teoria», aggiungendo il tributo fatto da Edward Tolman alla prima riunione dell’American Psychological Association tenutasi dopo la sua morte avvenuta improvvisamente nel 1947: «Freud il clinico e Lewin lo sperimentatore, sono questi due nomi che spiccano sugli altri nella storia della nostra era della psicologia. Perché le loro idee contrastanti ma complementari per prime hanno reso la psicologia una scienza applicabile a esseri umani reali e a società umane reali.» Lewin ha condotto esperimenti in situazioni di vita reale oppure ricostruite, ponendosi come osservatore interno che al tempo stesso agiva in quel contesto: dalla “frustrazione e regressione” dei bambini impegnati nel gioco, alla questione della leadership nei gruppi, dall’influenza delle forme di governo autoritario o democratico sui comportamenti dei cittadini al cambiamento delle abitudini alimentari delle famiglie. «Molti studenti che aderirono alle idee di Lewin (…) manifestavano un interesse pratico nell’uso sociale della ricerca psicologica. Essi scoprirono (…) che il pensiero di Lewin era fortemente radicato nella vita. Le sue teorie potevano essere strumenti per incidere sui problemi quotidiani dell’uomo. La situazione ambientale portò Lewin, con un processo del quale era impossibile distinguere la causa dall’effetto, a concentrarsi sempre più sugli studi sperimentali del come e del perché del cambiamento individuale e sociale, studi che in seguito presero la forma di “azioni di ricerca” e di “dinamiche di gruppo”.» (Alfred Marrow, The Practical Theorist: The Life and Work of Kurt Lewin, 1969, p. 87)

Dagli anni Quaranta, dunque, Lewin concentra la sua attenzione sulla psicologia sociale dei gruppi, piccoli e grandi, agendo attraverso quella che definisce action research, dove alla semplice ricerca unisce tentativi di apportare cambiamenti positivi, e al tempo stesso comincia lo studio delle group dynamics applicando la sua teoria di campo per descrivere il comportamento individuale in relazione a un gruppo. Quando nel 1946 entra in contatto con il gruppo Macy e con i concetti di causalità circolare, feedback e teoria dei giochi, li sente in risonanza con il suo precedente lavoro e inizia subito ad applicarli nelle questioni che sta affrontando. I risultati del suo incontro con la cibernetica sono espressi nell’articolo “Frontiere delle dinamiche di gruppo”, che Lewin ha diviso in due parti – “Concetto, metodo e realtà nella scienza sociale; equilibrio sociale e cambiamento sociale” e “Canali della vita di gruppo; pianificazione sociale e azione di ricerca” – di cui però la seconda è stata pubblicata in forma incompleta a causa del sopraggiungere della sua morte.

Queste sono le premesse da cui si muove Lewin: «Una delle conseguenze della Seconda Guerra mondiale di cui la società è a malapena consapevole è il nuovo stadio di sviluppo raggiunto dalle scienze sociali. Questo sviluppo può effettivamente dimostrarsi tanto rivoluzionario quanto la bomba atomica. L’applicazione dell’antropologia culturale alle culture moderne invece che “primitive”, la sperimentazione con i gruppi dentro e fuori dal laboratorio, la misurazione degli aspetti socio-psicologici di vasti corpi sociali, la combinazione di fact-finding [accertamento dei fatti, indagine] in ambito economico, culturale e psicologico, tutti questi sviluppi sono iniziati prima della guerra. Ma, fornendo attrezzature straordinarie e richiedendo soluzioni realizzabili ai problemi scientifici, la guerra ha enormemente accelerato il passaggio delle scienze sociali a un nuovo livello di sviluppo.» (“Frontiers in Group Dynamics. Concept, Method and Reality in Social Science; Social Equilibria and Social Science”, in Human Relations, n° 1, vol. 1, 1947) L’aspetto scientifico di questo sviluppo ruota secondo Lewin attorno a tre obiettivi: integrare le scienze sociali; passare dalla descrizione dei corpi sociali ai problemi di dinamiche di cambiamento della vita di gruppo; sviluppare nuovi strumenti e tecniche di ricerca sociale. Inoltre, questi avanzamenti necessitano un corrispettivo progresso sul piano teorico, che dovrà «procedere piuttosto rapidamente se le scienze sociali vogliono raggiungere quel livello di utilità pratica di cui la società ha bisogno per vincere la gara contro le capacità distruttive liberate dell’uso delle scienze naturali da parte dell’uomo». Le due parti dell’articolo si occuperanno perciò di indagare alcuni concetti emersi principalmente dalla ricerca sperimentale e che riguardano l’equilibrio sociale quasi stazionario e i cambiamenti sociali; la locomotion, lo spostamento attraverso canali sociali; i processi di feedback sociale e la gestione sociale.

Lewin parte dalla questione della “esistenza” nelle scienze empiriche, constatando come all’inizio del secolo sentimento, emozione, volontà non fossero considerati come qualcosa di esistente in senso scientifico, infatti un fenomeno sociale non aveva lo stesso grado di fondamento scientifico delle scienze naturali e fisiche: ma con la bomba atomica tutto è cambiato, ci si è resi conto che i fenomeni sociali potevano essere sia all’origine di eventi fisici sia far parte delle conseguenze. Un’altra differenza è che mentre nelle scienze fisiche, come aveva notato Cassirer, si dibatteva dell’esistenza o meno di singole unità (atomo, elettrone…) nelle scienze sociali si tendeva a mettere in dubbio ciò che riguarda i gruppi. Per questo Lewin si assume l’incarico di dimostrare l’esistenza di entità sociali attraverso il metodo sperimentale, con la pratica e non solamente con l’osservazione che potrebbe essere tacciata di visione soggettiva. «Nella ricerca sociale lo sperimentatore deve prendere in considerazione fattori come la personalità dei singoli membri, la struttura del gruppo, l’ideologia e i valori culturali e i fattori economici.» Fin dall’inizio della storia, partendo da re e condottieri fino ai membri delle famiglie, «tutti gli individui hanno cercato di influenzare gruppi più o meno grandi», ma questo non ha prodotto alcuna “conoscenza”, non si sa come questo avvenga e quale sia il suo funzionamento pratico, ad esempio nessuno saprebbe rispondere su come «si determina la produttività di una riunione di un comitato o di una commissione». Si è preferito pensare che in questo ambito entri in gioco l’intuizione, o altri fattori non tangibili, e che non sia possibile formulare regole chiare, che invece secondo Lewin sono riscontrabili attraverso l’osservazione e l’uso di determinati strumenti, senza dimenticare l’importanza, oltre al fatto oggettivo, anche della percezione soggettiva dei membri del gruppo, che ha un effetto circolare sul gruppo stesso, cosa che può essere dimostrata con la psicologia topologica e vettoriale. A questo punto Lewin passa ad analizzare il desiderio di e la resistenza al cambiamento nei contesti sociali, fondamentale per la gestione sociale così come per comprendere le dinamiche di vita di gruppo. Qui introduce complicate equazioni matematiche, che servono a descrivere i campi sociali e gli spazi di fase. Poi Lewin passa ad alcuni esempi, analizzando casi di cui si era già occupato, dalla discriminazione dei negri in due città al livello di aggressività dei ragazzi in ambienti democratici e autoritari, dalla questione della produzione in una fabbrica al famoso esperimento in cui mette a confronto due gruppi di casalinghe che devono essere convinte su quanto faccia bene consumare latte fresco. In quest’ultimo caso, un primo gruppo è convinto attraverso delle letture mentre il secondo con discussioni di gruppo, e il risultato è che quest’ultimo ha molto più successo nel provocare un cambiamento nelle abitudini alimentari delle rispettive famiglie. I risultati di questi esperimenti lo portano a sostenere, ad esempio, che «molti aspetti della vita sociale possono essere considerati come dei processi quasi-stazionari» che sono in equilibrio grazie all’intervento di una costellazione di forze la cui struttura è possibile definire: il compito teorico è quello di identificare queste forze e misurarle quantitativamente, e questo «trattamento scientifico delle forze sociali presuppone attrezzature analitiche adeguate alla natura dei processi sociali e che siano tecnicamente costruite per servire come ponte per un trattamento matematico. Il mezzo fondamentale a tal fine è la rappresentazione delle situazioni sociali come “campi sociali”.» E nella seconda parte dell’articolo Lewin integra nei suoi ragionamenti gli stimoli ricevuti dalla cibernetica, quando affronta i “problemi di feedback nella diagnosi e nell’azione sociale”.

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Sommario 6.25

  • Introduzione con Isaac Asimov alla BBC, 1965
  • Kavasaki Corleo, il destriero robot
  • Collettivo Terra e Libertà – L’occhio del nemico. Su Mondeggi Bene Comune e l’agri-tech “dal basso” (Rovereto, aprile 2025)Prima parte
  • Ballie, l’assistente robot della Samsung a forma di pallina da tennis

Riferimenti 6.25

  • The Chocolate Watchband, Psychedelic Trip + Expo 2000 + Dark Side Of The Mushroom (No Way Out… Plus, 1967/1994)
  • The Chocolate Watchband, Inner Mystique + Voyage of The Trieste (The Inner Mystique, 1968)
  • Chocolate Watchband, Bombay Pipeline (This Is My Voice, 2018)
  • Macaco, Civilizado Como los Animales (Civilizado Como los Animales, 2019)
  • Kimmo Pohjonen, Spore + Vortex + Ethola + The Furies + Kellua + Mantis (Kalmuk, 2002)
  • Orca, The Magic Medicine (Complex Cosmic Creation, 2006)
  • Macaco, De Serie (Civilizado Como los Animales, 2019)

Episodio 6.24

Episodio 6.24

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Sommario 6.24

  • UNA MINIERA DI VAMPIRI – Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante (Terza e ultima parte)TESTO

Riferimenti 6.24

  • И вновь продолжается бой (La battaglia continua, nota anche come “Lenin è di nuovo giovane”) 1974
  • Nurse With Wound & Graham Bowers, Dancing Tiger (Excitotoxicity, 2014)
  • Xhol Caravan, Sparkling Geysers (Live Essen, 1970)
  • Tryo, Greenwashing (Ladilafé, 2012)
  • Canzoniere Del Proletariato, Quando verrà Lenin (1974)
  • Xhol Caravan, Weird Boss (Live Essen, 1970)
  • Xhol Caravan, Surrealistic Scenery (Live Essen, 1970)
  • Canzoniere Del Proletariato, Viva Lenin (1974)
  • Guru Guru, Woodpecker’s Dream (Mani Und Seine Freunde, 1975)
  • Vittorio Gassman legge Eugenio Montale, Sergej Rachmaninoff, Piano Concerto n. 3, Allegro ma non tanto
  • Blocco Mentale, Verde (Ποα, 1973)

Episodio 6.23

Episodio 6.23

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Sommario 6.23

Riferimenti 6.23

  • Zippo, In Girum Imus Nocte (Zippo Contre Les Robots, 2018)
  • Romance / Dean Hurley, Flame In The Wind (In Every Dream Home A Heartache, 2022)
  • Anna McMichael & Clocked Out, Polypropylene (Peak Plastique, 2025)
  • Scolpaig, Spaceport Nine (Spaceport One, 2025)
  • Andreas O. Hirsch, For Congress (The Salamander Treaty, 2025)
  • Anna McMichael & Clocked Out, Pet (Peak Plastique, 2025)
  • Bodil Rørtveit, Stjerneteppe – Tappeto stellare (Djupna, 2025)
  • Braen’s Machine, Militar police (Underground, 1971)
  • Dalida, Nel 2023 (1969)
  • Ibrahim Maalouf, Intro + Diaspora + Hashish (Diasporas, 2007)
  • Les Naufragés, Instu-mental (Les Naufragés, 1988)
  • Vril, Saturn Is A Supercomputer (Saturn Is A Supercomputer, 2024)
  • Zippo, In Mars We Trust (Zippo Contre Les Robots, 2018)

Episodio 6.22

Episodio 6.22

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Sommario 6.22

  • UNA MINIERA DI VAMPIRI – Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante (Seconda parte)
  • Uomini contro il fuoco, di Palter Witts (gennaio 2025, tratto dalla rivista Disfare n° 1) – Prima parte

Riferimenti 6.22

  • Nurse With Wound & Graham Bowers, Dancing Tiger (Excitotoxicity, 2014)
  • Guru Guru, Space Ship (Hinten, 1971)
  • Guru Guru, Girl Call (UFO, 1970)
  • Guru Guru, From Another World (Mani Und Seine Freunde, 1975)
  • Guru Guru, Baby Cake Walk (Kanguru, 1972)
  • Roland Schappert, Ehrlicher Mond Solo (Can’t See the Rebel, 2025)
  • Staraya Derevnya, What I Keep In My Closet (Garden Window Escape, 2025)
  • DJ Rozwell, I’ve Not Seen Such Bravery (None of This Is Real, 2017)
  • RAMM-Radioamatore, Good Morning Ansia (Bound To Never Rest, 2025)
  • Memotone, Lonehead (How Was Your Life?, 2023)

Episodio 6.21

Episodio 6.21

Puntata speciale

UNA MINIERA DI VAMPIRI – Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante (Prima parte)

Progressisti e recuperatori

noi sputiamo sui vostri discorsi

La ballata del Pinelli, 1969

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Riferimenti 6.21

  • Nurse With Wound & Graham Bowers, Dancing Tiger (Excitotoxicity, 2014)
  • Agitation Free, Malesch (Malesch, 1972)
  • Angelo Branduardi, La pulce d’acqua (La pulce d’acqua, 1977)
  • Agitation Free, You Play for Us Today + Sahara City (Malesch, 1972)
  • Zippo, Greenwashing (Zippo Contre Les Robots, 2018)
  • Annexus Quam, Osmose IV (Osmose, 1970)
  • Annexus Quam, Dreh Dich Nicht Um + Trobluhs El Ë Isch (Beziehungen, 1972)
  • Annexus Quam, Osmose III (Osmose, 1970)

Episodio 6.20

Episodio 6.20

Durante la seconda conferenza, Warren McCulloch sottolineò il fatto che durante lo speciale incontro sociologico che si era tenuto un mese prima, alcuni avevano fatto notare la necessità di approfondire certe nozioni psicologiche che erano state adoperate in modo piuttosto generico nella prima conferenza: «La parola “Gestalt” ha richiesto un chiarimento e immediatamente è risultato evidente che cinque membri del gruppo ritenevano che i restanti venti ignoravano il corretto uso del termine.» L’idea del gruppo cibernetico era di convincere Wolfgang Köhler a spiegar loro i concetti alla base della psicologia della Gestalt, ma costui riuscì a partecipare soltanto in seguito. «Anche la parola “campo” ha introdotto un elemento di confusione. Non sappiamo se sia stata utilizzata con lo stesso senso che ha in fisica… o in modo semplicemente esortativo, affinché osservassimo insiemi anziché costruire ipotesi meccanicistiche per le componenti.» (McCulloch citato in Heims, I cibernetici. Un gruppo e un’idea, p. 237) Il nocciolo del gruppo Macy era formato principalmente da matematici, fisici e neurofisiologi che, seppur desiderosi di dialogare con altri ambiti scientifici per verificare se le teorie della nascente cibernetica potessero avere un’applicazione nel campo delle scienze sociali, non avevano molti legami con discipline quali sociologia, antropologia o psicologia. Una delle figure chiave che contribuì a introdurre la cibernetica nelle scienze sociali e, specularmente, ad aprire il dialogo tra quest’ultime e il gruppo Macy fu senza dubbio Kurt Lewin che, anche se partecipò soltanto alle prime due conferenze, diede un contributo fondamentale a stabilire questo legame interdisciplinare.

Kurt Lewin nacque nel 1890 in una famiglia ebraica appartenente alla comunità che si raccoglieva attorno alla sinagoga di Moglino, all’epoca territorio della Germania imperiale e oggi in Polonia. Trasferitosi con la famiglia a Berlino, studiò filosofia dapprima con Husserl e poi con Ernst Cassirer, per poi specializzarsi in psicologia e laurearsi con Carl Stumpf. Avvicinatosi alle idee socialiste, attorno al 1919 formulò l’idea che l’applicazione della psicologia al lavoro dovesse avere come duplice scopo l’alta produttività aziendale e il beneficio psicologico del lavoratore, obiettivi a suo avviso validi tanto in un’economia socialista quanto capitalista. Dal 1921 lavorò nell’università di Berlino presso l’Istituto di psicologia, diretto da Köhler e dove si gettarono le basi del movimento della Gestalt. In particolare Lewin voleva creare una psicologia con basi scientifiche, dotata di leggi rigorose, matematicamente formalizzate e controllate sperimentalmente, che avesse la stessa dignità della fisica, oltre a reputare altrettanto importante lo sviluppo di un linguaggio concettuale non ambiguo in grado di descrivere le situazioni umane in modo logico, situazioni che a suo avviso dovevano non soltanto essere osservate ma anche verificate attraverso la ricerca sperimentale.

Nel 1933 abbandonò la Germania nazista e andò a vivere negli Stati Uniti, dove il panorama della psicologia era completamente diverso, dominato dal comportamentismo. Rappresentato inizialmente da John Watson, questo approccio «poneva un forte accento sul condizionamento e, nel suo radicale funzionalismo, tendeva a escludere in modo quasi assoluto lo studio della “mente”» (Heims, p. 233); in seguito i cosiddetti neocomportamentisti quali Tolman e Skinner modificarono in parte gli assunti iniziali, ma a differenza dei gestaltisti di formazione tedesca non diedero mai importanza all’esperienza soggettiva né considerarono la psicologia sotto l’aspetto filosofico, vedendola piuttosto come una tecnica per prevedere e influenzare il comportamento umano. Il gruppo Macy comunque non comprendeva molti comportamentisti, e i pochi presenti non erano su posizione ortodosse. Donald Marquis, che negli anni Trenta aveva lavorato sui meccanismi neurofisiologici del condizionamento e nel 1940 aveva pubblicato uno dei testi fondamentali della psicologia di scuola comportamentista (Conditioning and Learning, con Ernest Hilgard), nel dopoguerra si poteva considerare ormai un ex-comportamentista, orientandosi sulla psicologia sociale dei sistemi organizzati più che su quella fisiologica. Theodore Schneirla, studioso di psicologia comparata, si era interessato principalmente al comportamento di formiche e altri animali, sottolineando l’importanza delle similitudini tra comportamento umano e animale ma mettendo in guardia dai pericoli dello zoomorfismo, preferendo invece evidenziarne le differenze. Inoltre, pur dubitando della validità del concetto unificante di “mente”, «riconosceva che vari tipi di pensiero, simbolizzazione e immaginazione umani sono funzioni che possono essere studiate senza ricorrere all’osservazione di comportamenti veri e propri». (Heims, p. 235)

Lewin dal canto suo, a differenza di Frank e Mead, o di Fremont-Smith e Kubie, concepì il comportamento di una persona in un particolare momento non come “causato” dalla sua esperienza infantile o dalla sua personalità, ma come funzione del “campo” del suo “spazio vitale”, un concetto di sua invenzione. In una visione sistemica più che evolutiva, cercò di fornire basi matematiche a questi campi e a rappresentarli con diagrammi; e a differenza dei comportamentisti che vedevano l’individuo come agito da fattori non soggettivi, sostanzialmente “condizionato”, Lewin cercava di comprenderlo nel modo in cui si rapportava all’ambiente sui diversi piani corporeo, mentale e sociale. Pur riconoscendone il valore e l’influenza in quegli anni si allontanò dalla scuola di Berlino, come scrisse in una lettera aperta indirizzata al suo “caro” maestro Köhler che apriva il testo del 1936 Principi di psicologia topologica. Avendo come principale obiettivo «aiutare lo sviluppo di un linguaggio psicologico generalmente comprensibile e indipendente dalla scuole», Lewin descriveva gli esiti della sua lenta evoluzione che lo avevano portato ad adoperare «non soltanto il concetto di tempo ma anche quello di spazio». Influenzato da Cassirer si era interessato alla teoria della scienza fin dai primi anni di studio in Germania: «sentii vagamente che la giovane disciplina matematica “topologia” poteva essere di un qualche aiuto per rendere la psicologia una vera scienza» e nel far questo nel corso degli anni aveva dovuto prendere in considerazione «campi della psicologia sempre più ampi e a fronteggiare problemi sempre più complessi (…) che, per così dire, giacciono tra la psicologia e la matematica». In sostanza la psicologia era un campo ancora da scoprire assieme ai suoi concetti, e «poiché non abbiamo ancora quella conoscenza dei fatti che realmente basti per determinare questo sistema di concetti (…) sembra essere aperta un’unica via: procedere lentamente per tentativi, prendere decisioni con una certa riluttanza, avere sempre presente l’intero campo della psicologia, e stare nel più stretto contatto con il reale lavoro della ricerca psicologica.» Aggiungendo poco dopo, a sottolineare la grande apertura di Lewin nei confronti delle altre persone sia sul piano umano che su quello professionale: «Una tale impresa ha bisogno della cooperazione di un gruppo. Io mi sono sempre ritrovato piuttosto improduttivo come persona singola.» (Principi di psicologia topologica, pp. XI-XIII)

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Sommario 6.20

Riferimenti 6.20

  • Duello Madre, Ot to + Duello + Aquile blu (Duello Madre, 1973)
  • Les Naufragés, Sarabande (La cour des miracles, 1997)
  • Erwin & Edwin, Moskau (Dr Fre & Balkan Hotsteppers Remix) (2015)
  • Slug, Biotechnology (Complex Cosmic Creation, 2006)
  • The Paco Project, Biotechnology (Psychedelic Moments, 2014)
  • Orca, The Magic Medicine (Complex Cosmic Creation, 2006)
  • This Way to the Egress, SB. not credited (southbound intro) (Onward! Up a Frightening Creek, 2017)
  • This Way to the Egress, Gambol (Songs From Tin Can Alley, 2019)
  • Les Naufragés, Blackberry Blossom (A contre-courant, 1992)
  • Woody Allen, Il dormiglione (1973)
  • Nino Rota, Marcia 1 (Amarcord, 1973)
  • Os Mutantes, Ave, Gengis Khan (Os Mutantes, 1968)
  • This Way to the Egress, The End (Songs From Tin Can Alley, 2019)

Episodio 6.19

Episodio 6.19

Lasciamo per il momento da parte il discorso sulla penetrazione delle idee cibernetiche negli ambiti delle scienze sociali, e torniamo alle conferenze Macy, nella fattispecie la seconda che si svolse sempre a New York nell’ottobre 1946. I vari membri riferirono agli altri partecipanti gli esiti delle ricerche svolte nei sei mesi intercorsi dalla prima conferenza, e per ricevere eventuali critiche o stimoli. Scorrendo in breve i principali interventi, McCulloch racconta del nuovo progetto portato avanti assieme a Pitts sulla percezione delle forme, il cui obiettivo è dimostrare che i processi che avvengono nel cervello unito agli organi sensoriali possono essere replicati da calcolatori dotati di reti neurali logiche ed elettroniche equivalenti. Sono i primi passi di quella che diventerà l’intelligenza artificiale, che si basa sulla costruzione di macchine calcolatrici in grado di apprendere dalle proprie operazioni come dai risultati passati, al fine di migliorare le prestazioni ed evitare gli errori. Wiener, però, interviene per esprimere la sua contrarietà ai tentativi di escludere i paradossi da queste discussioni, in particolare è preoccupato dell’eventualità che macchine di questo tipo sostituiscano gli esseri umani nella presa di decisioni: «Quali macchine sarebbero state in grado di prendere decisioni complesse in situazioni critiche? I loro ragionamenti sarebbero stati più “razionali” di quelli degli esseri umani di fronte a decisioni analoghe, o lo sarebbero stati di meno? E si sarebbero confrontate con i dilemmi inevitabili dell’esistenza?» (Conway-Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione p. 239)

McCulloch a quel punto capisce l’importanza delle argomentazioni di Wiener e che non si trattava unicamente di un futile esercizio filosofico; però, come riconoscerà più avanti, «quella giornata ha sofferto di un discorso troppo ormonale, o troppo poco formale». Infatti, von Neumann come abbiamo visto nel corso della nostra storia, non era incline come Wiener a porsi alcun dubbio di natura umanistica né tantomeno sociale, e non condivideva affatto le preoccupazioni del suo collega, anzi era infastidito dalla questione dei paradossi: non esistendo la registrazione o la trascrizione delle prime 5 conferenze (unicamente appunti riassuntivi), possiamo soltanto immaginare il livello dello scontro tra i due titani cibernetici, che inoltre non se la intendevano più armoniosamente come pochi anni prima.

Una grande novità di questa seconda conferenza è rappresentata dall’intervento di Pitts, che annuncia di aver iniziato a scrivere la sua tesi di dottorato sotto la guida di Wiener. Come ricorderà McCulloch «Walter era d’accordo con Norbert riguardo l’importanza dell’attività nelle reti casuali. Aveva trovato un modo per calcolare mediante la probabilità che un neurone fosse rilasciato in termini di probabilità di attività nel neurone che lo influenzava». (“Recollection of the Many Sources of Cybernetics”, intervento all’American Society for Cybernetics Forum, estate 1974) A differenza del lavoro svolto con McCulloch, grazie al suggerimento di Wiener ora Pitts «propone di estendere il calcolo logico della computazione da un modello piatto, bidimensionale e schematico, a uno tridimensionale e corporale, con una reale somiglianza fisica con le reti di comunicazione viventi del cervello», (Conway-Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione p. 239-40) cosa tutt’altro che facile al punto che nessuno aveva mai tentato di creare uno schema logico tanto complesso e di elaborarne la matematica. Per poter assomigliare davvero a un cervello, questa rete neurale tridimensionale di Pitts non doveva essere né fissa, né estremamente prevedibile, come erano invece i modelli che aveva elaborato con McCulloch o come i circuiti logici del cervello elettronico di von Neumann, bensì probabilistica nei calcoli e percorsa da fattori casuali. Un altro intervento importante è quello di Kurt Lewin, fondamentale per la penetrazione delle idee del gruppo cibernetico nell’ambito sociologico. Dopo la partecipazione alla prima conferenza, ha messo a punto molte applicazioni pratiche delle nuove teorie della comunicazione, rinvenendo la presenza di svariati processi circolari nelle interazioni tra un leader – autoritario come democratico – e il gruppo, oppure nei modelli di marketing e consumo di massa che stavano dominando la società americana, e in numerosi altri processi economici. Questi risultati, pubblicati l’anno seguente, si rivelano fondamentali nel plasmare «un legame permanente fra le nuove teorie della comunicazione e le scienze in via di sviluppo della psicologia sociale industriale e organizzativa», (Conway-Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione p. 240) a cui però Lewin non parteciperà, perché morirà un mese prima della terza conferenza, nel febbraio 1947, per un improvviso attacco cardiaco.

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Sommario 6.19

Riferimenti 6.19

  • Besh o Drom, Kovalam + Kilti csocsek (Kertünk alatt / Down The Garden, 2011)
  • Besh o Drom­­­, Hat hét + Pergető (20, 2020)
  • Four Tet, Charm (Dialogue, 1999)
  • a034, Bioillogic (Siamo organismi geneticamente modificati, 2002)
  • Orbit Constructions, Organoid (Not My Cup Of Tea…, 2001)
  • Slug, Biotechnology (Complex Cosmic Creation, 2006)
  • HighDra, Genetic Modifiction (2024)
  • Besh o Drom, Rush o drom (Balkan Hotsteppers Remix, 2011)
  • Caravan of Thieves, Freaks (Bouquet, 2008)
  • Sumo, Mejor No Hablar de Ciertas Cosas (Divididos por la felicidad, 1985)

Episodio 6.18

Episodio 6.18

Clyde Kluckhohn, che aveva anch’esso prestato servizio nell’agenzia di intelligence del Dipartimento di Guerra, era una delle figure di spicco della scuola antropologica “cultura e personalità”. Nel libro del 1949 Mirror for Men (Lo specchio dell’uomo 1979, e altre traduzioni), oltre a citare positivamente Mead e Frank, intitola un capitolo “Razza: un mito moderno”, per spiegare come le differenze tra gli uomini in termini di personalità, intelligenza e altre caratteristiche non fisiche, dipendono principalmente dalla cultura e non dalla biologia. E negli Stati Uniti, dove la cultura dipende dall’individuo, dalla sua filosofia personale, sostiene l’urgenza dello sviluppo di un umanesimo scientifico. «Il paradosso dell’unità nella diversità non è mai stato tanto importante come lo è oggi. I fascisti hanno cercato una via di fuga dalla “spaventosa eterogeneità del ventesimo secolo” nel ritorno al primitivismo dove non si è tormentati da alcun conflitto né bisogna fare scelte portatrici di turbamento, perché esiste solamente un’unica regola, ed è indiscutibile. Allo stesso modo i comunisti hanno promesso una fuga dalla libertà attraverso la cessione allo Stato dell’autonomia individuale. La soluzione democratica è quella dell’eterogeneità orchestrata. La si può paragonare a una sinfonia.» (Mirror for Men, p. 270) Una posizione condivisa da Margaret Mead e che si ritrova, con leggere variazioni, anche nei testi di Frank e Northrop. Il loro ideale – più che altro un’illusione – è che gli Stati Uniti, opponendosi a entrambe le visioni totalitarie – fascista prima, ma poi soprattutto sovietica – siano portabandiera di un mondo plurale in cui il rispetto e la tolleranza di ogni cultura non rappresentino una minaccia per la pace globale.

Robert Merton, sebbene era stato allievo di Parsons, non era altrettanto attratto dalla teoria dell’informazione e dalla cibernetica. Aveva considerato tanto la fisiologia di Cannon (1929), quanto la biologia di Bertalanffy (1933) e più tardi divenuta la “teoria generale dei sistemi”, come un tipo di funzionalismo. Nel tentativo di evitare le controversie politiche e tuttavia affrontare le questioni di più ampia portata, sviluppa quelle che definisce teorie “a medio raggio” che, a differenza di quelle più generali e comprensive, descrivono aspetti limitati dei fenomeni sociali. I suoi studi sull’interdipendenza tra scienza e società, iniziati fin dagli anni Trenta, si focalizzano sugli effetti di quest’ultima sulla pratica scientifica, più che l’opposto, partendo dallo studio dell’influenza di interessi militari, economia, tecnologia e religione sulla scienza nell’Inghilterra del Seicento.

Per tornare a Paul Lazarsfeld, che in gioventù apparteneva al circolo marxista viennese ma che a partire dagli anni ’40 si tenne lontano da qualunque approccio che potesse avvicinarlo alle idee socialiste, durante la guerra e nel dopoguerra fa parte di quella cerchia di scienziati sociali che cercano di unire le loro forze per un’intelligente pianificazione dell’imminente e pressoché inevitabile imporsi di un nuovo ordine mondiale, e il suo contributo è capire quale debba essere il ruolo dei mass media: «sarà efficace solamente se la concepiamo onestamente nei termini di un programma di pubbliche relazioni per un’autorità internazionale, e se applichiamo a essa tutte le conoscenze che abbiamo ricavato negli sforzi di divulgazione nell’ambito privato e domestico» (Paul Lazarsfeld e Genevieve Knupfer, “Communications Research and International Cooperation”, in Ralph  Linton, The Science of Man in the World Crisis, 1945), aggiungendo che sarà importante che i mass media siano controllati da agenzie in sintonia con l’autorità internazionale affinché non promuovano uno sciovinismo nazionalista.

Il suo interesse si concentra più sul metodo statistico che sui contenuti delle indagini, nel tentativo di capire statisticamente quale sia l’atteggiamento delle persone ad esempio nel caso delle elezioni politiche: di qui l’idea che i movimenti politici umanisti possano avere successo solamente dopo aver compreso quale sia l’atteggiamento delle persone in termini quantitativi. Per ironia della sorte, le analisi di mercato che svolge grazie al finanziamento delle compagnie pubblicitarie forniscono nuovi strumenti tecnici per rendere più efficace la manipolazione psicologica delle persone, così come lo studio sul comportamento di voto procura metodi più efficaci per manipolare i cittadini da parte delle organizzazioni politiche e dei loro candidati, che a medio e lungo termine avranno effetti controversi sulla democrazia. Lazarsfeld e il suo gruppo di ricerca, dunque, si concentra pressoché unicamente sui metodi, motivo per cui saranno considerati vicini ai conservatori sebbene si schierino teoricamente per una società pluralista, progressista e liberale.

Lazarsfeld diventa il principale innovatore nel campo dei sondaggi di ricerca. Considera lo statistico belga Adolphe Quetelot, autore di un lavoro pionieristico che applicava il metodo statistico nel ragionare sulle caratteristiche umane e sociali (Physique Sociale, 1869), come il suo principale precursore nonché inventore della tradizione cui ora lui appartiene. All’origine delle sue ricerche c’è l’intesse di sapere perché si voti in tal modo, perché si compri quel determinato prodotto, perché si segua quel particolare mass media, e cerca di creare un modello matematico che esprima ciò che accade all’interno dell’individuo, adoperando i sondaggi per poter analizzare l’azione del singolo all’interno di un contesto sociale. Lazarsfeld, insomma, si spinge fino a individuare l’origine delle motivazioni degli esseri umani non tanto nei singoli individui quanto nel loro complesso, nell’influenza del gruppo o degli opinion leader, quelli che al giorno d’oggi chiameremmo influencer.

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Sommario 6.18

  • Introduzione
  • Miguel Amoros – Sull’ideologia della decrescita nell’ambito libertario (tratto da Estudios, rivista di pensiero libertario, 6/2/2025) – Seconda parteTESTO
  • 2001 ODISSEA NELLO STOMACOLa pillola robot: un’altra innovazione da mandar giù (TED Talk, aprile 2024) – TESTO

Riferimenti 6.18

  • Humanwine, Amygdala + Nomad (Aether / Aer, 2016)
  • Humanwine, Trine (Aether / Aqua, 2016)
  • Humanwine, Corona (Aether / Ignis, 2016)
  • Humanwine, Potash + Till (Aether / Terra, 2016)
  • Gaetano Liguori, Collective Suite (Collective orchestra, 1976)
  • Richard Straus, Also Sprach Zarathustra (2001 Space Odyssey soundtrack)
  • György Ligeti, Atmospheres + Lux Aeterna (2001 Space Odyssey soundtrack)

Episodio 6.17

Episodio 6.17

Dopo la prima conferenza anche gli scienziati sociali, novizi degli argomenti trattati da ingegneri e neurofisiologi, decidono di riunirsi per condividere con alcuni loro colleghi i concetti appena incontrati. Su iniziativa di Paul Lazarsfeld viene così organizzata nel settembre 1946 una “sessione speciale” (che nell’episodio 6.6 avevamo erroneamente definito come la Seconda conferenza Macy) intitolata “Meccanismi teleologici nella società”, con l’obiettivo di allargare la cerchia potenziale dei sociologi interessati alla teoria della comunicazione. Lazarsfeld, viennese, aveva inizialmente studiato matematica, per poi avvicinarsi progressivamente agli ambiti della ricerca sociale, compiendo studi sulle strategie di mercato e sull’impatto della radio. Ma nel 1933 aveva abbandonato l’Europa e aveva trovato appoggio negli Stati Uniti grazie alla fondazione Rockfeller, prima di diventare professore alla Columbia dove cominciò ad occuparsi della neonata ricerca sui mass media, in particolare sull’impatto di questi sulle scelte personali – nella fattispecie di voto, in occasione delle elezioni del novembre 1940 – teorizzando l’importanza degli opinion leader che esercitavano un’influenza maggiore rispetto alle campagne elettorali o più in generale agli stessi mass media. (I risultati di questi studi saranno pubblicati in The People’s Choice: How the Voter Makes up his Mind in a Presidential Campaign, 1944)

All’incontro partecipano tra gli altri l’antropologo di Harvard Clyde Kluckhohn, «una forza progressista nell’ambito dell’antropologia americana quasi quanto Bateson e Mead», (Conway-Siegelman, p. 238) che aveva studiato la cultura Navajo e che avrebbe spinto verso l’interdisciplinarietà aprendo l’antropologia ai contributi di psicologia e sociologia; lo psicologo Theodore Schneirla che si era specializzato sul comportamento animale in particolare delle diverse specie di “formica guerriera”; e i sociologi Robert Merton, collega di Lazarsferd alla Columbia, «la maggiore autorità dell’epoca sul tema dell’impatto dei fattori sociali sui progressi della scienza» (Ibidem) e Talcott Parsons, preside della facoltà di Relazioni sociali ad Harvard: quest’ultimo, entusiasta del lavoro del gruppo Macy, porterà «personalmente i nuovi concetti wieneriani di comunicazione, retroazione e causalità circolare ai livelli più alti della scienza sociale americana» (Ibidem) anche se non diventerà mai un membro e partecipante fisso delle future nove conferenze.

Parsons, Merton e Kluckhohn avevano partecipato negli anni Trenta ai seminari su Pareto tenuti ad Harvard dal sociologo e biochimico Lawrence J. Henderson: costui, partendo dal concetto di sistema e di equilibrio nei sistemi chimici, dal principio termodinamico di Le Châtelier e dalla nozione di Cannon di omeostasi negli organismi, li aveva collegati al concetto di Pareto di equilibrio nei sistemi sociali. Oltre ad aver fornito alla sociologia alcune idee prese dal campo scientificamente più solido della biologia, i temi affrontati in quei seminari avevano molti punti in comune con la nascente cibernetica. Cosa non secondaria, in un’epoca in cui la teoria sociale marxista era sempre più influente, l’approccio di Henderson aveva fornito un’alternativa conservatrice alla borghesia americana. Parsons e Kluckhohn, nel dopoguerra, ricoprono incarichi di vertice nell’amministrazione dell’università di Harvard, e si confrontano con i problemi della Guerra Fredda non solo da un punto di vista intellettuale ma anche pratico. In particolare Kluckhohn si rivela di estremo interesse per l’FBI, in quanto era stato direttore del Russian Research Center sostenuto da alcune fondazioni: per aiutare il governo americano nella sua politica estera, ad Harvard viene creato un omonimo centro di ricerca, ma per non screditare l’istituzione universitaria i contatti e gli scambi di informazioni avvengono in segreto. Nel 1949 l’FBI contatta la moglie di Parsons, che lavora come segretaria nell’ufficio di Kluckhohn, ma dopo aver scoperto che essa ha idee politiche e sociali di orientamento liberale, decide che non può essere un’informatrice affidabile. In un documento dell’FBI del 1951, basato su comunicazioni dei suoi informatori, viene fuori che il lavoro di Kluckhohn consiste nell’«ottenere informazioni richieste dal governo e, per quanto possibile, definire il programma di ricerca del Centro in base alle necessità degli Stati Uniti» e che ha indirizzato il lavoro di ricerca di un suo laureando su un particolare problema, senza dirgli che era nell’interesse del governo americano. Inoltre l’FBI sosteneva di possedere informazioni tali da poterlo, in caso avesse sgarrato, sottoporre all’umiliazione. Kluckhohn, infine, stanco della situazione rassegnerà le dimissioni nel 1954.

Anche Parsons era coinvolto nelle attività del Russian Research Center: aveva lavorato con l’Intelligence dell’esercito e il Dipartimento di Stato con l’obiettivo di reclutare collaboratori nazisti di origine russa e portarli a lavorare al Centro, anche se il compito si dimostrò difficile e non produsse i frutti sperati, e questi uomini continuarono a collaborare con gli Stati Uniti dalla Germania. Nel 1946, all’epoca della “sessione speciale”, Parsons e Kluckhohn sono nel bel mezzo di un’enorme riorganizzazione delle scienze sociali ad Harvard, e proprio in quell’anno viene creato il Dipartimento per le Relazioni Sociali, che contribuisce a risolvere conflitti interni tra alcuni dipartimenti e a garantire un ambiente favorevole ad accogliere antropologi sociali, psicologi clinici e qualche sociologo. Parsons, che aveva una formazione psicoanalitica, ne assume la presidenza, e contribuisce a farlo diventare congeniale al tipo di ricerche in scienze sociali promosse da Margaret Mead e Lawrence Frank, a scapito degli antropologi fisici e degli psicologi sperimentali. In una comunicazione personale ad alcuni membri di Harvard, Parsons scrive: «Il chiarimento del problema del controllo era stato promosso dall’emergere, in un’epoca per me cruciale, di un nuovo sviluppo nelle scienze, ovvero la cibernetica, col suo stretto legame con la teoria dell’informazione.»

 

 

Sommario 6.17

  • Introduzione con Laserwall bacheche digitali per il condominio 4.0
  • Dragon War (Mario Draghi al Senato, 18/3/2025)
  • Cina: sorveglianza genetica
  • Miguel Amoros – Sull’ideologia della decrescita nell’ambito libertario (tratto da Estudios, rivista di pensiero libertario, 6/2/2025) – Prima parte
  • Matteo Bassetti sogna il ratto dei fanciulli non vaccinati
  • Spot Neuralink
  • Bill Gates Mix

 

Riferimenti 6.17

  • The Dead Brothers, Roger + Dead Brothers Stomp (Dead Music for Dead People, 2000)
  • The Dead Brothers, Time Has Gone + Am I To Be The One + Geitzug + Der Wald (Flammend Herz, 2004)
  • Black Zone Myth Chant, Q W V F Prudence (IN D EV IL, 2021)
  • Black Zone Myth Chant, Feng Jing (Feng Shen, 2018)
  • Gaetano Liguori, Nuova Resistenza (Collective orchestra, 1976)
  • Tiger Lillies, Covid-19 (Covid-19, 2020)
  • Armando Sciascia, Allucinazione (Metempsyco, 1963)
  • Tiger Lillies, Social Distancing (Covid-19, 2020)
  • Dj Spass, Assassini (Amnesia, 2019)
  • Tiger Lillies, Testing (Covid-19, 2020)

Episodio 6.16

Episodio 6.16

La prima conferenza aveva fornito quel che molti partecipanti avevano sperato, una cura per il «brivido collettivo che molti scienziati avvertivano all’ombra dei trionfi bellici della scienza americana» (Flo Conway e Jim Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione, p. 235) e un primo passo verso la creazione di una serie di strumenti in grado di affrontare la complessità della situazione e garantire la pace internazionale. Il primo nucleo di ingegneri e matematici avrebbe potuto ampliare i propri orizzonti grazie alla presenza degli scienziati sociali, tuttavia si era deciso si lasciare tassativamente fuori dalla porta qualsiasi discussione che riguardasse la politica.

«Le controversie sociali, specialmente quelle che coinvolgevano idee socialiste, non ebbero spazio nelle conferenze come non ne avevano in generale nell’ambiente accademico. Nessuno storico o politico fu mai invitato, neanche come ospite, e l’unico sociologo presente era interessato solamente ai metodi statistici. Con l’eccezione del primo incontro le discussioni filosofiche furono assenti e l’ideale di un linguaggio scientifico puro dominò tutti gli incontri successivi. Poiché il meccanicismo era un elemento ricorrente, un tema popolare dopo i successi tecnologici connessi con la Seconda guerra mondiale, l’esistenza stessa dei sentimenti umani (troppo soggettivi!) fu notevolmente ridimensionata o via via giustificata, senza tener conto delle proteste di pochi partecipanti. Perfino alcuni scienziati sociali antropocentrici come Mead e Frank diventarono fautori di un livello di spiegazione meccanicistico in cui la vita è interpretata come un meccanismo di riduzione dell’entropia, gli esseri umani descritti come servomeccanismi, le loro menti come calcolatori e i conflitti sociali ridotti a teoria matematica dei giochi.» (Steve Heims, I cibernetici, pp. 31-32)

Le metafore meccanicistiche favorirono l’interpretazione dell’individuo e della comunità in termini di sistemi meccanici: migliorare la condizione umana, alleviare e prevenire le sofferenze era descritto nei termini di riparazione e aggiustamento di meccanismi complessi (“sistemi”), e in alcuni l’ottimismo portava ad auspicare un’organizzazione sociale affidata agli esperti di scienze sociali.

Nei mesi dopo la prima conferenza, McCulloch e Pitts si immergono nella questione della percezione sollevata da Heinrich Klüver, Bigelow e von Neumann iniziano la costruzione del calcolatore allo IAS mentre quest’ultimo fa la spola con Los Alamos per seguire la progettazione della superbomba; dal canto suo Wiener inaugura una nuova fase di lavoro con Rosenblueth, iniziando a trasferirsi 6 mesi all’anno in Messico per studiare il sistema nervoso come apparato di comunicazione. I due erano ansiosi di applicare le teorie statistiche della comunicazione allo studio della trasmissione dei segnali nelle lunghe fibre degli arti dei gatti e di altre cavie, concentrandosi inoltre sulle reti nervose che controllano il battito cardiaco. I risultati di queste ricerche sono racchiusi in un lungo articolo di Wiener, in cui propone di collegare meccanica statistica, ingegneria della comunicazione, teoria dei meccanismi di controllo delle macchine, biologia e anche psicologia e scienza sociale sotto il segno della “comunicazione”: «il meccanismo neuromuscolare di un animale o di un uomo è certamente uno strumento di comunicazione, come lo sono gli organi sensoriali che ricevono impulsi dall’esterno. Fondamentalmente le scienze sociali sono lo studio dei significati della comunicazione tra gli uomini o, più in generale, tra qualsiasi genere di esseri viventi. L’idea unificante delle diverse discipline è il MESSAGGIO e non un qualsiasi specifico apparato che agisce sui messaggi.» (“Time, Communication and the Nervous System”, presentato alla conferenza della New Tork Accademy of Sciences il 21 ottobre 1946 e pubblicato negli Annals, n. 50, 1948)

 

 

Sommario 6.16

  • Introduzione con computer biologico CL1
  • Vaccination mix
  • W la guerra – Una suora + Umberto Galimberti (La7, 10/3/2025)
  • Vaccination mix Reprise
  • Spot manifestazione 22 marzo Roma
  • Blindo: il carro armato Made in Italy
  • Esercito Europeo Uber Alles
  • ARRIVA IL COMPUTER A NEURONI (CL1 di Cortical Labs) – TESTO

 

Riferimenti 6.16

  • Bandakadabra, Balcanico + Die Grine Kuzine + Dorogoj Dlinnoju (Sputnik, 2007)
  • Circus Contraption, Cloud Swing (The Show to End All Shows, 2010)
  • Richard H. Kirk, War Machine (#7489, 2016)
  • Zion Train, War in Babylon (Love Revolutionaries, 1999)
  • Circus Contraption, Funk Juggle (The Show to End All Shows, 2010)
  • Steven Spielberg, Ready Player One (2018)
  • FKY, Peace Grog (Third Type Party, 2002)
  • Alvin Lucier, Music For Solo Performer (1965)
  • Alvin Lucier & Trio Nexus, Risonanza (Broken Line, 2015)
  • Guy Ben-Ary, Nathan Thompson, Darren Moore, Andrew Fitch, Music for Surrogate Performer (2023) – Libretto
  • Alvin Lucier, Nothing Is Real (Strawberry Fields Forever) (Illuminated By The Moon, 2017)
  • La Tordue, La Guerre (En Vie, 2001) – TESTO