Episodio 3.15

Episodio 3.15

Le fondamenta della 2a cibernetica sono state poste da Ross Ashby quando, invitato nel marzo 1952 alla 9a conferenza Macy, gettò scompiglio nella comunità scientifica presentando il prototipo di una macchina autoregolata, il suo celebre Homeostat, in grado di calibrare le proprie fluttuazioni interne per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante. Dirà nel 1962: «Fino ad un’epoca recente non avevamo esperienza dei sistemi di media complessità; o si trattava di sistemi come l’orologio e il pendolo, e trovavamo le loro proprietà limitate ed evidenti, oppure come il cane e l’essere umano, e trovavamo le loro proprietà così ricche e notevoli che le pensavamo soprannaturali. Solo negli ultimi anni siamo stati gratificati, con i calcolatori universali, di sistemi abbastanza ricchi per essere interessanti, e tuttavia sufficientemente semplici da essere comprensibili (…) Il calcolatore è un dono del cielo (…) poiché permette di gettare un ponte sull’enorme abisso concettuale che separa il semplice e il comprensibile dal complesso e dall’interessante.» (Principi del sistema auto-organizzatore)

Eppure, anche se indubbiamente pioniere dell’auto-organizzazione, paradossalmente Ashby aveva enunciato anche l’impossibilità logica di raggiungere una perfetta autonomia organizzativa da parte di un organismo. È nel tentativo di aggirare l’ostacolo rappresentato da questo suo “teorema” che si muovono ricercatori quali Heinz von Foerster, che sarà il primo a formulare i postulati epistemologici della Seconda cibernetica. Fisico austriaco emigrato negli Stati Uniti nel 1949, si fa rapidamente conoscere nei circoli cibernetici per una monografia sulla memoria basata sulla meccanica quantistica; invitato alle conferenze Macy (di cui è nominato segretario per facilitargli l’apprendimento dell’inglese), entra in contatto in particolare con McCulloch, che all’epoca lavorava al Massachusetts Institute of Technology, e con Arturo Rosenbluth, professore di neuropsichiatria.

Foerster, dopo aver fondato il Biological Computer Laboratory nel 1958, enuncia nel 1960 il “principio di organizzazione a partire dal rumore”: in quanto sistemi auto-organizzatori, gli organismi viventi si adattano in funzione dei disordini nell’informazione, cioè del “rumore”. «Per rumore si intendono tutti i fenomeni aleatori parassiti che perturbano la corretta trasmissione dei messaggi e che abitualmente si cerca di eliminare al massimo. Ma ci sono casi in cui malgrado un paradosso che è solo apparente, gli si può riconoscere un ruolo “benefico”», spiegherà Henri Atlan. (Tra il cristallo e il fumo)

Rispetto alla Prima cibernetica, tale principio inaugura un vero e proprio rovesciamento teorico assegnando al disordine un valore neghentropico: dal portare inesorabilmente i sistemi chiusi verso l’entropia, con Foerster il disordine diventa la fonte stessa dell’evoluzione dei sistemi viventi.

 

Sommario 3.15

Riferimenti 3.15

  • Alamaailman Vasarat, Vasaraasialainen (Käärmelautakunta, 2003)
  • 2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, 1973)
  • Domenico Modugno, Un calcio alla città (Festival Sanremo 1972)
  • Tessa Makes Love, So Meta, Big Data (The World in a Nutshell) + Golden Carriage + House of Stupid (The Social Network Song) (Tessa Fights Robots 2017)
  • Tessa Makes Love, Duduk Imitation + When We Die, Who Cares About the Love (Tessa Makes Love, 201)
  • Biagio Accardi, L’albero che cammina (U munnu un’ave padrune, 2011)
  • Woima Colective, Marz (Tezeta, 2010)
  • Dj Spooky, Le Segue + Joe Nation Prologue + Zvona (Voda Mix) + Sub Dub Prologue (Necropolis, 2004)
  • Banda Piazzolla, La danza del vaccino (2021)