Episodio 3.29

Episodio 3.29

Eccoci giunti all’ultimo paragrafo del capitolo dedicato al soggetto sistemico che Lafontaine intitola “L’economia come sistema auto-organizzatore”. Vedere nella “mano invisibile” di Adam Smith l’antenato di tutti i principi dell’“ordine a partire dal disordine” ci aiuta a capire l’odierna congiuntura tra neoliberismo e paradigma informatico, incarnata da uno dei pensatori più influenti del nostro tempo, Friedrich von Hayek. Premio Nobel e capofila del neoliberismo, durante gli anni ’60 è salito sul carro della cibernetica partecipando a una conferenza sull’auto-organizzazione patrocinata da von Foerster e al simposio “Beyond Reductionism” che nel 1968 ha riunito i grandi nomi del sistemismo, tra cui von Bertalanffy. In continuità diretta con i modelli biologici di auto-organizzazione, il suo concetto di “ordini sociali spontanei” resta comunque fedele alla tradizione delle scienze sociali anglosassoni. Secondo Hayek liberismo ed evoluzionismo sono strettamente legati, da cui l’importanza accordata al principio di adattamento nella sua definizione di ordini sociali spontanei: «Tale struttura delle attività umane si adatta costantemente, e funziona proprio mediante tale costante adattamento, a milioni di fatti che nella loro interezza non sono noti a nessun singolo individuo.» (Legge, legislazione, libertà. Critica dell’economia pianificata, 1973, p. 20)­

La teoria di Hayek si può riassumere nell’idea per cui l’enorme complessità prodotta dalla divisione del lavoro e delle conoscenze elimina ogni possibilità di avere una visione unificata della società e dunque, proprio per questo, di pretendere di poterla orientare politicamente. Tanto più considerando che, secondo lui, la “mente” non è altro che una forma di «adattamento all’ambiente naturale e sociale» (p. 25) che non può in alcun caso trascendere le condizioni stesse che la rendono possibile. Hayek attacca frontalmente l’umanesimo politico che considera portatore di disordine nella misura in cui ostacola l’auto-organizzazione spontanea del sociale grazie al mercato. Con l’etichetta di «razionalismo costruttivista» (p. 15) critica il dualismo che porta a considerare l’uomo come l’artefice della società, cosa che a suo avviso conduce diritto al totalitarismo. All’epoca in cui scrive, la guerra fredda, l’Unione sovietica era il nemico designato del libero mercato e del suo ordine spontaneo verso cui dovevano necessariamente convergere le attività individuali collettivamente auto-organizzate.

Secondo Hayek la formazione di un ordine sociale spontaneo presuppone l’adattamento delle azioni individuali a certe regole dettate dal loro ambiente. Lungi dall’essere il risultato di un’imposizione arbitraria, queste regole sono di natura implicita, e gli individui non hanno bisogno di conoscerle per obbedire loro. Sono frutto di un «processo di selezione» sociale reso necessario dal fatto che «alcuni comportamenti perfettamente regolari degli individui potrebbero produrre soltanto disordine», proprio come il secondo principio della termodinamica conduce inevitabilmente al «“disordine perfetto”». (p. 59) Riferendosi in questa maniera alla minaccia entropica, Hayek dimostra di concepire le regole sociali non come decisioni politiche ma come un processo di adattamento alla complessità. Quindi, al di fuori della democrazia nel suo pieno senso del termine. Risolutamente apolitico, il principio dell’ordine spontaneo si oppone direttamente all’idea di autonomia soggettiva: «la sola possibilità di trascendere la portata delle menti individuali consiste nell’affidarci a quelle forze sovrapersonali “autoorganizzantesi” che danno origine a degli ordini spontanei.» (p. 72)

 

 

Sommario 3.29

  • Introduzione
  • Segreteria Telefonica della Nave dei Folli
  • René Riesel e Jaime Semprun: CATASTROFISMO – AMMINISTRAZIONE DEL DISASTRO E SOTTOMISSIONE SOSTENIBILE, 2008 (1 parte) – Traduzione italiana di Ortica editrice, Roma, 2020
  • Pasolini e la TV / Caterina, non andare al Supermarket
  • We will rave on antropos grave – TESTO / Podcast “Kiev Rave”, La Stampa (1 aprile 2022)

 

Riferimenti 3.29

  • Mad Manoush, Odessa + Tarandiavolo (The Gypsy R-Evolution, 2008)
  • Coil, Are You Shivering (Musick To Play In The Dark, Volume 1, 1999)
  • Adrian von Ziegler
  • The Family/Heaven’s Magic, Cathy Don’t Go (This Must Be Heaven!, 1985) – TESTO
  • Sint & NigNigNig, Covid Generation (Terrore e Panico, 2021)