Episodio 6.9

Episodio 6.9

Il “Seminario sull’inibizione mentale” si tenne al Beekman Hotel di New York dal 13 al 15 maggio 1942 e fu patrocinato dalla fondazione Macy, che sostenne le spese di viaggio e soggiorno ma non pagò alcun onorario ai partecipanti. L’intervento che destò più interesse fu quello di Arturo Rosenblueth, che illustrò i risultati delle riflessioni che stava facendo con Bigelow e Wiener. Quest’ultimo conosceva il neurofisiologo messicano già dal 1933, quando aveva iniziato a frequentare le “cene a tema scientifico” organizzate da Rosenblueth ad Harvard: in lui aveva subito trovato una «anima gemella scientifica» giacché «entrambi consideravano la scienza come un’impresa che esigeva collaborazione». (Flo Conway e Jim Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione. Alla ricerca di Norbert Wiener, il padre della cibernetica, Codice, Torino 2005, p. 126) Come ricorderà Wiener, l’argomento di gran parte delle loro discussioni riguardava «l’applicazione della matematica, e in particolare della teoria della comunicazione, al metodo biologico» (Norbert Wiener, I Am Mathematician: The Later Life of a Prodigy, p. 171) e un decennio più tardi si era rivolto a lui nel tentativo di risolvere alcuni problemi di oscillazione riscontrati nel prototipo di sistema di puntamento antiaereo. Questi problemi ricordavano a Rosenblueth «un bizzarro e analogo disordine neurologico noto come “tremore intenzionale”» che i neurofisiologi facevano risalire a «un difetto dei circuiti del cervelletto, la regione del cervello che coordina il movimento dei muscoli», ed entrambi trovarono impressionante l’analogia tra il disturbo tecnologico e quello neurologico. Grazie al contributo di Rosenblueth e alle sue conoscenze sull’omeostasi, Wiener e Bigelow avevano stabilito delle «connessioni tra la retroazione in senso tecnico, quella fisiologica e gli innumerevoli circuiti completi di retroazione delle reti elettriche e del cervello umano». (Conway-Siegelman, p. 180)

Considerata in senso più generale, la direzione intrapresa stava gettando le basi della cibernetica. Pur discostandosi dal comportamentismo classico, la loro idea «era quella di riconoscere in un’ottica comportamentista, determinate attività degli organismi e analizzarle in termini di funzionamento di macchine analoghe», introducendovi il concetto di finalità e superando la tradizionale opposizione tra finalità e meccanicismo: «d’ora innanzi si sarebbe potuto parlare esplicitamente e concretamente di “meccanismi teleologici”.» (Steve J. Heims, I cibernetici. Un gruppo e un’idea [1991], Rusconi, Milano, 1994, p. 18) Ciò rifletteva un mutamento più generale delle scienze, non solo matematiche: da un alto, alla classica visione lineare secondo cui la causa precede l’effetto, si stava sostituendo un modello basato sulla “causalità circolare”; dall’altro, si riconosceva che l’effetto della retroazione o feedback (solitamente negativo) agiva tanto all’interno delle macchine quanto degli organismi. Tra i presenti alla conferenza, a rimanere più affascinati dal modello proposto da Rosenblueth furono indubbiamente Bateson e McCulloch. Il primo intravide potenzialità di applicazione nelle scienze sociali di un modello – «il dinamismo di un sistema circolare di feedback, di cui una parte rimanda a una persona, un’altra a un segnale che trasporta informazioni e il resto all’ambiente» (Heims, p. 20) – talmente chiaro da poter essere espresso in linguaggio matematico. Lo psichiatra fu attratto dall’idea «di porre il comportamento umano (e quindi necessariamente parti del sistema nervoso) nella stessa categoria di alcune apparecchiature», dato che «stava già pensando a macchine ipotetiche (una classe di computer complessi) come modelli per la mente e il cervello dell’uomo.» (Ibid.)

Dopo alcuni anni di pausa dovuti anche al fatto che la maggior parte dei ricercatori era impegnata nello sforzo bellico, fu proprio McCulloch a sollecitare Fremont-Smith, subito dopo la resa del Giappone, a continuare a organizzare conferenze simili, per riprendere il filo interrotto del discorso. Nacquero così le vere e proprie conferenze Macy, con l’organizzazione del primo “Incontro sui meccanismi di feedback e sui sistemi di causalità circolare in biologia e nelle scienze sociali”, che si tenne nello stesso hotel l’8 e 9 marzo 1946. In questa che è considerata la prima vera conferenza cibernetica, oltre ai contributi dei matematici le scienze biologiche e sociali avrebbero dovuto rivestire un ruolo centrale, sebbene gli scienziati sociali fossero poco rappresentati poiché Bateson, trattenuto nel sud-est asiatico, non era tornato in tempo per convincere a includere un maggior numero di scienziati sociali e comportamentisti nel ristretto gruppo di invitati. Inoltre, in tutte le conferenze, tra le scienze sociali primeggiarono psicologia e psichiatria, seguite da antropologia, sociologia e alla fine linguistica, escludendo economia e politica nel timore di destare malumori e controversie. «Il tono del dibattito doveva rimanere neutro, scientifico e apolitico. (…) Il gruppo della Macy si attenne prudentemente ad argomenti “scientifici” e gli oratori invitati non furono del tipo che potesse introdurre nel discorso istanze di sinistra. La scelta a favore del meccanicismo e della psicologia (atomistica), inoltre favorì la spoliticizzazione del dibattito.» (Heims, p. 22)

 

 

Sommario 6.9

  • Introduzione con Pedro Sanchez al World Economic Forum (22/1/2025)
  • Caterpillar legge Bruno Geda – Nel nome della nostra sicurezza… Amen!
  • A Brescia attiviste di Extinction Rebellion costrette a spogliarsi in questura (gennaio 2025)
  • Walter Chiari, Le pillole (Canzonissima, 1968)
  • Leading cause of death in the United States is medical intervention (2024)
  • LABORATORIO EUROPEO DI CUORI ARTIFICIALI (TgLeonardo, 4/12/2024)
  • Miguel Amorós – Globalizzazione e geopolitica (17 dicembre 2024) (con introduzione di Mark Rutte, Segretario generale della NATO) – SECONDA E ULTIMA  PARTE (Testo)
  • J-(V)Ax: “Per tutti i soldi del mondo avrei detto anche Ave Satana!”  (Porta a porta, 21/09/2021 + Le Belve, 16/11/2022)

 

Riferimenti 6.9

  • Ramzi Aburedwan, Rahil + Sodfa (Reflections of Palestine, 2012)
  • Nino Rota, Adieu (Romeo e Giulietta, 1968)
  • Unwoman, Bad Man [Instrumental Version] (War Stories Instrumentals, 2018)
  • The Electric Flag, Senior Citizen (The Trip, 1967)
  • The Electric Flag, Soul Searchin’ (An American Music Band, 1968)
  • Dino Sarti, Professore, mi dà una pastiglia (p. interr.) (Omonimo, 1977)
  • Coil, The Hellraiser Theme + The Hellbound Heart + Vanishing Point (Unnatural History, 1995)
  • El Bicho, La suite + Caradura (Deimaginar, 2009)
  • Campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid 19 – Riprendiamoci il gusto del futuro (2021)
  • Skubalibre, Pigliate ’na pastiglia (gennaio 2025)