Episodio 6.25
Durante gli anni trascorsi in varie università degli Stati Uniti, Kurt Lewin crea gruppi di ricerca – nel 1944 fonderà un centro per lo studio scientifico delle dinamiche di gruppo al MIT, il Research Center for Group Dynamics – e collabora con alcune istituzioni che lavorano su problemi specifici, quali la condizione delle minoranze o dei lavoratori nelle fabbriche, e pur dando grande importanza alla sperimentazione sul campo è sempre attento al piano concettuale e affascinato dalle formule matematiche. Il suo biografo ha posto in apertura del libro una citazione di Lewin che sintetizza il suo atteggiamento: «Non c’è nulla di così pratico come una buona teoria», aggiungendo il tributo fatto da Edward Tolman alla prima riunione dell’American Psychological Association tenutasi dopo la sua morte avvenuta improvvisamente nel 1947: «Freud il clinico e Lewin lo sperimentatore, sono questi due nomi che spiccano sugli altri nella storia della nostra era della psicologia. Perché le loro idee contrastanti ma complementari per prime hanno reso la psicologia una scienza applicabile a esseri umani reali e a società umane reali.» Lewin ha condotto esperimenti in situazioni di vita reale oppure ricostruite, ponendosi come osservatore interno che al tempo stesso agiva in quel contesto: dalla “frustrazione e regressione” dei bambini impegnati nel gioco, alla questione della leadership nei gruppi, dall’influenza delle forme di governo autoritario o democratico sui comportamenti dei cittadini al cambiamento delle abitudini alimentari delle famiglie. «Molti studenti che aderirono alle idee di Lewin (…) manifestavano un interesse pratico nell’uso sociale della ricerca psicologica. Essi scoprirono (…) che il pensiero di Lewin era fortemente radicato nella vita. Le sue teorie potevano essere strumenti per incidere sui problemi quotidiani dell’uomo. La situazione ambientale portò Lewin, con un processo del quale era impossibile distinguere la causa dall’effetto, a concentrarsi sempre più sugli studi sperimentali del come e del perché del cambiamento individuale e sociale, studi che in seguito presero la forma di “azioni di ricerca” e di “dinamiche di gruppo”.» (Alfred Marrow, The Practical Theorist: The Life and Work of Kurt Lewin, 1969, p. 87)
Dagli anni Quaranta, dunque, Lewin concentra la sua attenzione sulla psicologia sociale dei gruppi, piccoli e grandi, agendo attraverso quella che definisce action research, dove alla semplice ricerca unisce tentativi di apportare cambiamenti positivi, e al tempo stesso comincia lo studio delle group dynamics applicando la sua teoria di campo per descrivere il comportamento individuale in relazione a un gruppo. Quando nel 1946 entra in contatto con il gruppo Macy e con i concetti di causalità circolare, feedback e teoria dei giochi, li sente in risonanza con il suo precedente lavoro e inizia subito ad applicarli nelle questioni che sta affrontando. I risultati del suo incontro con la cibernetica sono espressi nell’articolo “Frontiere delle dinamiche di gruppo”, che Lewin ha diviso in due parti – “Concetto, metodo e realtà nella scienza sociale; equilibrio sociale e cambiamento sociale” e “Canali della vita di gruppo; pianificazione sociale e azione di ricerca” – di cui però la seconda è stata pubblicata in forma incompleta a causa del sopraggiungere della sua morte.
Queste sono le premesse da cui si muove Lewin: «Una delle conseguenze della Seconda Guerra mondiale di cui la società è a malapena consapevole è il nuovo stadio di sviluppo raggiunto dalle scienze sociali. Questo sviluppo può effettivamente dimostrarsi tanto rivoluzionario quanto la bomba atomica. L’applicazione dell’antropologia culturale alle culture moderne invece che “primitive”, la sperimentazione con i gruppi dentro e fuori dal laboratorio, la misurazione degli aspetti socio-psicologici di vasti corpi sociali, la combinazione di fact-finding [accertamento dei fatti, indagine] in ambito economico, culturale e psicologico, tutti questi sviluppi sono iniziati prima della guerra. Ma, fornendo attrezzature straordinarie e richiedendo soluzioni realizzabili ai problemi scientifici, la guerra ha enormemente accelerato il passaggio delle scienze sociali a un nuovo livello di sviluppo.» (“Frontiers in Group Dynamics. Concept, Method and Reality in Social Science; Social Equilibria and Social Science”, in Human Relations, n° 1, vol. 1, 1947) L’aspetto scientifico di questo sviluppo ruota secondo Lewin attorno a tre obiettivi: integrare le scienze sociali; passare dalla descrizione dei corpi sociali ai problemi di dinamiche di cambiamento della vita di gruppo; sviluppare nuovi strumenti e tecniche di ricerca sociale. Inoltre, questi avanzamenti necessitano un corrispettivo progresso sul piano teorico, che dovrà «procedere piuttosto rapidamente se le scienze sociali vogliono raggiungere quel livello di utilità pratica di cui la società ha bisogno per vincere la gara contro le capacità distruttive liberate dell’uso delle scienze naturali da parte dell’uomo». Le due parti dell’articolo si occuperanno perciò di indagare alcuni concetti emersi principalmente dalla ricerca sperimentale e che riguardano l’equilibrio sociale quasi stazionario e i cambiamenti sociali; la locomotion, lo spostamento attraverso canali sociali; i processi di feedback sociale e la gestione sociale.
Lewin parte dalla questione della “esistenza” nelle scienze empiriche, constatando come all’inizio del secolo sentimento, emozione, volontà non fossero considerati come qualcosa di esistente in senso scientifico, infatti un fenomeno sociale non aveva lo stesso grado di fondamento scientifico delle scienze naturali e fisiche: ma con la bomba atomica tutto è cambiato, ci si è resi conto che i fenomeni sociali potevano essere sia all’origine di eventi fisici sia far parte delle conseguenze. Un’altra differenza è che mentre nelle scienze fisiche, come aveva notato Cassirer, si dibatteva dell’esistenza o meno di singole unità (atomo, elettrone…) nelle scienze sociali si tendeva a mettere in dubbio ciò che riguarda i gruppi. Per questo Lewin si assume l’incarico di dimostrare l’esistenza di entità sociali attraverso il metodo sperimentale, con la pratica e non solamente con l’osservazione che potrebbe essere tacciata di visione soggettiva. «Nella ricerca sociale lo sperimentatore deve prendere in considerazione fattori come la personalità dei singoli membri, la struttura del gruppo, l’ideologia e i valori culturali e i fattori economici.» Fin dall’inizio della storia, partendo da re e condottieri fino ai membri delle famiglie, «tutti gli individui hanno cercato di influenzare gruppi più o meno grandi», ma questo non ha prodotto alcuna “conoscenza”, non si sa come questo avvenga e quale sia il suo funzionamento pratico, ad esempio nessuno saprebbe rispondere su come «si determina la produttività di una riunione di un comitato o di una commissione». Si è preferito pensare che in questo ambito entri in gioco l’intuizione, o altri fattori non tangibili, e che non sia possibile formulare regole chiare, che invece secondo Lewin sono riscontrabili attraverso l’osservazione e l’uso di determinati strumenti, senza dimenticare l’importanza, oltre al fatto oggettivo, anche della percezione soggettiva dei membri del gruppo, che ha un effetto circolare sul gruppo stesso, cosa che può essere dimostrata con la psicologia topologica e vettoriale. A questo punto Lewin passa ad analizzare il desiderio di e la resistenza al cambiamento nei contesti sociali, fondamentale per la gestione sociale così come per comprendere le dinamiche di vita di gruppo. Qui introduce complicate equazioni matematiche, che servono a descrivere i campi sociali e gli spazi di fase. Poi Lewin passa ad alcuni esempi, analizzando casi di cui si era già occupato, dalla discriminazione dei negri in due città al livello di aggressività dei ragazzi in ambienti democratici e autoritari, dalla questione della produzione in una fabbrica al famoso esperimento in cui mette a confronto due gruppi di casalinghe che devono essere convinte su quanto faccia bene consumare latte fresco. In quest’ultimo caso, un primo gruppo è convinto attraverso delle letture mentre il secondo con discussioni di gruppo, e il risultato è che quest’ultimo ha molto più successo nel provocare un cambiamento nelle abitudini alimentari delle rispettive famiglie. I risultati di questi esperimenti lo portano a sostenere, ad esempio, che «molti aspetti della vita sociale possono essere considerati come dei processi quasi-stazionari» che sono in equilibrio grazie all’intervento di una costellazione di forze la cui struttura è possibile definire: il compito teorico è quello di identificare queste forze e misurarle quantitativamente, e questo «trattamento scientifico delle forze sociali presuppone attrezzature analitiche adeguate alla natura dei processi sociali e che siano tecnicamente costruite per servire come ponte per un trattamento matematico. Il mezzo fondamentale a tal fine è la rappresentazione delle situazioni sociali come “campi sociali”.» E nella seconda parte dell’articolo Lewin integra nei suoi ragionamenti gli stimoli ricevuti dalla cibernetica, quando affronta i “problemi di feedback nella diagnosi e nell’azione sociale”.
Sommario 6.25
- Introduzione con Isaac Asimov alla BBC, 1965
- Kavasaki Corleo, il destriero robot
- Collettivo Terra e Libertà – L’occhio del nemico. Su Mondeggi Bene Comune e l’agri-tech “dal basso” (Rovereto, aprile 2025) – Prima parte
- Ballie, l’assistente robot della Samsung a forma di pallina da tennis
Riferimenti 6.25
- The Chocolate Watchband, Psychedelic Trip + Expo 2000 + Dark Side Of The Mushroom (No Way Out… Plus, 1967/1994)
- The Chocolate Watchband, Inner Mystique + Voyage of The Trieste (The Inner Mystique, 1968)
- Chocolate Watchband, Bombay Pipeline (This Is My Voice, 2018)
- Macaco, Civilizado Como los Animales (Civilizado Como los Animales, 2019)
- Kimmo Pohjonen, Spore + Vortex + Ethola + The Furies + Kellua + Mantis (Kalmuk, 2002)
- Orca, The Magic Medicine (Complex Cosmic Creation, 2006)
- Macaco, De Serie (Civilizado Como los Animales, 2019)