Episodio 6.20
Durante la seconda conferenza, Warren McCulloch sottolineò il fatto che durante lo speciale incontro sociologico che si era tenuto un mese prima, alcuni avevano fatto notare la necessità di approfondire certe nozioni psicologiche che erano state adoperate in modo piuttosto generico nella prima conferenza: «La parola “Gestalt” ha richiesto un chiarimento e immediatamente è risultato evidente che cinque membri del gruppo ritenevano che i restanti venti ignoravano il corretto uso del termine.» L’idea del gruppo cibernetico era di convincere Wolfgang Köhler a spiegar loro i concetti alla base della psicologia della Gestalt, ma costui riuscì a partecipare soltanto in seguito. «Anche la parola “campo” ha introdotto un elemento di confusione. Non sappiamo se sia stata utilizzata con lo stesso senso che ha in fisica… o in modo semplicemente esortativo, affinché osservassimo insiemi anziché costruire ipotesi meccanicistiche per le componenti.» (McCulloch citato in Heims, I cibernetici. Un gruppo e un’idea, p. 237) Il nocciolo del gruppo Macy era formato principalmente da matematici, fisici e neurofisiologi che, seppur desiderosi di dialogare con altri ambiti scientifici per verificare se le teorie della nascente cibernetica potessero avere un’applicazione nel campo delle scienze sociali, non avevano molti legami con discipline quali sociologia, antropologia o psicologia. Una delle figure chiave che contribuì a introdurre la cibernetica nelle scienze sociali e, specularmente, ad aprire il dialogo tra quest’ultime e il gruppo Macy fu senza dubbio Kurt Lewin che, anche se partecipò soltanto alle prime due conferenze, diede un contributo fondamentale a stabilire questo legame interdisciplinare.
Kurt Lewin nacque nel 1890 in una famiglia ebraica appartenente alla comunità che si raccoglieva attorno alla sinagoga di Moglino, all’epoca territorio della Germania imperiale e oggi in Polonia. Trasferitosi con la famiglia a Berlino, studiò filosofia dapprima con Husserl e poi con Ernst Cassirer, per poi specializzarsi in psicologia e laurearsi con Carl Stumpf. Avvicinatosi alle idee socialiste, attorno al 1919 formulò l’idea che l’applicazione della psicologia al lavoro dovesse avere come duplice scopo l’alta produttività aziendale e il beneficio psicologico del lavoratore, obiettivi a suo avviso validi tanto in un’economia socialista quanto capitalista. Dal 1921 lavorò nell’università di Berlino presso l’Istituto di psicologia, diretto da Köhler e dove si gettarono le basi del movimento della Gestalt. In particolare Lewin voleva creare una psicologia con basi scientifiche, dotata di leggi rigorose, matematicamente formalizzate e controllate sperimentalmente, che avesse la stessa dignità della fisica, oltre a reputare altrettanto importante lo sviluppo di un linguaggio concettuale non ambiguo in grado di descrivere le situazioni umane in modo logico, situazioni che a suo avviso dovevano non soltanto essere osservate ma anche verificate attraverso la ricerca sperimentale.
Nel 1933 abbandonò la Germania nazista e andò a vivere negli Stati Uniti, dove il panorama della psicologia era completamente diverso, dominato dal comportamentismo. Rappresentato inizialmente da John Watson, questo approccio «poneva un forte accento sul condizionamento e, nel suo radicale funzionalismo, tendeva a escludere in modo quasi assoluto lo studio della “mente”» (Heims, p. 233); in seguito i cosiddetti neocomportamentisti quali Tolman e Skinner modificarono in parte gli assunti iniziali, ma a differenza dei gestaltisti di formazione tedesca non diedero mai importanza all’esperienza soggettiva né considerarono la psicologia sotto l’aspetto filosofico, vedendola piuttosto come una tecnica per prevedere e influenzare il comportamento umano. Il gruppo Macy comunque non comprendeva molti comportamentisti, e i pochi presenti non erano su posizione ortodosse. Donald Marquis, che negli anni Trenta aveva lavorato sui meccanismi neurofisiologici del condizionamento e nel 1940 aveva pubblicato uno dei testi fondamentali della psicologia di scuola comportamentista (Conditioning and Learning, con Ernest Hilgard), nel dopoguerra si poteva considerare ormai un ex-comportamentista, orientandosi sulla psicologia sociale dei sistemi organizzati più che su quella fisiologica. Theodore Schneirla, studioso di psicologia comparata, si era interessato principalmente al comportamento di formiche e altri animali, sottolineando l’importanza delle similitudini tra comportamento umano e animale ma mettendo in guardia dai pericoli dello zoomorfismo, preferendo invece evidenziarne le differenze. Inoltre, pur dubitando della validità del concetto unificante di “mente”, «riconosceva che vari tipi di pensiero, simbolizzazione e immaginazione umani sono funzioni che possono essere studiate senza ricorrere all’osservazione di comportamenti veri e propri». (Heims, p. 235)
Lewin dal canto suo, a differenza di Frank e Mead, o di Fremont-Smith e Kubie, concepì il comportamento di una persona in un particolare momento non come “causato” dalla sua esperienza infantile o dalla sua personalità, ma come funzione del “campo” del suo “spazio vitale”, un concetto di sua invenzione. In una visione sistemica più che evolutiva, cercò di fornire basi matematiche a questi campi e a rappresentarli con diagrammi; e a differenza dei comportamentisti che vedevano l’individuo come agito da fattori non soggettivi, sostanzialmente “condizionato”, Lewin cercava di comprenderlo nel modo in cui si rapportava all’ambiente sui diversi piani corporeo, mentale e sociale. Pur riconoscendone il valore e l’influenza in quegli anni si allontanò dalla scuola di Berlino, come scrisse in una lettera aperta indirizzata al suo “caro” maestro Köhler che apriva il testo del 1936 Principi di psicologia topologica. Avendo come principale obiettivo «aiutare lo sviluppo di un linguaggio psicologico generalmente comprensibile e indipendente dalla scuole», Lewin descriveva gli esiti della sua lenta evoluzione che lo avevano portato ad adoperare «non soltanto il concetto di tempo ma anche quello di spazio». Influenzato da Cassirer si era interessato alla teoria della scienza fin dai primi anni di studio in Germania: «sentii vagamente che la giovane disciplina matematica “topologia” poteva essere di un qualche aiuto per rendere la psicologia una vera scienza» e nel far questo nel corso degli anni aveva dovuto prendere in considerazione «campi della psicologia sempre più ampi e a fronteggiare problemi sempre più complessi (…) che, per così dire, giacciono tra la psicologia e la matematica». In sostanza la psicologia era un campo ancora da scoprire assieme ai suoi concetti, e «poiché non abbiamo ancora quella conoscenza dei fatti che realmente basti per determinare questo sistema di concetti (…) sembra essere aperta un’unica via: procedere lentamente per tentativi, prendere decisioni con una certa riluttanza, avere sempre presente l’intero campo della psicologia, e stare nel più stretto contatto con il reale lavoro della ricerca psicologica.» Aggiungendo poco dopo, a sottolineare la grande apertura di Lewin nei confronti delle altre persone sia sul piano umano che su quello professionale: «Una tale impresa ha bisogno della cooperazione di un gruppo. Io mi sono sempre ritrovato piuttosto improduttivo come persona singola.» (Principi di psicologia topologica, pp. XI-XIII)
Sommario 6.20
- Introduzione con Paul Midy ed Elon Musk
- Il mio bunker – Vuoi realizzare il tuo bunker / rifugio antiatomico?
- Gualtieriade 1 – Roberto Gualtieri e Cerbero, il sistema di telecamere a IA montate sulle macchine della polizia municipale
- Stefania Masci – NGT/TEA e OGM per l’agricoltura biologica: un matrimonio che sembra impossibile e invece… (Accademia XL, 28/11/2024)
- TECNObiologico – un binomio possibile? LNDF, 14/4/2025 – TESTO
- Immonda Mondeggi – Cogestire il PNRR e coprogettare l’altercapitalismo di Stato – 1 parte (Gabriele Battaglia a Radio Onda d’Urto, 27/3/2025)
- Gualtieriade 2 – Roberto Gualtieri e gli alberi virutali – L’app GreenSpaces
- Torino, apre il negozio dei cani-robot
- Salvini e Musk, collegamento dal congresso della Lega a Firenze (5/4/2025)
- Immonda Mondeggi – Cogestire il PNRR e coprogettare l’altercapitalismo di Stato – 2 parte (Martina Martignoni a Controradio, 26/3/2025)
Riferimenti 6.20
- Duello Madre, Ot to + Duello + Aquile blu (Duello Madre, 1973)
- Les Naufragés, Sarabande (La cour des miracles, 1997)
- Erwin & Edwin, Moskau (Dr Fre & Balkan Hotsteppers Remix) (2015)
- Slug, Biotechnology (Complex Cosmic Creation, 2006)
- The Paco Project, Biotechnology (Psychedelic Moments, 2014)
- Orca, The Magic Medicine (Complex Cosmic Creation, 2006)
- This Way to the Egress, SB. not credited (southbound intro) (Onward! Up a Frightening Creek, 2017)
- This Way to the Egress, Gambol (Songs From Tin Can Alley, 2019)
- Les Naufragés, Blackberry Blossom (A contre-courant, 1992)
- Woody Allen, Il dormiglione (1973)
- Nino Rota, Marcia 1 (Amarcord, 1973)
- Os Mutantes, Ave, Gengis Khan (Os Mutantes, 1968)
- This Way to the Egress, The End (Songs From Tin Can Alley, 2019)