Episodio 3.6
«L’uomo sistema chiuso è scomparso: sistemi cibernetici aperti, auto-organizzati, sono candidati alla sua successione». (Henri Atlan, Tra il cristallo e il fumo, 1979)
Dopo aver riscoperto il continente cibernetico, emerso dalle acque torbide della seconda guerra mondiale e dalle viscere delle prime macchine calcolatrici per ergersi a scienza della comunicazione e del controllo; dopo aver assistito alla sua conquista delle scienze tanto umane quanto esatte, riunite nei cenacoli di un Nuovo Rinascimento cibernetico, e ai primi vagiti dell’uomo nuovo, partorito unificando le conoscenze sulla base dell’entropia e del feedback, del codice e dell’informazione; nell’ultima parte del nostro viaggio siamo approdati al “soggetto strutturale”, nella fase che Lafontaine chiama di colonizzazione da parte della cibernetica, in Francia ad opera di Jakobson e Lévi-Strauss prima, Lacan poi e infine Foucault.
Il secondo aspetto di questa colonizzazione è il “soggetto sistemico”, nato nello stesso periodo ma che emergerà poco alla volta nel corso degli anni Sessanta per affermarsi definitivamente soltanto nel decennio successivo. Per Francoise Dosse (Storia dello strutturalismo), a livello tanto delle ambizioni scientifiche quanto dei postulati epistemologici il sistemismo può essere considerato un proseguo dello strutturalismo, condividendo inoltre un approccio universalistico e la spinta all’interdisciplinarietà.
Ma come vedremo strutturalismo e sistemismo si discostano alquanto, e sarà quest’ultimo a dare origine a quella che sarà chiamata Seconda cibernetica. Infatti, se lo strutturalismo si impegnava a dissolvere il soggetto nei determinismi del linguaggio, il sistemismo ora riprende alcune nozioni che erano state abbandonate, quali autonomia, interazione e soggettività: ma paradossalmente, facendo questo contribuirà ancor più a rafforzare la tendenza anti-umanista insita nel paradigma informatico.
Anche in questo caso, Henri Lefebvre fu lucido premonitore: «Funzione e struttura si completano a vicenda e se aggiungete il concetto di “sistema” avrete tutto quel che occorre per pensare il mondo organizzandolo, e di conseguenza per legittimare il cibernantropo». (Position: contre les technocrates, 1967)
Sommario 3.6
- Introduzione
- Giorgina Bertolino – IN OSPITALE (tratto da n’Dréa, Medicina maledetta e assassina, 415, Torino 1993)
- Pieces et main d’oeuvre – Anche le nostre idee sono contagiose (XXMilaLegheSotto, Nautilus 2021)
- Jean de la Fontaine, Gli animali malati di peste (Favole, Libro Settimo)
- Ivan Illich – Nemesi Medica (1976)
Riferimenti 3.6
- Nirmaan, Camel Steps (Indian Electric Station, 2016)
- Fabio Lucentini, INNO DEL GREEN PASS (Mameli NO VAX Version)
- Inventori di malattie (RAI, 2004)
- Ce vó o’ GREENPASS!
- Current 93, Maldoror Est Mort (Mi-Mort – assieme a Nurse with Wound – 1983)
- Current 93, ἀρχη א Τελος (Music for the Horse Hospital – assieme a Nurse with Wound – 2002)
- Crosby, Stills, Nash and Young, Find the Cost of Freedom (1970) – TESTO
- White Hills, Don’t be afraid (Heads on fire, 2007)
- Mario Monti, In onda (La7, 27/11)
- Biancatervita, Le parole del contagio / Il contagio delle parole (2020) – TESTO
- Cluster, So Ney (Qua, 2009)