Episodio 3.39 – PUNTATA DOPPIA
Ritornando all’influenza della seconda cibernetica sull’economia, vista anch’essa come sistema auto-organizzatore, entra in scena uno dei principali pionieri della tecnologia informatica o IT, Bill Gates, più che mai uomo giusto «al posto giusto nel momento giusto» secondo sua stessa ammissione, e i cui prodigi sono raccontati in The Road Ahead (1995, aggiornato «come un software» nel ’97) e Business @ the Speed of Thought (1999). Come gli altri cyber nocchieri dell’epoca è attratto dalle metafore biologiche e ripete agli imprenditori cui si rivolge che, essendo la circolazione dell’informazione la chiave del successo e ormai una realtà il primo stadio di «una nuova infrastruttura digitale paragonabile al sistema nervoso umano» costruita pure con il suo prezioso contributo, anche le loro aziende «hanno bisogno dello stesso tipo di sistema nervoso». (Business @lla velocità del pensiero, p. 7)
«Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo in cui si raccolgono, gestiscono e utilizzano le informazioni»; se completamente digitalizzata, potrà scivolare su un «capitalismo senza attrito» (La strada che porta a domani, p. 226), senza più limiti né ostacoli. «Il capitalismo – che, come è dimostrabile, è il migliore dei sistemi economici esistenti – nel decennio scorso ha fornito chiare prove della sua superiorità rispetto ai sistemi economici alternativi. Con la trasformazione di Internet in una rete interattiva globale a banda larga, questa superiorità risulterà ancora più evidente (…) Adam Smith ne sarebbe compiaciuto.» (p. 262)
Nei primi ’90 Gates è «sorpreso dalla scarsa diffusione» della rete, ma a partire dal biennio ’93/94 Microsoft capisce che è giunta l’ora: «i nostri prodotti devono supportarlo» (La strada, p. 4-5). «Tutto ciò che ci voleva erano modem sufficientemente veloci, tariffe telefoniche abbastanza economiche, PC abbastanza potenti e un contenuto sul World Wide Web sufficientemente ricco: ormai non si poteva più tornare indietro! Non posso dirvi esattamente quando fu raggiunto il punto di non ritorno, ma alla fine del 1995 eravamo già oltre.» In pratica Internet aveva raggiunto la sua “massa critica”, quando limiti e punti deboli diventano una forza, ed era solamente nella prima fase di un processo che porterà verso una molto più complessa «autostrada informatica» (p. 10)
“Alle origini di una rivoluzione” (p.13) è il titolo del primo capitolo di una sorta di biografia informatica che narra del legame di Gates con i computer fin dalla tenera età, quando il Club delle Mamme della scuola media da lui frequentata comprò un grosso terminale per farci giocare gli alunni: era il 1968, e i ragazzi impararono ben presto a programmare la macchina per giocare dapprima a tris, poi più tardi a Monopoli, sviluppato grazie al linguaggio di programmazione BASIC. «Abbiamo provocato una specie di rivoluzione e oggi il computer si è insediato stabilmente nei nostri uffici e nelle nostre case. È diventato di dimensioni sempre più piccole e ha acquisito capacità sempre maggiori, diminuendo al contempo radicalmente di prezzo. E tutto ciò è accaduto piuttosto velocemente.» (p. 15)
Gates a 19 anni aveva già una chiara visione del futuro, voleva studiare economia anche se poi cambierà idea, ma in effetti «la mia intera esperienza con l’industria del computer è stata una serie di lezioni di economia». Sentiva di essere vicino al giorno in cui i computer ci avrebbero permesso di fare praticamente tutto e, soprattutto, «senza muoverci dalla scrivania o dalla poltrona» e senza staccarsi dalla rete durante eventuali spostamenti. «Allora il computer sarà più di un oggetto da portare con noi o di uno strumento da acquistare: sarà il nostro passaporto per una nuova vita “mediatica”.» (p. 17) «Lì avrà luogo ogni genere di attività umana, dai contratti da un miliardo di dollari ai rapporti amorosi.» (p. 19) «Con il tempo, queste macchine si inseriscono nella nostra vita quotidiana (…) Allora conquistano un posto sicuro accanto agli altri nostri strumenti. Una nuova generazione cresce con loro, modificandole e umanizzandole; in breve, giocando con esse.» (p. 20)
«Una cosa però è chiara: non possiamo voltare le spalle al futuro. Nessuno può scegliere di non farsi cambiare la vita dalla tecnologia. Nessuno può fermare nel lungo periodo i cambiamenti produttivi, perché sono sottoposti inevitabilmente alle leggi di mercato. (…) Sono convinto che il progresso sia ineluttabile, e in quanto tale tanto vale farne l’uso migliore, senza cercare di ostacolarlo. Sono ancora eccitato dalla sensazione di aver lanciato uno sguardo al futuro e di aver colto quel primo segno rivelatore delle sue rivoluzionarie possibilità.» (p. 25)
1a DOSE
2a DOSE
Sommario 3.39 / 1a DOSE
- Introduzione
- Hai paura… del fuoco di S. Antonio? (Basta la salute, RaiNews 12/7/2022) + SPOT del vaccino Herpes Zoster
- LA RIVOLTA DELLE MACCHINE di Han Ryner – 1 parte
- Pier Mario Biava – Riprogrammazione cellulare, codice epigenetico, embrioni di Zebrafish
- Hai paura… del vaiolo delle scimmie? (Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, Ginevra, 23 luglio 22) + Campagna di comunicazione per la Quarta dose del vaccino contro il COVID-19
- Michel Bounan, IL TEMPO DELL’AIDS (415, Torino 1993) – Quinta parte: IL FANTASMA DI PINOCCHIO (La logica del vivente)
- Ervin Laszlo, Zebrafish reprise
Sommario 3.39/2a DOSE
- THE DARK SIDE OF ECOLOGY: Viaggio alla scoperta del lato oscuro del pianeta Verde – Terza parte: Ecologia politica del Capitale – La fabbricazione di Greta Thunberg – TESTO (Video: FFF Italia, “Cara Italia, ascolta questo silenzio” #RitornoAlFuturo / Cos’è il Climate Social Camp / Il Fatto quotidiano, Torino, presentato il Climate Social Camp / Diego Bianchi intervista Greta Thunberg: “Per avere un mondo migliore bisogna creare un mondo migliore”)
Riferimenti 3.39 / 1a DOSE
- Philip Glass, Mickey Hart, Kitaro, #2 For Gaia (Freedom Chants from the Roof of the World, 1989)
- MGZ, Hai paura? [bum bum version] (Cambio vita, 1995)
- Herbie Hancock, Baraka (Baraka, 2005)
- Two shots for summer
- 23 PSi, The Music Ain’t Over (2014)
- Sons of Kemet, The Long Night Of Octavia Butler + Play Mass + My Queen Is Harriet Tubman + In The Castle Of My Skin (Lest We Forget What We Came Here to Do, 2015)
Riferimenti 3.39/2a DOSE
- Monaci Gyuto, Yamantaka (Freedom Chants from the Roof of the World, 1989)
- Fanfare paysanne de Zece Prăjini, Teatro rituale dell’anno nuovo: Arăpeasca (1996)
- Ol’ga Anatol’evna Njavan, assolo (Sakhaline: Musique vocale et instrumentale, 1996)
- Nande, assolo di akasayi / lamellofono (Zaïre: Entre Les Lacs Et La Forêt — La Musique Des Nande, 1991)
- Pigmei Efe, Canti d’iniziazione delle ragazze (Chants De L’Orée De La Forêt: Polyphonies Des Pygmées Efe, 1990)
- Crawling With Tarts, Noche Gato III + Gorge Nick Maria + Trona Music + The Bean Threaders + Section of a Large Inflorescence + The Bee (Mayten’s Throw, 1994)
- Steve Hillage, Electrick Gypsies (L, 1976)