Episodio 7.9

Nel suo lavoro I gruppi d’incontro del 1970, Carl Rogers individua la genesi della “tendenza ai gruppi” nell’influenza di due principali teorie: da un lato il pensiero di Lewin e la psicologia della Gestalt, che nei T-group si concentravano sull’acquisizione delle abilità, skills, nelle relazioni interpersonali, dall’altro il suo stesso lavoro in psicologia, avviato negli anni ’40 a Chicago e in seguito definito “terapia centrata sul cliente”, ovvero il gruppo Encounter (o basic encounter group), che tende invece a valorizzare la crescita personale, aumentare le capacità di comunicazione e approfondire i rapporti all’interno di un processo esperienziale. Di qui si sviluppano una molteplicità di varianti che Rogers elenca e descrive brevemente: oltre ai due già citati T-group ed Encounter group, troviamo il sensitivity training, gruppo di formazione (o addestramento, nella traduzione italiana di allora) alla sensibilizzazione; il Task-oriented group (quest’ultimo adoperato molto nelle industrie); i gruppi definiti sensory awareness, body awareness (consapevolezza sensoriale e corporale) e body movement in cui si adoperano movimenti e danze anche spontanee; il creativity workshop, seminario che favorisce l’espressione creativa tramite vari mezzi artistici, focalizzandosi su spontaneità e libertà d’espressione; gruppo di organizational developement, con l’obiettivo primario di accrescere l’attitudine a fungere da leader, oppure di team building adoperato anch’esso nelle imprese per rafforzare i legami nei gruppi di lavoro e creare team più uniti ed efficaci; il Gestalt group con l’intervento di un terapeuta gestaltico esperto, spesso concentrandosi su un individuo alla volta; infine il gruppo Synanon o “game”.

Per presentare quest’ultimo, apriamo una breve parentesi. Nato come Tender Loving Care (tenera e amorevole cura) nel 1957 su iniziativa di Charles Dederich, il gruppo Synanon (da simposio e seminario) si originò in California a partire dall’Anonima Alcolisti, di cui faceva parte Dederich, che quell’anno fu letteralmente fulminato dalla partecipazione come cavia ai test con l’LSD tenuti all’università di Berkeley. Persona diretta e carismatica, diventato oratore instancabile grazie all’illuminazione lisergica, creò una comunità non più per alcolisti ma per tossicodipendenti, che nel frattempo stavano aumentando di numero, e si fregiò della massima poi divenuta famosissima “oggi è il primo giorno del resto della tua vita”, che in realtà aveva sentito per le strade di San Francisco all’epoca in cui imperversavano i Diggers. Ben presto, già alla fine degli anni Sessanta, Synanon era diventata un’istituzione famosissima in tutti gli Stati Uniti e contava circa millecinquecento residenti, tutti rapati a zero, ma si era trasformata in una setta religiosa con Dederich come guru semidio e il mantra “no droga no violenza” come motto. Poi, poco alla volta, finì al centro di numerose indagini che andavano dallo sfruttamento di minori, che erano stati affidati loro, alla scomparsa di persone, percosse e molto altro. Infine, il progetto si dissolse nel 1991. Da notare in questa sede è l’invenzione del Game, un lavoro di gruppo chiamato “gioco” che però era intenso e stressante, più tardi esteso alla durata di 72 ore di fila e ribattezzato Trip, viaggio. Si trattava di una terapia d’urto: i partecipanti sono seduti in cerchio e parlano di loro stessi, si confidano, finché un giocatore decide di prendere di mira un altro utente con un attacco verbale violentissimo, con gli altri che devono “sostenere l’accusa”. L’attacco terminava solo quando tutti i tentativi di difesa da parte della vittima erano annientati, e questi ammetteva e riconosceva tutte le accuse, anche le più insopportabili e inventate, che gli erano state rivolte.

Torniamo ai primi esperimenti con i gruppi. Rogers aggiunge a questo elenco parziale «qualcuna delle diverse forme che si possono riscontrare»: gruppi estranei formati da individui che non si conoscono, gruppi di staff in cui convergono persone che fanno parte della stessa organizzazione o ambito lavorativo o di vita quotidiana, seminari o laboratori in cui operano contemporaneamente più gruppi ristretti, che convergono e si confrontano in determinate fasi, infine gruppi formati da coppie o da membri di una o più famiglie. Il periodo di tempo in cui avvengono questi incontri varia da un finesettimana intensivo a una o più settimane, oppure sedute di alcune ore alla settimana, fino ai gruppi maratona, che si riuniscono per 24 ore di fila, tra cui le “maratone nude” in cui la gente può togliersi i vestiti, di cui si faceva un gran parlare negli anni Sessanta ma che rappresentavano un’esigua minoranza. Rogers presenta poi alcuni caratteri comuni a tutte queste esperienze: «quasi sempre il gruppo è ristretto (da 8 a 18 membri), relativamente non strutturato, e sceglie i propri obiettivi e le proprie direzioni personali. Spesso, sebbene non sempre, l’esperienza comprende qualche input conoscitivo, cioè qualche argomento per il dibattito che è presentato al gruppo. Quasi sempre al leader è affidata la responsabilità di facilitare l’espressione di sentimenti e pensieri (…) Tanto il leader quanto i membri concentrano la loro attenzione sul processo e sulla dinamica delle interazioni personali immediate.» (Carl Rogers, I gruppi di incontro [1970], Astrolabio, Roma 1976, p. 13)

Inoltre Rogers individua certe ipotesi pratiche a cui i gruppi si attengono secondo una tendenza comune: «In un gruppo che si riunisce in forma intensiva un agevolatore [facilitator] può creare un clima psicologico di sicurezza, in cui si realizzino gradualmente la libertà d’espressione e la riduzione dell’atteggiamento difensivo», clima psicologico in cui secondo lui «tendono ad essere espresse molte reazioni emotive immediate di ogni membro verso gli altri e verso se stesso. Da questa mutua libertà di esprimere i veri sentimenti, positivi e negativi, si sviluppa un clima di fiducia reciproca. Ogni membro procede verso una maggiore accettazione del suo essere totale – emotivo, intellettuale e fisico – così come esso è, compreso il suo potenziale. Negli individui meno inibiti dalla rigidezza difensiva, incute meno timore la possibilità di cambiamento di atteggiamento e di comportamento personali, di metodi professionali, di procedimenti e di rapporti d’ufficio.» Perdita di rigidità difensiva che porta i partecipanti ad ascoltarsi di più gli uni con gli altri e a imparare vicendevolmente. Poi, sempre secondo Rogers, «da una persona all’altra di sviluppa un feedback, di modo che ogni individuo viene a sapere come egli appare agli altri e quale impatto ha sui rapporti interpersonali. Da questa maggiore libertà e da questa migliore comunicazione emergono nuove idee, nuovi concetti, nuove direzioni» e l’innovazione può essere vista come auspicabile, non più temuta. Infine, gli insegnamenti tratti dall’esperienza di gruppo tendono «a riversarsi, temporaneamente o in forma più durevole, nei rapporti con il coniuge, i figli, gli allievi, i dipendenti, i colleghi e anche con i superiori che seguono l’esperienza di gruppo». (Ibid., p. 14)

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Sommario 7.9

  • Introduzione
  • IOA – Spot 20 – Giustizia Infinita 2
  • Villaggio dell’Esercito italiano a Palermo e Napoli (ottobre 2025, con intermezzo di Radio Esercito)
  • IOA – Spot 21 – Impero
  • Elisa Lello, Perché quanto accaduto alla “famiglia nel bosco” riguarda tutti noi (3/12/2025) – Seconda e ultima parte – TESTO

Riferimenti 7.9

  • Beggars Opera, Raymonds Road + Light Cavalry (Act One, 1970)
  • Gravestone, Waiting for Peace (War, 1980)
  • David Peel, World War III (War & Anarchy, 1994)
  • Tetragon, Irgendwas + A Short Story + Nature + Jokus (Nature, 1971)
  • Archie Roach, Took The Children Away (Charcoal Lane, 1990)