Episodio 2.31
Avevamo momentaneamente interrotto la lettura del libro di Celine Lafontaine, L’impero cibernetico, per addentrarci nel testo di Henri Lefebvre Contro i tecnocrati in cui per la prima volta, in maniera diretta e affrontando il problema di petto, è stata mossa una critica radicale alla nuova ideologia nata dalla cibernetica, che diventava di gran moda negli anni di poco precedenti il ’68, tra i vari buffoni di corte e di cortile, soprattutto quello della Sorbona. Un pensiero fintamente sovversivo e realmente integrato, come dimostra la presenza costante di quei loschi figuri – tra api regine, api operaie, operaiste e post-operaiste… fino ai fuchi foucaultiani – negli apparati, o dovremmo dire dispositivi, dominanti: ministeri, università, centri di ricerca, case editrici, riviste e televisioni di regime, gruppi e ideologie di potere e contropotere…
A questo punto perciò riemergiamo dalle acque profonde della storia, per riportare a galla le perle della critica e provare a declinare nel presente quanto scoperto. Pensiamo che mai come oggi sia opportuno, e fondamentale, smascherare e gettare la maschera, schierarsi e prendere una posizione. Situarsi, come dicono i post-umani.
Dunque, procediamo con lo SMASCHIERAMENTO, iniziando a elencare una serie di punti problematici che a nostro avviso vanno assolutamente affrontati, pena il (ri)piombare della cosiddetta “corrente radicale”, sia essa autonoma o anarchica, nella brodaglia post-moderna che non molti anni fa abbiamo combattuto sotto il nome e le pratiche di Tute Bianche e Disobbedienti.
Primo: il progetto di vaccinare “tutto il mondo”, come dice Draghi, non trova opposizione neppure nel cosiddetto movimento – che in realtà bisognerebbe iniziare a chiamare immobilismo militante. Anch’essi, come una qualunque spiaggia o parrucchiere, sono prontamente tornati alla normalità? Chi sopravvivrà, vedrà…
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Sommario Ep. 2.31
- Introduzione
- Spizzichi dallo spezzone dello spezzatino sociale, Torino, 1 maggio 2021
- Wu MingNOT AV: dalla stessa parte della barricata?!?!?!
- Volare con la Comune PostAnalcolica SPACEFAT
- Cronache dal XX secolo – “La conquista dello spazio” (Sergio Spina, testo Andrea Barbato – Rai, 1965)
- BERGTEUFEL, Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario – Ottava parte: “Spirali di dipendenza e isolamento”
- Anonimo franco-provenzale: “È l’ora delle medicine!” – Contro la medicina moderna e l’industria che l’accompagna (estate 2020)
- Bendix 2: The Tomorrow People
- Éric Baret, Tempi oscuri
- SOLO UN SISMA PUÒ SALVARCI – UN PAUROSO CATACLISMA – TUTTO FINIRÀ ALLE ORTICHE – LA CIVILTÀ SCOMPARIRÀ – PROPRIO COME ATLANDIDE
Riferimenti Ep 2.31
- Jorge Reyes, Shaman’s Dream (Forgotten Gods, 1993)
- Pink Floyd, Sheeps (Animals, 1977)
- The Jimi Hendrix Experience, Third Stone from the Sun (Are You Experienced, 1967)
- Domenico Modugno, Nel blu dipinto di blu (1958)
- DJ Food, Scratch Yer Hed + Scientific Youth (A Recipe For Disaster, 1995)
- Terry Riley, Performance One – Face 1 (Persian Surgery Dervishes, 1972)
- Popular Orchestra, Bournovalio Syrtos (Rembetika: The Ottoman Legacy (1925-1937), 2006)
- Nikolas Asimos, Seismos (O Xanapes, 1982)