Episodio 2.8
Abbiamo visto il contributo fondamentale di Gregory Bateson alla traduzione e diffusione del pensiero cibernetico agli ambiti delle scienze umane, soprattutto per quanto riguarda la psicanalisi e la psichiatria, e di come fosse presente negli anni delle prime sperimentazioni che portarono alla cosiddetta scuola di Palo Alto, anche se poi alla fine se ne allontanò, sciogliendo il suo gruppo e decidendo di trasferirsi alle Hawaii per studiare, tra le altre cose, la comunicazione tra i delfini.
Quella che può essere considerata la summa del suo pensiero è Verso un’ecologia della mente, del 1972, dove raccoglie una serie d’interventi risalenti agli anni cinquanta e sessanta in cui presenta i risultati dei suoi studi e ricerche nei vari ambiti disciplinari da lui frequentati – l’antropologia, la psichiatria, l’evoluzione biologica e la genetica, e infine la nuova epistemologia che scaturisce dalla teoria dei sistemi e dall’ecologia. Con lui la cibernetica arriva a fondersi con lo spirito, dando vita a una specie di deismo informatico, la percezione di una realtà unica sperimentata anche grazie all’LSD che gli fa sentire sé stesso e la musica che ascolta come fatti della stessa materia, e che lo porta ad affermare: «Consideriamo ora per un momento se un calcolatore pensi, io direi di no, ciò che “pensa” è l’uomo più il calcolatore più l’ambiente. E le linee di demarcazione tra uomo, calcolatore e ambiente sono del tutto artificiali e fittizie (…) non sono confini del sistema pensante. Quello che pensa è il sistema totale, che procede per tentativi ed errori ed è costituito dall’uomo più l’ambiente.»
La visione degli ambienti naturali come reti interdipendenti si ispira all’opera di George Hutchinson, considerato il padre dell’ecologia, anch’egli presente negli anni ’50 alle conferenze Macy. Sarà un suo studente, Tod Odum, a elaborare in seguito il concetto di ecosistema, che si basa sui modelli cibernetici di retroazione, causalità circolare e informazione, e che porterà poi all’idea che computer e tecnologie avanzate non solo permettono il controllo e la gestione delle interazioni con l’ambiente, ma sono meno inquinanti e perciò più ecologiche dei vecchi modelli produttivi industriali.
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Sommario Ep. 2.8
- Introduzione
- Knock o il trionfo della medicina (sceneggiato TV tratto dall’opera teatrale scritta nel 1923 da Jules Romains, trasmesso sul secondo canale Rai il 13 gennaio 1967)
- Andrea Romano (PD) – “Stavolta non scherziamo, gli antivaccinisti andranno zittiti” – LA7 (24/11/2020)
- Sally Fallon Morell, prefazione a The Contagion Myth: Why Viruses (including “Coronavirus”) Are Not the Cause of Disease di Thomas Cowan (TESTO)
- Basta la salute (RaiNews24): parto in casa
- Chiparopai, anziana indigena Yuma
Riferimenti Ep 2.8
- Voicians, Cybernetic (2077 Edit) (2019)
- Mad Manoush, Tchavolo Swing (The Gypsy R-evolution, 2008)
- Armando Iannucci, Morto Stalin se ne fa un altro (2017)
- Wu Man, Wulin yiyun (Antiche melodie di Wulin) (Chinese traditional and contemporary music for pipa and ensemble, 2000)
- Dawn & Dusk Entwined, A Torch In A Dark Field (A Leftover Of Gaia, 1999)
- Mel Brooks, Balle Spaziali (1987)
- Bob Miller e Robert Mirabal, Into the Twilight (Native Suite: Chants, Dances and the Remembered Earth, 1996)
- LE PAROLE DEL CONTAGIO/IL CONTAGIO DELLE PAROLE, di Bianca Bonavita, voce di Caterpillar, musica remix di “T’appartengo” di Ambra Angiolini (2020)
Link alla puntata su Radio Blackout