Episodio 4.32
«Se c’è l’uomo è solo perché una tecnica l’ha prodotto a partire dalla preumanità. È propriamente essa che crea l’uomo (…) perciò agli uomini non accade nulla che sia loro estraneo se si espongono a una produzione e a una manipolazione più ampie, non fanno nulla di perverso e contrario alla loro “natura” cioè, quando si mutano in modo autotecnico.» (Peter Sloterdijk, “La domesticazione dell’essere”, in Non siamo ancora stati salvati. Saggi dopo Heidegger, 2004, p. 177)
Peter Sloterdijk concepisce due fasi distinte del rapporto dell’umano con la tecnica. Quello antico, definito allotecnico, in cui gli strumenti operavano tagli netti e violenti contro la natura, per dominarla da una posizione di signoria, è stato sostituito quando ci si è resi conto che “c’è informazione”, facendo perdere plausibilità a un’immagine della tecnica come eteronomia e schiavizzazione di materie e persone. «Stiamo diventando testimoni di una forma di operatività non padronale che sta nascendo grazie alle tecnologie intelligenti e per la quale proponiamo il nome di omeotecnica. (…) I “materiali” nel pensare complesso vengono concepiti a partire dal loro senso proprio, e (…) smettono di essere quello che tradizionalmente eravamo abituati a chiamare “materia grezza”.»
Nella visione cibernetica di Sloterdijk l’omeotecnica, che si potrebbe definire anche ecologia o scienza della complessità, collegandosi a un’informazione realmente esistente, non farebbe violenza su ciò che ha davanti. «Essa apprende intelligentemente l’intelligenza e produce nuove occasioni di intelligenza: difatti è solo come non-ignoranza che essa può avere successo di fronte all’informazione incarnata. L’omeotecnica deve rifarsi a delle strategie co-intelligenti e co-informative anche là dove viene applicata in modo così egoistico e regionale come in ogni tecnica convenzionale; dunque ha più il carattere di una cooperazione che della signoria, anche nei rapporti asimmetrici.» (p. 179)
Dunque nella ricostruzione della storia del rapporto dell’uomo con la tecnica, da quando si è scoperta l’esistenza dell’informazione e dei sistemi diventa altrettanto obsoleta ed erronea l’abituale critica al potere, la distinzione signore-servo, che secondo Sloterdijk verrebbe creata da un’isteria antitecnologica per poter poi insorgere contro di essa. L’antitecnologia sarebbe ancora ferma a una falsa partizione dell’ente «per ribellarsi contro processi in cui il superamento di queste partizioni è già avvenuto. Essa è reattiva e reazionaria nel senso autentico della parola, poiché esprime il risentimento della bivalenza superata contro la polivalenza ancora incompresa.» (p. 176)
Sommario 4.32
- Introduzione
- Sarebbe meglio rovesciare l’intero, disgustoso sistema e accettarne le conseguenze – Controstoria di Ted Kaczynski (Terza parte)
- Bill Gates, intervista alla TV australiana ABC (30/1/2023) – TESTO
- Il polpo che esplode – TESTO
Riferimenti 4.32
- Can, Come sta, la Luna (Soon Over Babaluma, 1974)
- Peter Watkins, Punishment Park (1971)
- Frank Zappa & Ensemble Modern under Peter Rundel, Dog Breath Variations + 3 Revised + Uncle Meat + Times Beach 2 + Outrage At Valdez + The Girl In The Magnesium Dress + None Of The Above + Ruth Is Sleeping + Pentagon Afternoon (The Yellow Shark, 1993)
- Rupert Sanders, Ghost in the Shell (2017)
- Headcleaners, With Medication (The Infection Grows, 1983)
- Mercan Dede, Semaname (Seyahatname, 2001)
- Headcleaners, Epidemic Infection (The Infection Grows, 1983)
- Mercan Dede, Hayalname (Seyahatname, 2001)
- Ill Bill, Exploding Octopus (The Grimy Awards, 2013)