Episodio 3.27

Episodio 3.27

Se Parsons è stato il primo a innestare la cibernetica nelle teorie sociologiche, chi le ha adattate alle nuove scoperte della seconda cibernetica è stato Niklas Luhmann. Nato in Germania nel 1927, dopo la Seconda guerra mondiale si laurea in giurisprudenza e inizia subito la pratica legale, lavorando presso l’Alta Corte Amministrativa di Luneburgo occupandosi del sistema di archiviazione, e diventando poi funzionario del Ministero dell’Educazione e della Cultura della Bassa Sassonia. In quel periodo è influenzato da varie letture, tra cui fondamentale quella di Humberto Maturana, come dal prendere parte alle attività di ricostruzione della Germania post-bellica, per cui progetta e realizza il suo primo sistema di archiviazione (Zettelkasten) che sarà in seguito sostituito da un altro, di nuova concezione, su cui lavorerà per il resto della vita. Prima di passare all’insegnamento universitario in Sociologia, trascorre l’anno accademico 1960-61 ad Harvard per studiare con Talcott Parsons.

Luhmann concepisce il sistema auto-poietico come un’organizzazione mirante all’integrazione selettiva delle possibilità, che sono fonte di complessità caotica. Indipendentemente dalla sua natura il sistema non ha altra funzione che di ridurre e prevedere la complessità: in sociologia questa rappresentazione sistemica del mondo porta a pensare la società come un sistema autonomo differenziato, dunque la modernità politica è concepita come un processo di complessificazione e differenziazione del sistema sociale in sotto-sistemi integrati. E per Luhmann, a differenza di tutte le altre sociologie, nessuno di questi è più importante di altri. Ovvero, né la cultura né la politica e nemmeno l’economia sono considerati i motori dello sviluppo e dell’evoluzione sociale: e anche se interdipendenti, ogni sotto-sistema ha una relativa autonomia. Priva di un centro regolatore e normativo, secondo Luhmann la società contemporanea assume la forma di un immenso sistema autoregolatore e autoreferenziale dalle illimitate capacità di integrazione.

In quanto sistemi auto-poietici, i sistemi sociali non si possono ridurre ai sottosistemi biologici e psichici che in effetti inglobano: come dice Michel Lalondre, questa loro specificità si poggia sulla possibilità di prodursi e riprodursi tramite atti comunicativi che essi stessi generano. Il cerchio si chiude e siamo in piena autereferenzialità: «solo la comunicazione può comunicare», dirà Luhmann. (“Was ist Kommunikation?”, in Soziologische Aufklärung 6. Die Soziologie und der Mensch, 1995)

«L’ordine sociale può prodursi soltanto con l’aiuto di un tipo di processo che lo rende possibile, ovvero con l’aiuto della comunicazione». (“Remarques préliminaires en vue d’une théorie des systèmes sociaux”, Critique n° 413, 1981) Seguendo tale logica, la comunicazione costituisce il principale mezzo con cui il sistema si auto-regola in base a criteri di efficacia organizzativa. La catena retroattiva degli scambi di informazioni, tuttavia, sfugge in larga parte ai soggetti che non sono più gli unici detentori del significato, poiché all’interno della società il significato della comunicazione si riduce alla riproducibilità del sistema stesso: va da sé che Luhmann assegna un ruolo minimo agli attori sociali, presi in un flusso di informazioni di cui non sono né l’origine né il fine. Dato sempre a posteriori, il significato della comunicazione sociale sfugge ai soggetti parlanti. L’idea, cara agli strutturalisti, di un’assoluta esteriorità del linguaggio rispetto al soggetto, trova qui nuova linfa.

 

 

Sommario 3.27

 

Riferimenti 3.27

  • Spike Jones, Nutcracker Suite (Spike Jones is Murdering The Classics, 1971)
  • Ozric Tentacles, Sploosh! (Strangeitude, 1991)
  • Years and Years (Series 1 Episode 1, BBC settembre 2019)
  • Franco Bixio, Fabio Frizzi, Vince Tempera, L’impiegatango (Il secondo tragico Fantozzi, 1976)
  • Freak Seven (Feat. Aniff), Nano Kids – Vocal Mix (Nano Kids – Feel The Soul, 2011)
  • Conferenza stampa di Jens Stoltenberg (segretario generale NATO) e Dmytro Kuleba (ministro degli affari esteri Ucraina) (7 aprile 2022)
  • Francesco Partipilo, “Per una catastrofe ben temperata”, dialogo musicale con le sirene sotto il ponte Isabella + “Nare Nare”, Canzone armena per le madri (Torino, marzo 2022)
  • Faust, Mamie Is Blue + Picnic On A Frozen River (So Far, 1972)
  • Faust, Picnic on a Frozen River, Deuxieme Tableaux (Faust IV, 1973)

Episodio 3.26

Episodio 3.26

Giunta a questo punto del racconto, Celine Lafontaine analizza l’influenza del sistemismo sulla sociologia partendo da una figura cardine della vita intellettuale americana della seconda metà del ’900, Talcott Parsons, che già si era interessato all’omeostatica e all’equilibrio dei sistemi sociali negli anni ’30 e che, anche se non partecipò personalmente alle Conferenze Macy, seguì gli sviluppi delle discussioni che vi si tenevano e accolse la nascita della cibernetica come il compimento dell’avvicinamento tra scienze fisiche e sociali. Chiamato a partecipare alla creazione del Dipartimento di scienze sociali ad Harvard, ne diverrà ben presto direttore nel 1956. Ferocemente anti marxista in tempi di forte maccartismo, collaborò con il Russian Research Center, che forniva informazioni all’FBI, e il suo conservatorismo politico si rispecchia nell’importanza accordata dalla sua teoria sociologica all’equilibrio sistemico.

Agli inizi degli anni ’50, dunque, Parsons prese una svolta decisamente “biocibernetica” definendo l’azione umana in termini di interdipendenza sistemica; sebbene il suo approccio sia generalmente definito come “strutturo-funzionalismo” non bisogna scordare il ruolo cardine del sistema nel suo modello di azione sociale. Secondo lui il sistema di azione implica una struttura organizzativa che garantisca il compimento di quelle funzioni che le permettono di mantenersi e riprodursi. Le funzioni principali che identifica sono quattro – adattamento, perseguimento di obiettivi, integrazione e latenza, che non fanno che confermare la centralità della nozione di equilibrio – a cui corrispondono altrettanti sotto-sistemi: culturale, sociale, psichico e biologico.

Seguendo l’ottica cibernetica Parsons considera il sistema di azione, così come qualunque sistema attivo sia esso vivente o no, come il luogo di un’incessante circolazione di energia e informazioni, dove l’apporto fornito da ciascun sotto-sistema varia in termini di energia e informazione secondo un principio gerarchico di controllo e regolazione. Che a sua volta implica una scala di controllo che va dal sistema culturale a quello sociale, passando per lo psichismo e includendo infine il sistema biologico, più ricco di energia che di informazioni. La circolazione costante di questi due elementi fondamentali (energia biologica, vista come una sorta di “infrastruttura”, e informazione che corrisponde alla “sovrastruttura”) sta alla base dell’azione sociale; la personalità, il sistema psichico, occupa uno spazio centrale in questo modello in quanto permette di coniugare i fattori del condizionamento da parte dell’ambito psicobiologico con quelli dell’universo socioculturale.

Dal momento che l’obiettivo di ogni sistema è di svilupparsi in funzione di un adattamento al proprio ambiente, Parsons colloca l’apprendimento alla base del sistema sociale, unendosi così alla tradizione americana secondo cui l’individuo è completamente socializzato. Come nota Guy Rocher, nella sua teoria la personalità «in pratica è priva di istinti, che sono accantonati a vantaggio dell’interazione tra valori culturali e norme sociali» e dunque tende a presentarne «un’immagine fortemente socializzata.» (Talcott Parsons et la sociologie américaine, 1972, p. 148)

 

 

Sommario 3.26

  • Introduzione
  • Shangai in Lockdown – Cane robot / Voci, grida e telefonate da Shangai / Racconto di un italiano (aprile 2022)
  • METALLICA: L’Embrione Al Centro Della Terra; ovvero, fare le cose più in fretta della Natura (Mircea Eliade, “Homo faber e homo religiosus”, in Spezzare il tetto della casa, 1986, p.250-251 / Avis de têmpetes n. 49, 15 gennaio 2022) – TESTO
  • VOTA FridaysForFuture
  • Max Horkheimer, Crepuscolo (1933)
  • Shangai in Lockdown – “Stiamo venendo a prenderti, preparati” / Racconto di un 2° italiano

 

Riferimenti 3.26

  • Moondog, Frog Bog (Moondog, 1956)
  • Moondog, Frost Flower (A New Sound Of An Old Instrument, 1979)
  • Moondog, Avenue Of The Americas (51st Street) (On The Streets of New York, 1953)
  • Temple Rat, Live Festival Out of Touch (marzo 2021)
  • Lustmord, Congregants Requests 3 (Rising, 2006)
  • Six Organs Of Admittance, Stone Finders Verse II (Dust & Chimes, 2000)
  • Jefre Cantu-Ledesma, The Iron Age (Musique Pour Statues Menhirs, 2008)
  • Kraftwerk, Metal On Metal (Trans-Europe Express, 1977)
  • Khôra, Natura Naturans (Silent Your Body Is Endless, 2010)
  • Circus Contraption, March In A Minor + Come To The Circus (Our Latest Catalogue, 2001)
  • Glenn Gould, Aria da Capo e Fine (Bach – Goldberg Variations, 1954)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)
  • Temple Rat, Live Festival Out of Touch (marzo 2021)

Episodio 3.25

Episodio 3.25

Avviso ai naufraghi e monito agli immemori…

Interrompiamo momentaneamente il flusso delle introduzioni per dare spazio alla pubblicazione del documento, firmato La Nave dei Folli e Prinz Eugenz, POTERE E CONTROPOTERE – NOI CONTRO OGNI FORMA DI DOMINIO

Potere e Contropotere – Manifesto PDF per stampa

Potere e Contropotere – Solo testo

 

 

Sommario 3.25

  • Introduzione
  • The Last Generation (of Homo Sapiens)
  • AVVISO AI NAUFRAGHI, MONITO AGLI IMMEMORI
  • “Ci stanno proprio dentro” – Messaggio in bottiglia pervenuto alla Nave dei Folli
  • POTERE e CONTROPOTERE: Noi contro ogni forma di dominio
  • VaSSaSSini (aggiornamento primavera 2022): Nessuna Correlazione, Documentario di Ilario Pedrini, 2022 / Eudravigilance, dati aggiornati danni da siero sperimentale covid 19 / Il filo di Arianna, gruppo Telegram per la segnalazione dei danni da siero sperimentale covid / Euromomo.eu: dati sulla mortalità in Europa / Testimonianza di Steve Kirsch al senato degli Stati Uniti.
  • HARARI: Una delle ultime generazioni di homo sapiens
  • TATUAGGI ELETTRONICI: Bill Gates e Chaotic Moon (SOLE TV)

 

Riferimenti 3.25

  • Dietrich Schoenemann / Abe Duque, Tree Grog + Loop 8 (Facil, 1995)
  • NigNigNig, 3minutes V1 (Columbia traxxx)
  • Jorge Reyes, The Flight Of The Bird Children + The Nine Directions (Prehispanic, 1990)
  • I.A.O. Sabbao Winter Songs, Atomic Bomb (Satan P.Orridge Mix)
  • NigNigNig,  Arx (Asphalto)
  • Fanfara Tirana, Cokollata remix (feat. Nevenko Bucan) + Te lutem mu pergjigj (Balkan Fever, 2008)
  • Dust In Face, Vaccino (Goaland 2008)
  • Ambassador 21, Vaccine For Life (A21 VS The World, 2002)
  • Vaccine, Side Effects (2007)
  • Vaccine, Anaesthetic (2007)
  • Fabio Lucentini, Un malore all’improvviso (2022)
  • Effetti laterali: Carosello, Pubblicità vaccini di Bill Gates, Anthony Fauci & Co, Presentatrice RAI, Pubblicità Garnier, Carmelo Bene, Ministro sinistro Draghi
  • SPOT “3”, con Giulio Andreotti, Valeria Marini e Claudio Amendola
  • Majin Rap HC, BilderBerG (2013)

Episodio 3.24

Episodio 3.24

Henri Atlan non condivide l’ottimismo con cui si credeva di aver risolto molti dubbi sul funzionamento della vita grazie alla scoperta del “programma” genetico; questa metafora aveva già dimostrato i sui limiti perché «si tratta in realtà di un programma che ha bisogno dei prodotti della sua lettura e della sua esecuzione (le proteine enzimatiche che regolano la trascrizione e la traduzione del DNA) per essere letto ed eseguito.» Dato che non si conosce la presenza di tali programmi nelle macchine artificiali, e tenendo conto del fatto che la comparsa delle manipolazioni genetiche ha reso il concetto ancora più ambiguo, allora l’analogia di un programma come sequenza di istruzioni conduce all’idea che «una cellula è globalmente il proprio programma, che si costruisce dunque mano a mano che la macchina funziona, come un calcolatore che si costruisca da solo.»

Infatti, se il concetto di sistema auto-organizzato è nato come modo di concepire gli organismi viventi sotto forma di macchine cibernetiche con particolari proprietà (Atlan infatti adopera la teoria di Shannon dell’informazione a partire dal rumore per spiegare come il caso può contribuire a creare una complessità organizzativa invece che essere solo un fattore di disorganizzazione) questi principi cibernetici devono essere ancora scoperti e precisati.

«In quanto principi particolari, devono rendere conto del carattere proprio degli organismi viventi che mostrano tali prestazioni. Ma in quanto principi cibernetici vengono postulati in continuità con gli altri campi della cibernetica, i più conosciuti, quelli che si applicano agli automi artificiali. Le conseguenze di questo postulato sono duplici: a) la specificità degli organismi viventi è collegata a dei principi di organizzazione piuttosto che a proprietà vitali irriducibili; b) una volta scoperti questi principi, niente dovrebbe impedire di applicarli ad automi artificiali le cui prestazioni diventerebbero allora uguali a quelle degli organismi viventi. È in questa prospettiva che le ricerche formali sulla logica dei sistemi auto-organizzatori, che sono ipotetici nel senso che non ne è mai stato realizzato nessuno, eppure nello stesso tempo reali nel senso che la natura ne fornisce in abbondanza, possono suscitare interesse.»

Se tutto questo per Atlan equivale a porsi «la questione della logica di un’evoluzione con accrescimento di complessità sotto l’effetto di mutazioni casuali canalizzate dalla selezione naturale nonché quella della logica dello sviluppo epigenetico in cui un programma di sviluppo si costituisce a partire da un nucleo invariante, per mezzo di interazioni con stimoli non programmati – aleatori – dell’ambiente; e infine, quella dei meccanismi di apprendimento non programmato», in vista di una «nuova filosofia naturale che ne tenga conto» ai tempi già in via di elaborazione, purtroppo sappiamo che la natura dei suoi lavori nei decenni successivi ha condotto all’ectogenesi, cioè all’utero artificiale, dando un contributo fondamentale alla minaccia di estinzione del mammifero umano in vista di una sua sostituzione con un semi-automa artificiale, il cibernantropo tecnifero.

 

 

Sommario 3.24

 

Riferimenti 3.24

  • Pink Floyd, Atom Heart Mother Suite (Atom Hearth Mother, 1970)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)
  • BAM!, Vaccination (Revolution Parody)
  • Current 93, Panzer Rune (Swastikas For Noddy, 1988)
  • I Vianella, Cybernella (1981)
  • HARARI PLANETARY ASSAULT, Surveillance Going Under Our Skin (ShipOfFools Records, 2022) – SCARICA
  • Vadim Chaimovich, Beethoven – Piano Sonata n° 14 in Do diesis minore, Op. 27 N° 2 “Moonlight Sonata”: I. Adagio sostenuto
  • Luke Faulkner, Chopin – Notturno in Do diesis minore, Op. Post. B. 49
  • Luke Faulkner, Chopin – Notturno, Op. 9: N° 1 in Si bemolle minore, Larghetto
  • Vadim Chaimovich, Schubert – Ständchen (Serenata), S. 560, N° 7
  • Vadim Chaimovich, Lyadov – Three Morceaux, Op. 11: N° 1, Preludio in Si minore
  • Vadim Chaimovich, Bach/Siloti – Organo ben temperato, Libro I: Preludio in Mi minore, BWV 855a
  • Vadim Chaimovich, Handel – Suite N° 1 in Si bemolle maggiore, HWV 434: IV. Minuetto
  • Andrea Piccioni, In The Deep Of My Soul (My Roots, 2008)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)

Episodio 3.23

Episodio 3.23

Sempre in “Dogmi e scoperte nascosti nella nuova biologia” Atlan riparte dall’analisi critica di queste due tendenze opposte, meccanicismo e finalismo, già affrontata decenni prima da Henri Bergson, il quale la considerava una falsa disputa. Secondo il biologo francese, oggi potrebbe essere ripresa integralmente ed esser ancor meglio fondata sulle scoperte della biologia molecolare, permettendo di superare l’alternativa con una terza via che, sfortunatamente, Bergson poteva solo indicare attraverso un appello all’intuizione, quella di un tempo creatore insieme meccanicistico e finalistico, ma per il quale non disponeva di un linguaggio e di strumenti concettuali adeguati.

«Oggi questo linguaggio e questi strumenti sembrano esserci forniti dalla termodinamica dei sistemi aperti, dalla teoria dell’informazione, dalla cibernetica, e permettono una rilettura di L’evoluzione creatrice più ricca e più sorprendente. Se esistono delle questioni eterne, e se probabilmente è già stato detto tutto al loro riguardo, il modo di dirlo è la cosa più importante, e il rinnovamento dei termini di un problema equivale al rinnovamento del problema stesso.»

La questione dell’origine della vita è quella della comparsa del programma primo, cioè del primo DNA capace di riprodursi e di codificare la sintesi degli enzimi. Vediamo all’opera due approcci, tra chi, come Monod, considera la questione secondaria, in quanto evento lontano nel tempo, unico e non riproducibile, che per definizione sfugge al campo di applicazione della ricerca scientifica. E chi, come Prigogine, pensa che l’avvento del programma primo era obbligatorio e ineluttabile: l’origine della vita non sarebbe stato un accadimento unico estremamente improbabile, ma un evento che si sarebbe riprodotto ogni volta che le condizioni chimico-fisiche della terra primordiale fossero state realizzate (e l’eventuale scoperta di forme di vita in altri pianeti sarebbe un argomento a favore di questa idea).

La questione dell’evoluzione della specie si ripropone anch’essa in nuovi termini. Secondo Monod e Jacob, che portano avanti il neo-darwinismo e devono spiegare perché l’evoluzione sia andata in un senso e non in altri, ciò che viene “scelto” è tanto l’ambiente per l’organismo quanto l’organismo per l’ambiente. L’evoluzione diventa il risultato della retroazione esercitata dall’ambiente sulla riproduzione. La vecchia finalità in biologia disturbava, perché aveva sempre un sapore religioso: implicava, sempre tacitamente, una qualche provvidenza che diriga lo sviluppo di un embrione (addirittura l’evoluzione della specie, come per Teilhard de Chardin) verso il suo stadio finale. Al contrario la nuova finalità sarebbe accettabile perché scaturita non da un idealismo teologico ma da un neo-meccanicismo.

Ricorda Atlan che «la nozione stessa di macchina è cambiata ed è questo di cui spesso non abbiamo coscienza e le cui conseguenze filosofiche sono ignorate. Un tempo vi era opposizione tra macchina e sistema organizzato. Solo gli esseri viventi erano organizzati. (…) Per Maulpertuis (Essai sur les êtres organisés), per Kant, l’organizzazione era la caratteristica irriducibile della vita; a essa si opponeva la macchina, il cui modello era il pendolo, poi l’orologio, poi la macchina a vapore, dove era assente ogni organizzazione: al contrario degli esseri viventi non vi si trovava nessuna finalità guidata da processi di controllo. È la cibernetica, una trentina di anni fa, che ha rivoluzionato l’idea di macchina e quella di organizzazione. Le nozioni di controllo, di feedback, di trattamento di informazione quantificata applicate a delle macchine (servo-meccanismi, calcolatori, robots) hanno fatto apparire per la prima volta degli esseri fino ad allora inesistenti: delle macchine organizzate

Da questo momento l’applicazione dei concetti scaturiti dalla conoscenza di tali macchine agli esseri viventi descritti come “macchine naturali” non fu altro che una giusta riappropriazione; nozioni legate all’organizzazione furono applicate al mondo del vivente, da cui erano state tratte per ispirare la tecnologia delle nuove macchine artificiali. Ma nel frattempo queste nozioni avevano mutato completamente il proprio significato: l’organizzazione non è più il risultato di proprietà misteriose e incontrollabili legate all’esistenza stessa della vita, poiché se ne comprende la logica nel caso di quei nuovi sistemi che sono le macchine organizzate. Questo nuovo finalismo non si presenta, come il precedente, sotto forma di una presenza misteriosa e provvidenziale operante nella materia vivente per formarla e dirigerla verso le sue forme e le sue realizzazioni future. Si presenta sotto forma della sequenza degli stati attraverso cui passa una macchina organizzata quando realizza un programma.

 

 

 

Sommario 3.23

  • Introduzione
  • Pier Paolo Pasolini … è un po’ la fine del mondo
  • Extinction Rebellion in Taurinorum 1
  • THE DARK SIDE OF ECOLOGY: Viaggio alla scoperta del lato oscuro del pianeta Verde – La ribellione estinta – Seconda parte – TESTO
  • Extinction Rebellion in Taurinorum 2
  • Yuval Noah Harari, Post-Homo Inutilis (Uomini dietro le Macchine, WEF di Davos, 2020)
  • Spettri dal Futuro – 2a Parte – TESTO
  • Spettri dal presente… o della miseria dei nuovi “resistenti” (con citazioni tratte da: “Freedom Convoy: una corrispondenza dal Canada” di RadioCane / BlackIn, trasmissione di Blackout per la “razzializzazione” e la post-inquisizione)
  • Pier Paolo Pasolini … tutto il mio folle amore

 

Riferimenti 3.23

  • DJ Shadow, Fixed Income + Right Thing/GDMFSOB (The Private Press, 2002)
  • Yelawolf, Unnatural Born Killer (2019)
  • Jon Appleton & Don Cherry, BAO (Human Music, 1969/70)
  • Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, A Take Away Show (2020)
  • Lou Reed, Stupid Man (The Bells, 1979) – TESTO
  • Nicolas Jaar, Specters Of The Future (Space Is Only Noise, 2010)
  • AFX, Neotekt72 (Orphaned Deejay Selek 2006-2008)
  • Heiko Laux, Sense Fiction Pt.2 (Sense Fiction, 2000)
  • Andy Stott, Up The Box (Luxury Problems, 2012)
  • Stormy Six, Stalingrado (Un biglietto del tram, 1975)
  • Friser, Italia bella (Il fiore meraviglioso vol. 8, 2014)
  • Bryson Gray (feat. Forgiato Blow), No Mask No Vax  ( Bold as a Lion: Season 1, 2021)
  • Domenico Modugno/Pier Paolo Pasolini, Cosa sono le nuvole (1968)

Episodio 3.22

Episodio 3.22

In “Dogmi e scoperte nascosti nella nuova biologia” (1975) Henri Atlan ci aiuta a tirare le somme della seconda cibernetica. Ribadendo quanto sia stata profondamente influenzata dalla biologia molecolare, riparte da Il caso e la necessità di Jacques Monod (1970) che considera fondamentale sia per la storia delle scienze ma anche a livello ideologico: «si trattava di regolare i conti con la pretesa del materialismo storico di fondare le verità scientifiche sulla linea della dialettica della natura di Engels. In effetti Monod era stato uno tra i rari biologi comunisti a rompere con il marxismo in occasione del caso Lysenko. Le sue scoperte avevano in seguito contributo a far trionfare la genetica mendeliana e a mostrare il ridicolo delle teorie scientifiche che traggono la loro autorità dalla loro conformità ad una qualsiasi ideologia, nella fattispecie al materialismo dialettico.»

La sua reale importanza però risiedeva altrove: provava a risolvere il dilemma della finalità in biologia. «Le particolari relazioni della biologia con il finalismo si trovano riassunte in una nota formula: “La teleologia – ragionamento per cause finali – è come una donna senza la quale il biologo non può vivere ma con la quale si vergogna di essere visto in pubblico” (Brücke, fisiologo tedesco, 1864). In effetti, che lo confessiamo o no, un implicito finalismo è presente nella maggioranza dei discorsi biologici. Questo stato di cose è imbarazzante dal punto di vista del metodo scientifico perché nega il principio di causalità, secondo il quale le cause di un fenomeno devono trovarsi prima e non dopo il suo verificarsi».

Ma essendo questo principio un fondamento del metodo scientifico, l’impossibilità di fare a meno del finalismo in biologia rappresentava un punto debole per questa scienza. Dunque Monod, dopo aver approfondito la questione e vedendo una soluzione nei meccanismi molecolari dell’ereditarietà, propone al posto di teleologia (o finalismo) il concetto di teleonomia, che Atlan così riassume: «un processo teleonomico non funziona in virtù di cause finali, anche quando così sembri, anche quando appaia orientato verso la realizzazione di forme che non compariranno che alla fine del processo. Ciò che lo determina, infatti, non sono tali forme come cause finali, ma la realizzazione di un programma, come in una macchina programmata, il cui funzionamento sembra orientato verso la realizzazione di uno stato futuro mentre è in effetti determinato in maniera causale dalla sequenza degli stati attraverso cui il programma prestabilito la fa passare.»

La sintesi delle proteine enzimatiche è una delle chiavi dell’espressione dei caratteri ereditari, e i meccanismi di tale sintesi – la cui scoperta deve molto a Monod, Jacob e ai loro allievi – evidenziano il cosiddetto “dogma centrale” della biologia molecolare: il DNA del genoma porta l’informazione specifica che è codificata sotto forma di sequenze di basi nucleotidiche; la sintesi delle proteine trasmette questa informazione e la traduce in sequenze di amminoacidi che specificano struttura e proprietà enzimatiche di tali proteine. Inoltre, cosa notevole della scoperta, il codice è lo stesso in tutti gli esseri viventi finora studiati, dal batterio all’elefante.

Il mistero della vita sembrava in parte risolto, almeno secondo alcuni biologi tra cui lo stesso Monod, giacché il DNA pareva funzionare come il programma di un calcolatore; eppure secondo Atlan la rivoluzione con cui la biologia molecolare ha trasformato il modo di intendere la vita deve tener conto di due aspetti. Da una parte si tratta indubbiamente di scoperte che sembrano dar ragione a una tendenza meccanicistica in biologia, secondo cui tutti i fenomeni della vita devono potersi spiegare in termini di reazioni chimico-fisiche. «Come corollario i tentativi di definizione formale della vita vengono rifiutati come problemi scolastici sorpassati da una biologia sperimentale che si vuole esclusivamente operativa. “Non si interroga più la vita nei laboratori; è agli algoritmi del mondo vivente che si interessa oggi la biologia”, ha detto François Jacob.» (La logica del vivente, 1970)

Ciò di cui non ha tenuto conto Monod, d’altro canto, è che nonostante i meccanismi fino a poco tempo fa misteriosi dell’ereditarietà si possano spiegare adesso in termini di interazioni molecolari, questi devono integrare nozioni cibernetiche quali codice, informazione e programma che applicate non a delle macchine artificiali bensì a dei sistemi chimico-fisici naturali, si collocano “tra la fisica e la biologia” (S. Papert), “al cardine tra il pensiero e la materia” (Costa de Beauregard).

 

 

Sommario 3.22

  • Introduzione
  • Scientist Rebellion / XR Ultima Generazione vs Cingolani
  • THE DARK SIDE OF ECOLOGY: Viaggio alla scoperta del lato oscuro del pianeta Verde – Prima parte: La ribellione estintaTESTO
  • Extinction Rebellion e Autonomia
  • Spettri dal Futuro – 1a Parte – TESTO
  • CyberBraidottella: Oh Dolly!

 

Riferimenti 3.22

  • Codona (Collin Walcott, Don Cherry, Naná Vasconcelos), Like That Of Sky (Codona Vol. 1, 1978)
  • Jon Appleton & Don Cherry, BAO (Human Music, 1969/70)
  • Sergio Endrigo, Ci vuole un fiore (1974)
  • CCC CNC NCN, I piedi ben saldi per terra e la testa alta tra le nuvole dell’utopia (Miniature Suite, 1985-2018)
  • Jeremy Steig, Testimonium (Lend Me Your Ears, 1978)
  • Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, So Many Things (To Feel Guilty About) (Live, 2020)
  • Göksel Baktagir e Ceyhun Çelikten, Hayal Gibi (Enstrumental Türk Müziği, 1999)
  • Carlos Varela, Una palabra (Nubes, 2000) TESTO
  • Jon Appleton & Don Cherry, BAO (Human Music, 1969/70)
  • Woody Allen, Il dormiglione (1973)
  • Jon Appleton & Don Cherry, JON (Human Music, 1969/70)
  • Nicolas Jaar, Specters Of The Future (Space Is Only Noise, 2010)
  • Can, Flow Motion (Flow Motion, 1976)
  • I Vianella, Cybernella (1981)

Episodio 3.21

Episodio 3.21

Tornando al capitolo sulla “colonizzazione del soggetto sistemico”, nel paragrafo dedicato alla seconda cibernetica è comparso Henri Atlan che, in continuità diretta con lo strutturalismo, nella raccolta Tra il cristallo e il fumo ribadisce l’orientamento anti-umanista della cibernetica. Le sue teorie prendono ampiamente spunto dalla biologia molecolare, in particolare dalla visione scientista di Monod, e non a caso anni dopo Atlan diverrà uno dei principali promotori dell’utero artificiale.

In “Sul rumore come principio di auto-organizzazione” (1972), per spiegare il ruolo primordiale del genoma nell’organizzazione del vivente sostituisce alla metafora del programma tanto cara alla biologia molecolare, quella di memoria. Concependo la memoria cellulare come un magazzino informatico dei processi auto-organizzatori, l’autonomia del soggetto umano si limiterebbe alla capacità – in gran parte inconscia – di complessificarsi integrando il “rumore”. Atlan dirà altrove: «il vero volere, quello che è efficace perché si realizza – lo pseudo-“programma”, come ci appare a posteriori –, è incosciente. Le cose si fanno attraverso noi. Il volere si situa in tutte le nostre cellule, precisamente a livello delle loro interazioni con tutti i fattori aleatori dell’ambiente. Là si costruisce il futuro.» (“Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, Tra il cristallo e il fumo, p. 173) Difficile spingersi oltre nel percorso di dissoluzione “inconscia” del soggetto.

L’uomo “sistema auto-organizzatore” non ha più nulla a che vedere con il soggetto autonomo della modernità politica. Dopo aver celebrato Foucault sia per il suo annuncio finale della scomparsa dell’uomo e del ritorno al linguaggio, sia per il suo richiamo ad un’epoca in cui le parole parlavano il linguaggio delle cose, Atlan puntualizza: «Quest’uomo sta per essere sostituito dalla cose, certo, ma in cui noi possiamo riconoscerci, perché esse possono parlarci. Al posto di un uomo che si considera l’origine assoluta del discorso e dell’azione sulle cose, ma in realtà escluso da esse – e ciò conduce inevitabilmente a un universo schizofrenico – sono delle cose che parlano e agiscono in noi come attraverso altri sistemi, anche se in modo diverso, e forse più perfezionato». (Ibid.)

Queste parole non hanno qualcosa di familiare? Assegnando ai meccanismi inconsci un ruolo di primo piano nel processo di auto-organizzazione, nei fatti Atlan trasferisce alla biologia il primato strutturalista dell’inconscio sul conscio. Non stupisce che egli trovi nel “Seminario sulla lettera rubata” di Lacan l’esempio di una «realtà simbolica auto-generata». Per un curioso rimbalzo teorico, l’autonomia accordata ai sistemi auto-organizzatori si ispira al recupero lacaniano dei principi informatici scaturiti dalla prima cibernetica. È quel che si dice una logica autoreferenziale. In tal modo l’idea di una memoria auto-organizzata, inconscia, comune all’insieme del vivente, accorda all’essere umano soltanto una distinzione gerarchica basata sulla potenza e complessità delle sue memorie (genetiche e corticali), condizioni essenziali alla manifestazione di una «coscienza volontaria».

Ritroviamo qui, né più né meno la gerarchia informatica teorizzata da Wiener. Riprendendo il tema cibernetico della macchina, Atlan vorrebbe l’instaurazione di un dialogo tra l’uomo e l’insieme dei sistemi auto-organizzatori che lo circondano: «Dopotutto, se possono smontarci come delle macchine e sostituirci gli organi con pezzi di ricambio, ciò non significa anche che possiamo vedere nelle macchine, vale a dire nel mondo che ci circonda, qualcosa con cui possiamo, al limite, dialogare?». (“L’homme: système ouvert”, in L’Unité de l’homme, tomo 3 – atti del convegno di Royaumont, 1972)

 

 

Sommario 3.21

  • Introduzione
  • VACCINATE THE WORLD
  • Sforzo Comunitario e Feedback NOTAV
  • Resilienza in salsa OGM – Antipasto. Ingredienti: On. Raffaele Nevi e Ministro Politiche Agricole Stefano Patuanelli, Interrogazione Camera Deputati, 6/10/2021; Deborah Piovan, dirigente Confagricoltura.
  • InfoWars – Sui laboratori di armi biologiche USA attorno alla Russia
  • Resilienza in salsa OGM – Digestivo. Ingredienti: Maria Latella e Stefano Patuanelli, Il Caffè della Domenica (Radio 24, 13/3/2022)
  • BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Tredicesima e Ultima parte: “La guerra che viene”

 

Riferimenti 3.21

  • Magma, Troller Tanz (Udu Wudu, 1976)
  • Magma, Terrien si je t’ai convoqué (Inédits, 1976)
  • Dr. J & Randa, Vax the Nation (2021)
  • Pif, E noi come stronzi rimanemmo a guardare (2021)
  • Coline Serreau, Il pianeta verde (1996)
  • Quartetto Cetra, Nella vecchia fattoria (1945)
  • SPOT MONSANTO: Food Is Love (2014)
  • Gang Gang Dance, Untitled (Piano) / God’s Money V / Egowar (God’s Money, 2005)
  • SPOT MONSANTO: RoundUp (anni ’60 circa)
  • Gang Gang Dance, God’s Money VII / God’s Money IX (God’s Money, 2005)
  • DJ Spooky, Dj Soulslinger Prologue + Abducted (U.F.O. Mix) (Necropolis: The Dialogic Project, 2004)
  • La canzone dei no vax e no pass di Trento

Episodio 3.20

Episodio 3.20

Jacques Ellul critica la teoria di Edgar Morin perché «si inserisce nella prospettiva della totalizzazione tecnica, inevitabile»: raccogliendo i fattori ancora separati, «concentra il fascio di tutte le possibilità tecniche sull’uomo. Perché la spiegazione precede l’azione. A partire dal momento in cui lo si sa con certezza, l’innovazione tecnica è immancabile. L’apparizione teorica rischia di tradursi nel modo più contrario all’intenzione di Morin. La sua Scienza dell’Uomo non può rimanere, proprio perché totalizzante, a livello concettuale. Non solo aiuta il sistema a chiudersi, ma si colloca in una società tecnica, e non altrove.»

«In altre parole l’inserimento di tale scienza in questa società si traduce nell’elaborazione di un’organizzazione socio-politica totalitaria. Morin rischia lo stesso destino di Marx: la sua teoria, ideata per la liberazione dell’uomo, per permettergli di assumere il controllo della propria storia, è coincisa con gli esordi dell’elaborazione del sistema tecnico (con la strutturazione dello Stato e dell’industrializzazione) ed è stata per questo motivo capovolta: ha prodotto il sistema dittatoriale che non è un errore, un’eresia, ma la semplice e inevitabile combinazione tra sistema tecnico e teoria totale – questa necessariamente si mette a servizio della totalizzazione tecnica – o si condanna a entrare nel limbo dell’idealismo: a un sistema totale corrisponde una teoria totale – questo è quanto avviene.»

E ciò avviene quando si propone «una teoria non solo totale, ma anche chiusa, cioè che pretende di rendere conto di tutto ciò che è intellettualmente compreso, spiegato ma anche comprensibile e spiegabile – quando questa teoria non è solo il riflesso del reale, ma la soluzione del reale.»

Secondo Ellul, che invece si è sempre rifiutato di considerare il suo pensiero sotto forma di teoria e in modo sistematico, questa teoria può soltanto provocare una sistematizzazione socio-politica che «si esprimerà in un modo o nell’altro in una dittatura tecnica». Questa, all’epoca del computer e della sintesi delle scienze dell’uomo, non si presenta come il potere di una tecnocrazia e nemmeno di una dittatura politica tipo Hitler o Stalin, ma astratta e benefattrice, dunque ancor più totalitaria, perché per elaborarla «basterà un’equipe di uomini in grado di procedere all’unione tra Teoria e Prassi. Tra la Totalizzazione in sé del sistema e la costituzione della Scienza dell’Uomo ugualmente totalizzante.»

«In seguito al libro di Morin è stato proclamato che si potrebbe essere forse giunti all’anno I della Scienza dell’Uomo, ma questa meravigliosa invenzione rischia fortemente di segnare il trionfo della totalità tecnica. Non è per un retrogrado pregiudizio antiscientifico, né per un’irragionevole reazione, ma in seguito all’analisi sociologica del sistema tecnico e dell’esperienza storica del XX secolo che posso dichiarare: la Scienza totale dell’Uomo è la fine dell’uomo.» (Jacques Ellul, Il sistema tecnico, pp. 245-246)

 

 

Sommario 3.20

  • Introduzione
  • Dimenticare Fukushima (con materiale di repertorio, tra cui la triste sorte dei robot che lavorano nella centrale Fukushima Daiichi)
  • Ervin Laszlo – Svolta sostenibile o autodistruzione (2011)
  • Volpe bianca sorvola la Via Lattea – TESTO
  • Laszlo dà il benvenuto a bordo della navetta spaziale naturale
  • L’avevano detto chiaramente: Ernest Renan, 1871 (Citazioni tratte dall’opuscolo Charbonneau/Ellul, IL PROGRESSO CONTRO L’UOMO, istrixistrix 2022)

 

Riferimenti 3.20

  • Il Balletto Di Bronzo, Missione Sirio 2222 (Sirio 2222, 1970)
  • Silvano Agosti, N. P. – Il segreto (1971)
  • Dirt, Hiroshima (A Sides / Crass Records, Pt. 1 – 1979/1982) – TESTO
  • Leonardo Fornabaio, Il nucelare (ai tempi della mobilitazione antinucelare a Stigliano, 1980)
  • Zikali, Lama bada Yatathana (H0 Ho, 2016?)
  • NigNigNig, Nostradomus (Bardasessions, 2006)
  • Thomas Köner, Grohuk (Night) (Aubrite, 1995)
  • Eléonore Weber, Il n’y aura plus de nuit / There Will Be No More Night (2020, Documentario)
  • Transglobal Underground, Radio Unfree Europe (Impossible Broadcasting, 2004)
  • Domenico Bini, Il vaccino dobbiamo farlo tutti (2021)
  • Faust, Läuft… Heist das Es Läuft Oder Es Kommt Bald… Läuft + Just a Second (Starts Like That) (Faust IV, 1973)

Episodio 3.19 – Puntata Doppia

Episodio 3.19 – PUNTATA DOPPIA

Il convegno sull’Unità dell’Uomo del 1972, una Conferenza Macy in versione francese, può essere considerato il vernissage della seconda cibernetica dove si sono riuniti rappresentanti delle diverse discipline per confrontarsi sulle novità apportate dai principi di auto-organizzazione, autopoiesi e complessità. Di questa fase di slancio verso la Totalità – o meglio, come vedremo, Totalizzazione – ce ne offre una «potente sintesi» il libro di uno di loro, Edgar Morin, pubblicato l’anno successivo (Il paradigma perduto: la natura umana) di cui ce ne offre una potente critica Jacques Ellul.

Abbandonando ancora una volta il flusso del discorso di Lafontaine e inoltrandoci nel versante critico dell’Impero cibernetico, diamo la parola a Ellul, che in quegli stessi anni approfondiva una riflessione critica nata già negli anni ’30 insieme all’amico Bernard Charbonneau e che di lì a breve culminerà nella pubblicazione de Il sistema tecnico (1977), in cui definisce il libro di Morin «uno dei più pericolosi mai scritti», dal momento che «ci troviamo in presenza di una volontaria presa in considerazione di tutti i risultati delle scienze umane per ricondurli a un insieme sintetico, all’unità».

Tralasciando il resto delle sue riflessioni, che comunque riprenderemo qua e là nel corso dell’avventura perché parte del nostro arsenale di critica radicale, in questo caso specifico Ellul coglie il passaggio da un prima in cui, essendo i sistemi considerati come aperti, c’era sempre una frattura teorica e il processo di totalizzazione non poteva compiersi definitivamente; a un nuovo «percorso da seguire», quello indicato da Morin, «per chiudere il sistema e riuscire a prendere l’uomo in trappola e spodestarlo».

Ellul ammette che, come nel caso di Einstein e la bomba atomica, questa possa non essere stata la sua intenzione, non essendosi reso conto di cosa sia il sistema tecnico totalizzante. Morin, infatti, «non può conoscere le conseguenze della teoria perché non ha preso coscienza della realtà del sistema nel quale si inserisce. Apporta il “solenne complemento” che permette l’accelerazione della Totalizzazione». Eppure, in fin dei conti la sua teoria, «pur rifiutando egli esplicitamente totalizzazione e chiusura, è chiusura e totalizzazione, perché non si limita a utilizzare tutti i dati delle scienze umane e legarli attraverso una spiegazione profonda, ma è una teoria che trova posto in una totalità tecnica che si sostituisce alla totalità naturale e abbandona l’uomo alla propria necessità di sviluppo. Morin vuole fornire una spiegazione totale, nella misura in cui oggi la scienza permette tale spiegazione, ed è in ciò che risiede il complemento mortale del sistema tecnico.» (Jacques Ellul, Il sistema tecnico, pp. 243-244).

 

1a DOSE

 

2a DOSE

 

Sommario 3.19 /1a DOSE

 

Sommario 3.19 /2a DOSE

  • LA 4a RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CRONACHE DA UN FUTURO GIÀ PRESENTE / 3° Episodio – Controllo alimentare e lotte contadine – TESTO

Con estratti da: Interviste a Vandana Shiva: Grandangolo di Pangea, 35a puntata Byoblu 18/2/2022 / – Ribelliamoci a Bill Gates e al filantro-imperialismo, 16/3/2021
Frasi qua è là e ispirazione da Vandana Shiva: Monoculture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura “scientifica” (Bollati Boringhieri, 1995) / Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo (Utet,  2004) / Storia dei semi (Feltrinelli, 2013) / The Violence of the Green Revolution. Third World Agriculture, Ecology, and Politics (The Un. Press of Kentucky, 2016)
Frasi qua è là da Klaus Schwab:  La quarta rivoluzione industriale / Plasmare il futuro della quarta rivoluzione industriale / Covid 19, Il Grande Reset

 

Riferimenti 3.19 /1a DOSE

  • Amon Düül, Tik Tok (Fool Moon, 1989)
  • Circus Contraption, Klezmerde (Gallimaufry, 2004)
  • Some More Crime, Satellite Heaven (Another Domestic Drama In A Suburban Hell, 1993)
  • Julian Cope and the Teardrop Explodes, Sunspots (Fried, 1984)
  • Biosphere, Baby Satellite (Microgravity, 1992)
  • ASTRONAVE: Russian Rammstein, Du Riechst So Gut / Есть у революции начало, нет у революции конца! (La rivoluzione ha un inizio, la rivoluzione non ha fine) / Türkiye Komünist Gençliği Ekim Devrimi’ni selamladı, Genç Ekimler şarkısı / RichaadEB, Red Alert 3 – Marcia sovietica versione metal / Dustyesky, L’Armata Rossa è la più forte / Radio Kamerger, E la battaglia continua (musica di A. Pakhmutova, testi di N. Dobronravov) / Silenzium, E la battaglia continua / Clara Rockmore e Nadia Reisenberg, The Swan (AaVv, Gravikords, Whirlies & Pyrophones – Experimental Musical Instruments, 1998)
  • I Vianella, Cybernella (1981) – Versione italiana del cartone animato Limit
  • Kumiko Ohsugi / Shunsuke Kikuchi, Senchi na Limit-chan (Sigla finale del cartone animato giapponese Limit, 1973-1974)

 

Riferimenti 3.19 /2a DOSE

  • Dhiraj Kapadia, Meditative Mind (Tantra Flute – Indian Flute Meditation Music, 2017)
  • Adige in piena, suona la sirena evacuate alcune zone della città, 2020
  • F.A.R., Von Kinder an Guazz (Consumarsi con Grazia, 1985)
  • Ravi Shankar, Gayatri Mantra (Mantram: Chant of India, 1997)
  • Sheila Chandra, Bhajan + Nana the Dreaming + Speaking in Tongues (I) (Weaving my ancestors’ voices, 1985)
  • F.A.R., Tane (Presto i topi verranno a prenderci, 1987)
  • Peia, Machi (Four Great Winds, 2013)
  • Nessi Gomes, Falling Birds (Diamonds & Demons, 2016)
  • SPOT: Coronavirus, Barilla celebra l’Italia che resiste
  • Uma Mohan, Dakshinaamoorthy Sthothram (Amruthavarsha Vol. 1 – Shlokas on ganesha, guru and navagraha, 2007)
  • Alec Empire VS Merzbow, Alliance (Live @ CBGB NYC, 1998)
  • SPOT: Scatola Simmenthal che Muggisce, 1989
  • Ronu Majumdar, Bhramari Pranayam Raag Megh (Music for Pranayam, 2008)
  • La Parsifónica, Niña Salvaje + Sacarnos brillo + Los guardianes del monte (Niña Salvaje, 2018)
  • Yakoob Gill, Sher Punjab De (Farmers Protest, Latest Punjabi Folk Star Songs, 2020)
  • Kanwar Grewal, Ailaan (Official Video) (Rubai Music, Latest Punjabi Songs, 2020)

Episodio 3.18

Episodio 3.18

La seconda cibernetica, pur superandone i limiti, assomiglia punto per punto alla prima. Lo dimostrano gli atti del convegno L’unità dell’Uomo, svoltosi nel 1972 a Royaumont, dove ricercatori di ogni orizzonte e disciplina si sono riuniti per discutere la questione del momento, l’auto-organizzazione, con l’obiettivo esplicito di costruire un modello bio-antropologico inglobante tutti gli aspetti (genetici, cognitivi, sociali e culturali) della vita umana. Fondato sulla nozione di complessità, l’approccio dei sistemi aperti elaborato durante gli anni ’60 si presenta infatti come la sintesi teorica del paradigma informatico. Edgar Morin lo esprime nel modo più chiaro: «sistemismo e cibernetica sono come il primo stadio di un missile che consente la partenza del secondo stadio, la teoria dell’auto-organizzazione, la quale a sua volta dà fuoco a un terzo stadio, epistemologico, quello delle relazioni tra il soggetto e l’oggetto.» (“Tracciato e disegno”, 1976, in Introduzione al pensiero complesso, p. 37). Quel che si dice essere ostinati nel perseguire uno scopo.

A tal proposito, una delle opere recenti del sociologo francese (L’identità umana, tomo 5° de Il Metodo) ci offre un nuovo esempio dell’inflazione concettuale associata al modello della complessità. Dal cosmo alla politica, dal linguaggio ai geni, passando per l’auto-organizzazione e l’autonomia soggettiva, la totalità della conoscenza umana avviene all’interno di un intreccio gerarchico circolare. Questo tipo di approccio non soltanto non offre alcun sostegno alla critica, ma diluisce in un amalgama falsamente scientifico l’orizzonte socio-storico in cui evolve realmente l’essere umano.

Nella volontà di cogliere la complessità creatrice dei sistemi aperti, le teorie dell’auto-organizzazione sono la realizzazione ultima del nuovo paradigma scientifico. Ma l’idea di autonomia che sottende questo approccio del vivente si colloca nel prolungamento dell’anti-umanesimo del dopoguerra. A guardarle più da vicino, sulla questione del soggetto le teorie dell’auto-organizzazione sono in continuità diretta con lo strutturalismo, come ben esemplificato da una delle figure di punta di questo movimento, Henri Atlan, nella sua raccolta di saggi sull’organizzazione del vivente Tra il cristallo e il fumo.

Pubblicato nel 1979, contiene saggi anche di anni precedenti tra cui il suo intervento al convegno di Royaumont, “Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, che inizia così: «Da molti anni si annuncia la morte dell’uomo. (…) In effetti è l’Uomo, sistema chiuso, che è scomparso; i sistemi cibernetici aperti, auto-organizzatori, sono candidati alla sua successione. L’uomo, di cui Michel Foucault ha annunciato la scomparsa, è l’immagine di un sistema chiuso che ha dominato il XIX secolo e la prima parte del XX, unico detentore della ragione onnipotente a rendere conto di tutto il resto del mondo.» (“Coscienza e desideri nei sistemi auto-organizzatori”, Tra il cristallo e il fumo, p. 165)

 

 

Sommario 3.18

 

Riferimenti 3.18

  • Bobby Beausoleil, Return of Punjab + Punjab (Dreamways of the Mystic, 2007)
  • Alvin Oon, Fight the Virus (29/1/2020)
  • Altavoz, La Valse Ou L’ivresse (Bal de crepidules, 2019)
  • Santa Macairo Orkestar, New Speed On The Block (Novo bal, 2006)
  • Infernal Noise Brigade, Uskudar (Insurgent Selections For Battery And Voice, 2001)
  • Badawi, Dstry<All>Prfts – Shackleton Remix feat. Vengeance Tenfold (Index1-1, 2010)
  • Muslimgauze, Delicate Prey Descend (Observe With Sadiq Bey, 1999)
  • Elliot Smith, Let’s Get Lost (Late Night Tales – Air, 2006)
  • Smegma, Rock it Harder (Ism, 1993)
  • Family International, S.O.S. / Signal of distress (video S.O.S., 1994) TESTO
  • Klemen Slakonja, Putin, Putout (The Unofficial 2018 FIFA World Cup Russia Song)