Episodio 4.35

Episodio 4.35

L’origine dell’ultima umiliazione patita dall’essere umano, quella macchinica, deriva dal vecchio adagio di Bacone per cui “il sapere è potere”, cioè «il sapere delle macchine dà potere, il sapere operazionale produce sovranità.» Per Sloterdijk con l’illuminismo nasceva il potere tecnico basato sulla costruzione di macchine, in ogni ambito: «Il sapere umano è potere, il potere è la capacità di realizzare ciò che non sorge nella vecchia natura, e che non è stato neppure dispensato dalla grazia. Si tratta invece di qualcosa che bisogna senza dubbio mettere in conto all’uomo come l’arte, la tecnica, la strategia e la macchina.» Ma questo potere non era per tutti, «poiché la soddisfazione che deriva dalla competenza a costruire le macchine segue nelle popolazioni moderne distribuzioni fortemente diseguali. Per uno che può, giungono subito e di continuo mille, diecimila, più tardi milioni, che non possono. Inevitabilmente la storia dello spirito della modernità si sviluppa in un dramma sadomasochista che si svolge tra i gruppi di costruttori di macchine e i gruppi di non costruttori, tra i pochi che per primi si sono messi nelle condizioni di potere e i molti che devono accettare, volenti o nolenti, il potere di coloro che possono.»

Con l’avvento delle biotecnologie, che rappresentano la prosecuzione della costruzione moderna dei corpi tramite le macchine, diventa più evidente la sensazione di spaesamento vissuta da chi, ad esempio in campo medico, subisce il potere delle macchine che è insito negli apparecchi tecnici. Dato che «le macchine sono per essenza delle protesi», con la protetica, che include le applicazioni dell’ingegneria genetica, della robotica e dell’intelligenza artificiale, la tecnoscienza prosegue il rimodellamento dell’umano avviato dalla medicina moderna nel Settecento. «La protetica inizia con l’introduzione o l’aggiunta di corpi estranei nei corpi propri, ma si realizza solo quando crea dei corpi protetici che non solo riparano i vecchi corpi, bensì li accrescono e li trasfigurano. Da questo punto di vista gli invalidi sono i precorritori dell’uomo di domani.»

La realtà clinica è per Sloterdijk il luogo dove si vedono emergere tutte le categorie dell’estraneità: «corpi estranei come protesi parziali degli arti, meccaniche o elettroniche, organi estranei come macchine naturali trapiantate o come plastiche totalmente sintetiche; movimenti estranei come locomozione elettrica o robotica, ritmica estranea come sostituto della frequenza vitale nelle protesi interne attive, come il pace maker, sonno estraneo con l’aiuto di anestetici, voci estranee attraverso droghe psicotrope, cognizioni estranee attraverso il neurodesign e la manipolazione neurale linguistica, occhi estranei come apparecchi ottici invasivi e non invasivi nelle parti un tempo oscure del corpo, gravidanze estranee attraverso protesi placentari e uteri artificiali.»

Comparse queste forme di vita estranee e tecnogene, diventa necessario «chiarire lo statuto di realtà di tutti questi fratellastri e sorellastre ontologici dell’uomo. L’attuale assalto alla virtualità contiene in modo incontrovertibile la richiesta di un’ontologia dell’essere e dell’apparire tecnici. Il privilegio ontologico del nostro primo corpo individuale viene percepito ovunque come vitale: ma solo fino a che il primo corpo resta insostituibile. Tuttavia questo è superato dagli eventi, così come dalla loro tendenza generale. Di fatto siamo ormai in grado di trasformare in corpi estensivi e tecnici parti sempre più grandi dei corpi naturali. I corpi ampliati ci sostengono ora nell’evidenza del fatto che è proprio in quanto macchine che siamo in vantaggio.» (Peter Sloterdijk, “L’offesa delle macchine”, Non siamo an cora stati salvati. Saggi dopo Heidegger, 2004, pp. 283-289)

 

 

Sommario 4.35

 

Riferimenti 4.35

  • Cluster, Plas + Fur Die Katz’ (Cluster II, 1972)
  • Circus Contraption, Shneykoyl (The Half-Wit’s Descent, 2010)
  • Robert Hood, Omega-End Times (Omega, 2010)
  • Beak>, Ham Green (Recordings 05/01/09 > 17/01/09, 2009)
  • Lucien Fuego, Mondo virtuale (2022)
  • Human Flesh, Maybe Your Skin…(Love At First Sigh) + Beatitude (Ma Vie À L’Envers) + Alone (Third Part) (Tecnologie del Movimento II, 1992)
  • DsorDNE, Aria + Aria sensoemozionale (Tecnologie del Movimento II, 1992)
  • Renforshort, Virtual Reality (2021)